Veri e propri concentrati di proprietà terapeutiche, le bevande vegetali sono ideali in situazioni specifiche: possono giovare a convalescenti, anziani, malati, bambini in fase di svezzamento. Non vanno però prese a scatola chiusa, ma valutando le proprie necessità.
Grazie al tipo di lavorazione cui sono sottoposti e alla presenza di enzimi, gli estratti risultano ben digeribili e più assimilabili, rivelandosi così un’ottima fonte energetica. Sono utili per chi ha difficoltà digestive e carenze nutrizionali.
Succhi e centrifugati, che non hanno quasi più fibre, possono servire a chi ha il colon irritabile.
Questi tre i tipi di bevanda sono indicati per disintossicare e sfiammare l’organismo. Secondo uno studio pubblicato su American Journal of Medicine, i derivati di frutta e verdura possono ridurre del 76% il rischio di ammalarsi di Alzheimer se consumati tre volte alla settimana (per esempio la barbabietola contrasta il declino cognitivo).
Interessante anche la capacità di combattere lo stress, dovuta alla presenza di vitamina C (fragole, peperoni, pomodori, cavoli ecc.) e magnesio (spinaci, semi di zucca, fichi secchi, nocciole, broccoli…), ma soprattutto alla presenza di antiossidanti.
Saper distinguere le bevande
Centrifugato: si ottiene inserendo i vegetali nell’apposito strumento, la centrifuga: questo li riduce in polpa e poi separa il liquido, che si raccoglie in un contenitore. La macchina tende a scaldare i vegetali, perciò ci può essere una perdita di enzimi (che oltre i 50° si danneggiano). È possibile in determinati casi anche sfruttare il contenuto nutrizionale delle bucce. Al pari dei succhi, i centrifugati sono utili in una dieta equilibrata e variata, soprattutto in periodi di stress, allenamento fisico intensivo, superlavoro ecc. Sono quasi privi di fibre.
Frullato: bevanda cremosa che si prepara normalmente mettendo frutta, acqua o latte (animale o vegetale) nel frullatore; in alternativa si possono utilizzare anche verdure crude. Contiene tutte le parti del vegetale, senza scarti. Ha il vantaggio di conservare le fibre, che svolgono molteplici funzioni (regolarizzano il transito intestinale, disintossicano, tengono basso il colesterolo, prevengono il tumore al colon-retto). Il frullato è particolarmente saziante.
Smoothie: si prepara sostanzialmente come il frullato (di cui valgono le stesse considerazioni), ma risulta più denso e cremoso anche grazie all’aggiunta di frutta ricca di pectina, come le mele.
Frappè: è un frullato cui si aggiunge ghiaccio.
Succo: verdura e frutta vengono inserite in un apparecchio detto estrattore, che lavora più lentamente della centrifuga e scalda meno. Il risultato è un liquido denso, con più o meno fibre a seconda del modello usato. Il prodotto di scarto è molto limitato e pressoché privo di nutrienti. Come per i centrifugati, si possono sfruttare anche le bucce.
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Una delle nuove tendenze nutrizionali arriva dagli Stati Uniti, si chiama juicing (da juice, succo) e si “beve”: nel bicchiere finiscono variopinti e fantasiosi smoothies, frullati, estratti e centrifugati. Fresche e allegre, ricche di sapore, queste bevande sono sempre più popolari, e contribuiscono a diffondere uno stile di vita sano grazie ai tanti pregi di frutta e verdura.
Nella prima parte del libro, gli autori illustrano caratteristiche e benefici dei diversi succhi e dei loro ingredienti, soffermandosi in particolare sulla produzione casalinga, sulle centrifughe e gli estrattori che sono ormai entrati in molte delle nostre cucine.
Nella seconda parte, oltre 150 ricette propongono gustose bevande, che accostano con sapienza gli ingredienti più consueti (carota, sedano, mela, pera, fragola, arancia, banana, zenzero) con altri più originali (cavolo, carciofo, barbabietola, melograno, fico d’India, bacche di goji, semi di canapa o di chia, e tanti altri ancora).
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