«Il primo gradino nella stesura di un valido programma di controllo del peso,
è la coscienza oggettiva della composizione corporea»
(F.I. Katch, W.D. McArdle, Fisiologia dello sport)
Quando si intraprende una dieta, è buona norma sottoporsi a un’analisi della composizione corporea che permette di monitorare in modo preciso e costante i cambiamenti cui è sottoposto il nostro organismo.
In tal modo è possibile verificare se le perdite di peso sono effettivamente di massa grassa e non di altri distretti quali massa muscolare, liquidi o massa magra.
Il semplice calcolo dell’indice di massa corporea o BMI è ormai superato se pensiamo che un atleta di body building può addirittura avere lo stesso BMI di una persona fortemente in sovrappeso.
È di gran lunga più importante verificare le circonferenze di vita e fianchi con un semplice metro da sarta in modo da capire se la distribuzione del grasso è di tipo androide o ginoide.
Questo ci aiuta soprattutto nella valutazione del rischio più o meno elevato di sviluppare patologie come diabete, dislipidemie e cardiopatie
Per valutare la quantità del grasso corporeo presente nel corpo umano vengono utilizzate solitamente la plicometria e l’analisi impedenziometrica.
La prima è basata sulla misurazione dello spessore della pelle in determinate zone del corpo come ad esempio coscia, scapola, tricipite, bicipite e sovriliaca. La somma delle pliche permette, tramite specifiche equazioni, di risalire alla percentuale di grasso.
Il limite di questa tecnica è quello di non valutare lo stato d’idratazione della persona. Questo valore può essere analizzato con l’analisi impedenziometrica, una tecnica non invasiva che consente, tramite l’applicazione di una corrente alternata sinusoidale a una frequenza di 50 Khz, di stimare, oltre a massa magra e massa grassa, le percentuali d’acqua intracellulare ed extracellulare, individuando eventuali condizioni di disidratazione o ritenzione idrica.
La percentuale media d’acqua totale rilevata nel corpo umano oscilla tra il 55 ed il 60%, con valori leggermente più alti per l’uomo.
La percentuale di grasso invece è di circa il 14-264 per le donne e del 6-17% gli uomini. Tuttavia in soggetti sportivi e bene allenati questi valori tendono quasi a dimezzarsi.
Ma come si esegue un’analisi impedenziometrica BIA?
Niente di più rapido e semplice: il soggetto viene fatto distendere su un lettino in posizione supina con braccia e gambe divaricate e con una coppia di elettrodi sul dorso del piede e una sul dorso della mano.
Sfruttando il principio che il corpo si comporta come conduttore o isolante di corrente, l’impedenziometro BIA misura due parametri: la resistenza e la reattanza.
Tutte le strutture biologiche offrono una resistenza (Resistenza, Rz) al passaggio di una corrente elettrica, che rappresenta la forza che un conduttore oppone al passaggio della corrente. I tessuti privi di grasso (come ad esempio massa magra e massa muscolare) sono buon conduttori: essi sono ricchi di fluidi corporei che oppongono al passaggio della corrente alternata una bassa resistenza. Al contrario i tessuti adiposi e le ossa sono cattivi conduttori in quanto poveri di fluidi ed elettroliti, divenendo così una via elettrica fortemente resistiva.
La Reattanza (XC) è invece la forza che un condensatore oppone al passaggio di una corrente elettrica. Le cellule presenti nell’organismo si comportano come dei condensatori che oppongono alla corrente una resistenza capacitiva. La reattanza è quindi una misura indiretta delle membrane cellulari integre ed è proporzionale alla massa cellulare corporea.
Resistenza e reattanza vengono rappresentati graficamente su un diagramma in cui il movimento verticale rappresenta l’idratazione del soggetto, mentre lo spostamento orizzontale rappresenta la massa e la struttura.
In tal modo nel corso delle visite si possono valutare se ci sono stati cambiamenti a livello di acqua, massa grassa e massa magra apportando eventuali cambiamenti al piano alimentare della persona.
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Elisa Cardinali, classe 1978, è laureata in scienze biologiche e svolge attività di biologa nutrizionista. Elabora piani alimentari per persone che vogliono migliorare, attraverso l’alimentazione, il proprio stato di salute e stati patologici come diabete, obesità, ipertensione, reflusso, stipsi, colite. Si è specializzata in nutrizione e integrazione sportiva e segue atleti di ogni livello. Il punto cardine della sua professione è quello di accompagnare le persone in un percorso di educazione alimentare senza abbandonare il piacere dello stare a tavola. Si aggiorna costantemente con corsi, seminari e congressi. È coautrice, insieme a Laura Gogioso, dei libri La dieta vegetariana e vegana per chi fa sport e Acidità di stomaco addio! editi da Terra Nuova edizioni.
Per contatti: elisacardinali78@gmail.com