Lo stomaco è molto influenzato dai nostri stati d’animo e per mantenere una buona funzionalità gastrica è importante controllare le nostre emozioni. Ecco come funziona il collegamento tra stomaco e cervello.
Quante volte a seguito di emozioni intense come paura, stress, rabbia, ansia, nervosismo abbiamo avvertito gonfiore, bruciore, nausea, inappetenza e, nei casi peggiori, queste sensazioni sono sfociate in forti crampi addominali, vomito e diarrea?
Insomma le nostre sensazioni di “pancia” influenzano il nostro benessere individuale più di quanto immaginiamo, come spiega la dottoressa Elisa Cardinali, nutrizionista.
Si dice che le emozioni vengono “somatizzate”.
Non di rado a chi soffre di problemi gastrici vengono prescritti farmaci antidepressivi, a dimostrazione del fatto che una buona funzionalità gastrica dipende fortemente dal nostro stato d’animo.
Questo si verifica perché il nostro stomaco si comporta come un vero e proprio “secondo cervello”, costituito da una fitta rete di cellule nervose in collegamento con il cervello centrale, ed è in grado di liberare neurotrasmettitori come la serotonina.
Quando la mente è in una condizione di forte stress, le fibre nervose simpatiche inviano un segnale di emergenza allo stomaco, che si contrae causando tensione addominale, alterazione della motilità e della produzione di acidi e molecole coinvolte nei processi digestivi. Il cervello centrale “ordina” al cervello addominale di rilasciare più serotonina per riequilibrare lo stato d’animo, ma questo eccessivo rilascio ormonale spesso causa fastidi significativi.
Praticamente è come se il cervello, per far fronte a questa situazione, sottraesse energia allo stomaco.
A seguito dello stress si ha anche una maggior produzione di cortisolo, che a sua volta aumenta la produzione di HCl causando acidosi. Se la situazione si protrae a lungo si scatenano gastriti e ulcere.
Ma c’è modo di affrontare questa problematica adottando le giuste abitudini alimentari e lavorando su di sé.
Negli ultimi anni l’approccio scientifico nei confronti dell’organo stomaco è decisamente cambiato: dal considerarlo un semplice sacco dove transita il cibo, si è passati a ritenerlo uno dei più sofisticati
organi endocrini, con una fisiologia, biochimica, immunologia emicrobiologia unica. E anche nello stomaco, come nell’intestino, alberga un vero e proprio
microbiota sensibile a molti elementi come la dieta, lo stile di vita, l’assunzione di farmaci.
In
questo libro le autrici spiegano come mantenere lo
stomaco in salute, affrontando problematiche più comuni come gonfiore e reflusso e altre più complesse come ulceree gastriti. Una buona masticazione, la scelta di alimenti alcalini, l’utilizzo di rimedi naturali mirati e alcune tecniche di respirazione sono il punto di partenza per migliorare i processi digestivi. Sono inoltre proposti schemi dietetici per la fase acuta e per la prevenzione e il mantenimento.
Nella seconda parte oltre 90 ricette vegetariane e vegane dimostrano come sia possibile prendersi cura di quest’organo senza rinunciare al gusto.