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Coltivazione naturale dello spatifillo

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Lo spatifillo è una pianta di semplice coltivazione, perfetta anche per chi non ha propriamente il “pollice verde”. Ecco qualche indicazione per curarla al meglio.
Coltivazione naturale dello spatifillo
Lo spatifillo (Spathiphyllum spp.), come molti altri esemplari appartenenti alla famiglia delle Araceae, è una delle piante da appartamento più affidabili e facili da coltivare: fiorisce con regolarità e con il minimo sforzo ed è in grado di tollerare con un certo aplomb anche il fatto di essere leggermente trascurato. Se la vostra pianta è appassita perché vi siete dimenticati di annaffiarla, basterà darle una buona quantità d’acqua e subito dopo si riprenderà.
Esistono decine di cultivar di spatifillo: alcune si sviluppano sotto forma di piante grandi e robuste, larghe e alte 60-90 cm, mentre altre sono piante in miniatura che non superano i 30 cm.
Lo spatifillo non presenta un fusto al di sopra del terreno: le sue foglie sempreverdi emergono come una corona direttamente dai rizomi sotterranei.
Le foglie sono attaccate a piccioli sottili, lunghi da 15 a 60 cm a seconda della cultivar. Le lamine fogliari, ovali e appuntite, sono di colore verde scuro, lucide e dotate di venature prominenti.
Nelle cultivar dalle dimensioni maggiori, le foglie possono essere larghe 25 cm, mentre in quelle più piccole non superano 7,5 cm. In generale, le piante fioriscono in primavera. Una vistosa spata simile a una foglia avvolge uno spadice cilindrico ricoperto di microscopici fiori. Di solito la spata è bianca ma potrebbe essere anche verde o giallognola nella parte posteriore. Le spate svettano al di sopra delle foglie, sorrette da lunghi e sottili steli.
Questa pianta è tossica sia per le persone sia per gli animali e dovrebbe essere collocata in un punto difficile da raggiungere. I suoi tessuti contengono cristalli di ossalato di calcio che, se le foglie vengono ingerite, penetrano nei tessuti morbidi delle labbra, della gola e della lingua provocando un doloroso gonfiore, salivazione eccessiva e vomito. Se sospettate che una persona o un animale abbia ingerito delle parti di questa pianta, o se una persona o un animale mostra sintomi gravi come difficoltà di respirazione, chiamate subito il 118, il centro antiveleni o il veterinario.

CONDIZIONI AMBIENTALI OTTIMALI

LUCE MEDIA. L’ideale è una luce intensa ma filtrata, tuttavia questa pianta può crescere bene anche solo con la luce ambientale o con la scarsa luce proveniente da una finestra esposta a nord. Non è in grado di tollerare il pieno sole.
TEMPERATURE MODERATE. 20-25°C di giorno e 15-20°C di notte.
ACQUA MEDIA. Annaffiate tutte le volte che la parte superficiale del terriccio è asciutta fino a una profondità di 2,5 cm. Lo spatifillo è sensibile al cloro presente nell’acqua del rubinetto, quindi si consiglia di usare acqua filtrata o in bottiglia.
UMIDITÀ. Nebulizzate con regolarità dell’acqua sulla vostra pianta creando una nuvola di vapore con uno spruzzino o un nebulizzatore portatile. Ponete il vaso su un sottovaso o in una bacinella piena d’acqua, assicurandovi che poggi su appositi piedini o ciottoli e quindi che non sia immerso direttamente nell’acqua.
TERRICCIO. Scegliete terriccio universale per piante in vaso contrassegnato dalla dicitura “consentito in agricoltura biologica”, altamente drenante, contenente fertilizzante organico, funghi micorrizici e altri microrganismi benefici.
FERTILIZZANTE. Organico bilanciato e durante il periodo di crescita applicatene metà dose una volta al mese.
INVASATURA. Quando la vostra pianta deve essere rinvasata, trasferitela in un contenitore dal diametro di 10 cm più grande di quello attuale.
PROPAGAZIONE. Si propaga facilmente mediante divisione del rizoma.

PROBLEMI PIÙ COMUNI

Scottature, cocciniglie farinose e marciume radicale.
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