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Come prepararsi da sé le pitture naturali

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Quali sono gli elementi che compogono le pitture naturali? Non sono pochi e di facile reperibilità, ma con un po’ di impegno possiamo realizzare ottime pitture naturali utilizzando semplicemente cere, additivi, leganti e diluenti.
Come prepararsi da sé le pitture naturali
Quali sono gli elementi che compogono le pitture naturali? Non sono pochi e di facile reperibilità, ma con un po’ di impegno possiamo realizzare ottime pitture naturali utilizzando semplicemente cere, additivi, leganti e diluenti.
I leganti
Il legante è la parte collante di una vernice. Si tratta dell’elemento più importante per due ragioni: perché tiene insieme gli ingredienti che compongono il prodotto e perché permette alla pittura di aderire al supporto.
Gli oli
Il legante principale è l’olio. Il suo indurimento avviene per ossidazione a contatto con l’aria (una proprietà chimica che è detta “siccatività”) e questo processo può essere più o meno lungo a seconda delle caratteristiche dell’olio. Gli oli cotti induriscono più rapidamente di quelli crudi (e pertanto si dice che sono più “siccativi”).
Di norma gli oli sono mescolati con solvente per renderli più liquidi e quindi più facilmente utilizzabili. Attualmente il mercato offre sempre più vernici – così come smalti e velature – dette “all’acqua”, o senza solvente. Anche in questi casi il legante è l’olio, ma è trasformato in modo da poter essere mischiato con l’acqua e non con un solvente. Il procedimento chimico che permette questa miscela non è chiarissimo. È bene prestare attenzione anche in presenza dell’impiego di una materia prima come il lattice senza precisa indicazione d’origine (naturale o sintetica). 

L’olio di lino è il legante più utilizzato in pittura perché ha un’elevata siccatività, anche da crudo. Spesso proviene dall’Asia (India) o dall’America (Argentina, Canada), ma è prodotto anche in Eu­ropa (Francia e Polonia, tra gli altri, mentre in Italia invece se ne produce poco).

L’olio di lino chiarificato, cioè chiarito al sole per renderlo più stabile e ancora più siccativo (si veda anche il box Farsi un olio cotto in casa).
L’olio di lino cotto, viene riscaldato per alcune ore, secondo un procedimento che lo rende più siccativo (si veda anche il box Farsi un olio cotto in casa).
L’olio di canapa è ancora poco utilizzato come legante per vernici, ma presenta la qualità di essere meno sensibile ai raggi UV rispetto ad altri leganti.
L’olio di noce è meno diffuso di quello di lino, ma è quasi altrettanto siccativo e presenta un odore più gradevole.
L’olio di legno, chiamato anche olio di legno di Cina o olio di Tung (dal nome della pianta, di ori­gine asiatica, dai cui semi viene ricavato), è meno sensibile all’acqua ma più fragile.
L’olio di ricino presenta una forte resistenza all’ingiallimento ma è più fragile.
L’olio di soia è originario delle regioni calde del Sud-est asiatico, ma oggi più del 50% della sua produzione (con o senza OGM) proviene dagli Stati Uniti e dal continente sudamericano. L’olio è estratto da fave di soia che contengono circa il 20% di olio. È poco siccativo.
Le resine
La resina damar è così chiamata dal nome dell’albero da cui si ricava, originario del Sud-est asiatico (a seconda delle varietà viene designato anche come shorea). Di colore giallo chiaro tra­sparente, è molto elastica e ingiallisce poco con il tempo.
La gommalacca, di colore bruno rossastro, è il prodotto della secrezione di una famiglia di cocci­nelle asiatiche. Si utilizza in particolare per le vernici che servono per gli strumenti musicali in legno.
La resina di larice, chiamata anche trementina, conferisce alle lacche morbidezza, luminosità e un effetto brillante satinato.
Preparare un olio cotto in casa
Fate cuocere l’olio per tre ore a 120°C, preferibilmente su una piastra elettrica, per evitare il rischio che l’olio si incendi a contatto con una fiamma. Una soluzione pratica è utilizzare una vecchia friggitrice, purché il termostato dell’apparecchio sia funzionante. Per chiarificare l’olio e aumentarne così la siccatività, travasate il liquido in una bottiglia di vetro trasparente che esporrete al sole per alcuni giorni. 
Le cere
La cera d’api è morbida, elastica e permeabile al vapore acqueo; è tuttavia sensibile all’acqua.
La cera di carnauba, estratta da una palma originaria del nord del Brasile, è particolarmente dura. Mescolata alla cera d’api, ne incrementa la resistenza meccanica.

Le sostanze di carica

Sono le sostanze che determinano il colore, l’opacità, l’aspetto. È lo scheletro o la struttura della pittura una volta che questa si è seccata.
I pigmenti
Il termine pigmento viene dal latino pigmentum, ovvero “materia colorante”. Sono polveri, più o meno fini utilizzate, appunto, per conferire un colore. Il bianco di titanio o quello di zinco sono impiegati per fabbricare gli smalti bianchi o chiari. Non ingialliscono quando vengono mescolati con l’olio.
La creta bianca
Si tratta di un carbonato di calcio noto anche come biancone, bianco di Spagna, bianco di Meudon o bianco Santo. Mescolata all’olio, tende a ingiallire e a indebolirsi per il pH acido, perciò è usata so­prattutto come complemento o per i sottostrati.
I silicati
Il talco, molto gradevole al tatto, conferisce untuosità alla pittura.
Il caolino può “opacizzare” le pitture.
La mica migliora le proprietà meccaniche delle pitture e le rende meno sensibili ai raggi UV.
 I diluenti
Sono sostanze che fluidificano la miscela e rendono utilizzabile il prodotto. Spesso si usa lo stesso diluente per pulire gli attrezzi.
Diluenti a base di cedro, di eucalipto e di timo: hanno la caratteristica di essere repulsive per gli insetti.
Diluenti a base di agrumi (limonene): estratti dalle scorze di limone e di arancia, hanno un odore gradevole.
Acqua ragia vegetale o essenza di trementina:i si ricava dal pino; è un prodotto molto tossico, perciò preferite casomai l’essenza di agrumi.
Acqua
Meglio se di rubinetto o attinta a un corso d’acqua dolce, mentre è da evitare l’acqua piovana che è troppo acida.
Alcol denaturato a 95°
È un alcol a cui sono state aggiunte sostanze denaturanti che ne rendono il gusto sgradevole, per evitare che venga consumato.
Gli additivi
Sono sostanze che migliorano la miscela. Gli additivi citati in questo capitolo si possono acquistare nei negozi o nei colorifici che vendono prodotti naturali per la casa (tradizionali o online). È possibile trovarli anche in alcune drogherie.
I siccativi
Sono additivi che accelerano l’indurimento degli oli. Si tratta di sali di metallo tra cui i più utilizzati sono il cobalto e il manganese. Il loro dosaggio varia tra il 2 e il 5%.
L’agente tensioattivo
Nei prodotti all’acqua si utilizza il sapone liquido, l’olio di ricino e altre sostanze usate nella deter­genza naturale, che favoriscono la miscela dell’acqua con le sostanze di carica e migliorano l’ade­renza tra il carico e il legante e perciò l’aderenza al supporto.
I conservanti
Sono aggiunti per evitare lo sviluppo troppo rapido di batteri nei prodotti all’acqua. Il più diffuso è l’essenza di chiodo di garofano (e anche di timo, rosmarino e l’acido borico), utilizzata in miscela da 1 a 3%.
L’addensante e l’agglutinante
Incorporati alle pitture, evitano la decantazione e favoriscono l’amalgama delle sostanze di carica. Per i prodotti all’acqua, si possono utilizzare colle, uovo, amido, latte, cellulose, gomme vegetali…; per le pitture a olio resine, cere…
Le informazioni sono tratte dal libro Fare in casa vernici naturali

Proteggere il legno e renderlo più bello impiegando solo prodotti naturali, è questo il tema sviluppato in modo semplice e competente in questo manuale.

L’autore si basa sulla propria esperienza decennale per proporre ricette di vernici, oli, smalti, cere e velature prodotte rigorosamente con ingredienti naturali come la cera di carnauba e la cera d’api, la birra, l’olio di lino e quello di noce, la gommalacca e tanti altri prodotti di origine naturale e facilmente disponibili. Le ricette sono spiegate con precisione e, grazie anche alle foto, il lettore può realizzare in casa tutte le vernici necessarie per curare e abbellire porte, finestre, mobili, parquet… Oltre alla preparazione casalinga, il manuale svela tutti i segreti per trattare il legno e scegliere la finitura più adatta, prodotta in casa o acquistata sul mercato.
In definitiva, un libro rivolto sia agli esperti dell’ecobricolage che a coloro che muovono i primi passi nel fai da te per rendere più salubre e sostenibile la propria abitazione e i manufatti in legno che l’arredano.

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