1. Individuare gli ambienti che saranno davvero vissuti d’inverno e scaldare solo quelli. Ho incontrato tante coppie di anziani che in inverno vivrebbero comodamente in 3-4 stanze e invece scaldano 200 m2, comprese le mansarde. Ricordiamoci che il combustibile più ecologico è quello che non si brucia! Se si possiede un impianto di riscaldamento centralizzatomsi possono adottare sistemi per parcellizzarlo, si possono applicare delle valvole termostatiche ai termosifoni per scaldare le stanze solo quando sono effettivamente abitate. Si possono chiudere le porte delle stanze inutilizzate, usare tende spesse per isolare scale che disperdono il calore verso l’alto, per esempio in una mansarda o un piano che non viene usato. Gli ambienti che si utilizzano solo occasionalmente, come taverne, stanze degli ospiti e così via si possono scaldare al bisogno con sistemi rapidi come riscaldamenti ad aria, lampade ad irraggiamento, stufe di metallo eccetera.
2. Isolare la parte di casa che vogliamo scaldare. Non è necessario aspettare grandi contributi o investimenti per iniziare a diminuire le dispersioni della casa. Si può cominciare per gradi, per esempio applicando delle guarnizioni che riducano gli spifferi di porte e finestre. Si possono sostituire gli infissi o anche solo il vetro singolo con un doppio vetro. Dalle finestre esce mediamente il 25% del calore. Poi si può passare a isolare il tetto o il sottotetto. Il calore, andando naturalmente verso l’alto, si disperde molto più dal tetto che dalle pareti. Infine si possono isolare le pareti internamente o esternamente. Anche solo 5 cm di un buon isolante può cambiare radicalmente la prestazione energetica: passare da un muro gelido a uno tiepido migliora decisamente la percezione del confort negli ambienti.
3. Usare solo legna secca. La legna stagionata due anni inquina almeno la metà e rende il doppio, riducendo anche i rischi di incendio da canna fumaria.
4. Usare impianti di riscaldamento efficienti. Se per il metano o il pellet le rese sono già molto alte (95-85%), la maggior parte delle stufe a legna in circolazione è ancora simile a bidoni di ferro che hanno bisogno di un’alimentazione continua. È meglio passare a stufe che estraggono in maniera efficiente l’energia del legno e la distribuiscono nella casa e nel tempo. Le caldaie a biomassa moderne, alcune stufe in metallo di ultima generazione e le stufe in muratura sono buoni esempi di come si può dimezzare il consumo di legna a fronte dello stesso fabbisogno energetico.