Ecco i suggerimenti che fornisce:
«Se si tratta di un apiario stanziale, si tratta in particolare di prevedere sia nello spazio che nel tempo la disponibilità di nettare e polline. In questi casi, lo spirito d’osservazione è un grande vantaggio: quando percorrerete la zona selezionata, verificate nel raggio di 3 chilometri la presenza di grandi aree verdi selvatiche o coltivate (foreste, boschi, brughiere, colture, prati, siepi, parchi urbani, giardini…).
In seguito, focalizzate l’attenzione sulle principali specie vegetali presenti e le superficie associate. La bozza dei colori a pagina 71 e la tabella a pagina 88-89 vi aiuteranno a conoscere le principali specie vegetali che attraggono le api domestiche. Esse apprezzano innanzitutto le grandi superfici fiorite (castagneti, boschi di acacia, filari di tiglio, brughiere, macchie di colza, girasole, erba medica o favette, frutteti, prati naturali fioriti…). Completate la vostra valutazione aggiungendo i periodi di fioritura delle piante presenti. Un luogo ideale per l’apiario deve presentare una successione di fioriture da febbraio-marzo a ottobre senza interruzioni. Soprattutto nelle regioni calde e secche è da prendere in considerazione anche la presenza di corsi d’acqua, stagni e altre possibilità di approvvigionamento idrico accessibili alle api. Infine, fate attenzione alle coltivazioni che circondano l’area, ai metodi di produzione e all’uso di pesticidi da parte degli agricoltori. Prima di prendere qualsiasi decisione, non esitate a parlare con gli agricoltori confinanti per informarli della vostra intenzione di collocare un apiario nella zona».