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Come liberarsi dai rovi

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Francesco Beldì, collaboratore di Terra Nuova e autore di vari manuali di agricoltura naturale, risponde alla domanda di una lettrice che vuole ripulire il suo terreno, infestato dai rovi.
Gentile redazione,
sono vostra lettrice da sempre e abbonata da tanto. Mi rivolgo a voi conoscendo le vostre competenze serie e precise.
Devo cambiare casa e acquistare allo scopo un terreno a 600 m di quota, infestato abbondantemente dai rovi.
Per renderlo abitabile e, soprattutto, coltivabile con ortaggi, potete indicarmi il trattamento più opportuno e proficuo e possibilmente la sua spesa?

Risponde Francesco Beldì, autore della rubrica dedicata all’agricoltura naturale nell’Almanacco di Terra Nuova e di numerosi manuali nel nostro catalogo.

Con le lavorazioni ripetute del terreno i rovi tendono a sparire, quindi in un orto di solito non causano problemi. Per accelerare la loro eliminazione consiglio di provvedere al più presto alla loro trinciatura e di farla seguire da una prima lavorazione del terreno, a mano o a macchina. La prima lavorazione porta alla luce numerose radici di rovo, che conviene allontanare rapidamente.
In autunno si può ripetere la lavorazione e seminare un cerale, preferibilmente segale, da tenere in coltura almeno fino alla primavera successiva (maggio-giugno). La segale aiuta a ridurre la pressione delle erbe accompagnatrici e consente di avviare l’orto occupandosi più delle piante coltivate che di quelle selvatiche.
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Articolo tratto dalla rubrica Terra Nuova dei lettori

Leggi la rubrica completa sul mensile Terra Nuova Luglio-Agosto 2019

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