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Bulgur: cos’è e come usarlo

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Un alimento molto diffuso in Medio Oriente, ma ancora poco conosciuto da noi, al di fuori dell’ambito dell’alimentazione naturale. Scopriamo qualcosa in più sul bulgur.
Bulgur: cos’è e come usarlo
Se siete stufi di pasta e riso, un ottimo modo per consumare il grano in modo diverso è il bulgur, un alimento molto diffuso in Medio Oriente, ma ancora poco conosciuto da noi, se non nell’ambito dell’alimentazione naturale.
Molto semplicemente si tratta di grano fatto germogliare e poi tritato grossolanamente, le cui principali caratteristiche sono la velocità di cottura, la grande versatilità d’impiego e le elevate caratteristiche nutrizionali, più sali minerali e vitamine ottenute grazie alla germogliazione. Qualità che fanno di questo alimento un ingrediente indispensabile per chi ama la cucina sana, ma ha poco tempo da dedicare ai fornelli.
Si abbina molto bene alle verdure e può essere utilizzato come il riso in tante preparazioni, dalle insalate fredde ai minestroni. È ottimo anche lessato e condito con olio extravergine di oliva, shoyu o parmigiano grattugiato.
La dose per una persona è di circa 80 grammi.
Oggi, il bulgur già pronto all’uso si trova in tutti i negozi di alimenti biologici, ma bisogna fare attenzione al momento dell’acquisto perché in alcuni casi viene venduto per bulgur semplicemente grano spezzato, che oltre ad avere un prezzo di mercato molto inferiore al primo, non presenta le qualità nutrizionali dei semi germogliati.
Il miglior modo per prepararlo è quello di farlo rinvenire in acqua tiepida per 4 o 5 ore. In questo modo si evita di sottoporlo a elevate temperature, che portano inevitabilmente alla distruzione di una parte rilevante del contenuto vitaminico, ma se non avete tempo bastano 10-15 minuti di cottura.

Si può fare in casa

Chi vuole può anche prepararlo in casa: le cariossidi di grano duro (i chicchi), vanno accuratamente lavati e poi lasciati a mollo per circa 24-48 ore (il tempo necessario dipende dalla temperatura e dal potere germinativo dei semi), cambiando l’acqua di tanto in tanto.
Non appena si cominciano a differenziare le radichette, si sgocciola e si mette a essiccare al sole, in alternativa si può scottare qualche istante a vapore o al forno. Una volta ben asciutto, il grano viene macinato grossolanamente ed è pronto per il consumo o la conservazione (se ben secco si conserva a lungo).
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