Coltivazione e cura della salvia
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Propagazione: talea
Esigenze nutrizionali: esigente in N
Parti della pianta utilizzate: foglie
Principali utilizzi: alimentare
TIPI E VARIETÀ COLTIVATE
Come pianta aromatica, oltre alla S. officinalis si coltiva la S. sclarea nota anche come erba moscatella di cui si raccolgono le infiorescenze per estrarne l’essenza da usare nell’industria liquoristica, in profumeria e in fitoterapia.
ESIGENZE DELLA PIANTA
La salvia si adatta a tutti i tipi di suolo, ma preferisce quelli sciolti e calcarei. Soffre i ristagni idrici e sopporta bene la siccità.
TECNICHE DI COLTIVAZIONE
Il trapianto in pieno campo si esegue tra fine aprile e maggio nei climi freddi e in settembre-ottobre nelle zone caratterizzate da siccità primaverile, mettendo a dimora 8 piante/mq (circa 30 cm x 40 cm).
La produzione di foglie aumenta notevolmente quando la salvia cresce in terreni fertili e viene concimata regolarmente. Pertanto è opportuno apportare 3-4 kg di letame o 1-2 kg di compost per metro quadrato al momento della preparazione del terreno e, negli anni successivi, concimare prima della ripresa vegetativa con compost o con un fertilizzante organico.
Questo intervento di copertura può anche essere frazionato in due somministrazioni: una alla ripresa vegetativa, una dopo il primo sfalcio.
L’acqua non è necessaria se non per assicurare l’attecchimento dopo il trapianto, ma apporti irrigui regolari consentono di aumentare la produzione.
Soprattutto nei primi anni è necessario intervenire con scerbature e rincalzature per controllare le erbe spontanee. Le rincalzature sono da preferire alle sarchiature, perché favoriscono l’accestimento e lo sviluppo dell’apparato radicale e proteggono le piante dal freddo invernale.
Nel primo anno è opportuno anche eseguire una cimatura (che permette una prima raccolta) per rinforzare la pianta.
Dopo la fioritura la salvia deve essere potata eliminando i rami di un anno per impedirne la lignificazione, infatti i rami legnosi anche se vengono potati faticano a ricacciare.
Una pianta di salvia viene mantenuta in coltivazione 5-6 anni, ma può vivere anche 15-20 anni.
PRINCIPALI PARASSITI
Cicalina
(Eupteryx salviae). Al Sud le piante di salvia possono essere danneggiate dalla cicalina che compie numerose generazioni, provocando gravi decolorazioni alle foglie. Contro la cicalina si può intervenire con un trattamento a base di sapone di Marsiglia all’1-2% o piretro.RACCOLTA
La raccolta per l’essiccazione si esegue invece in maggio prima della fioritura e viene ripetuta in ottobre.
Quando il prodotto è destinato alla distillazione si raccoglie, invece, in piena fioritura.
Al momento del taglio bisogna porre attenzione a non ledere la porzione legnosa della pianta perché i rami lignificati faticano a ricacciare.
Il primo anno di coltivazione è bene limitare la raccolta, eseguendo un solo taglio e prelevando una minore quantità di materiale vegetale, per non debilitare la pianta.
Da 10 mq coltivati a salvia si possono ottenere circa 20 kg di foglie fresche e 6 kg di foglie essiccate.
UTILIZZO
Si utilizza anche per preparare oli e aceti aromatici e per condire la pasta, gli gnocchi e la pasta ripiena.
In genere la salvia non si impiega in combinazione con altre aromatiche, perché il suo aroma molto intenso annulla quello delle altre spezie.
Le foglie fritte in pastella sono una prelibatezza.
La foglia fresca strofinata sui denti li pulisce e rinfresca l’alito. Chi apprezza il sapore di questa pianta, può utilizzare la salvia per preparare un dentifricio casalingo (6 g di salvia in polvere, 5 g di bicarbonato di sodio, 10 g di bicarbonato di calcio e 50 g di argilla verde).
La salvia può essere assunta anche come decotto o infuso.
CARATTERISTICHE NUTRIZIONALI E SALUTISTICHE
Ha proprietà cicatrizzanti e antiflogistiche e aiuta a diminuire la sudorazione eccessiva e le vampate tipiche del climaterio.
L’infuso e il decotto sono utili nel caso di malattie infiammatorie del cavo orale, quali gengiviti e faringiti, perché ha attività antibatterica e disinfettante.
L’uso è sconsigliato a chi soffre di epilessia o di altre malattie del sistema nervoso perché a dosi elevate può causare crisi epilettiche e nervose.