Le cellule hanno bisogno di nutrimento, di sali minerali nella giusta concentrazione e nel giusto equilibrio. Una situazione ideale che nei periodi di stress, malattia o altre fasi particolari della vita può venire a mancare. Ed ecco che è proprio in questo momento, come diceva Wilhelm Schüssler, che ci ammaliamo. Nel lontano 1873, il medico tedesco osservò che nei tessuti corporei umani erano contenuti dodici sali, sostenendo che solo una loro adeguata e corretta proporzione può permette il buon funzionamento delle cellule.
Più che di quantità, il dottor Schüssler parlava di distribuzione errata: il problema nasce infatti quando il sale necessario non si trova al posto giusto nel momento giusto. Il medico tedesco ricavò allora i dodici sali minerali in forma diluita e dinamizzata, che oggi vengono utilizzati come strumento di terapia con una larga diffusione soprattutto in Germania.
Non si tratta di integratori di sali, poiché questi ultimi vengono già assunti attraverso una corretta alimentazione. I sali di Schüssler aiutano l’organismo a metabolizzare correttamente le sostanze minerali e a convogliarle dove servono. «Grazie alla diluizione omeopatica» spiega Claudia Boni, fondatrice dell’Accademia italiana di biochimica (Aibs) e autrice del libro I sali di Schüssler, «questi sali minerali possono penetrare nella membrana cellulare, portando equilibrio laddove si è sviluppato il disturbo. Non si compensano le carenze quantitative di un sale, ma si invia l’informazione giusta per metabolizzare al meglio le sostanze minerali presenti».
Anche se vengono catalogati come rimedi omeopatici, e come tali sono detraibili fiscalmente, in comune con l’omeopatia hanno solo la diluizione, che in questo caso è su scala decimale, e la dinamizzazione. Sali e rimedi omeopatici si basano infatti su principi differenti. «La mia medicina non è omeopatia» scrisse lo stesso Schüssler, «perché non si basa sul principio di similitudine, ma piuttosto sui processi fisiologici-chimici che si svolgono nell’organismo umano. È un mezzo biochimico».
L’analisi visuale
Per capire esattamente di quale sale possiamo aver bisogno è stato sviluppato un metodo di diagnosi studiato direttamente dal medico tedesco assieme al suo allievo più prolifico, Kurt Hickethier: l’analisi visuale. «È il principale strumento di diagnosi e di scelta del sale, anche se in Italia è ancora poco conosciuto» spiega Claudia Boni. «Il fabbisogno di un sale si può leggere sul viso o in altre specifiche aree del corpo, grazie a segni tipici, quali: sfumature di colore, rughe, consistenza della pelle, lucidità. Segni caratteristici che si manifestano anche su capelli, unghie, lingua e secrezioni. Spesso tali “segnature” sul viso e sul corpo sono visibili ancora prima che compaiano i disturbi. Se un malfunzionamento viene individuato già nelle sue prime fasi, e quindi corretto tempestivamente con il sale giusto, si può sicuramente evitare il sopraggiungere di danni ben più gravi in futuro».
Avete le guance rosse e calde al tatto? Potreste aver bisogno del sale numero 3 (Ferrum phosphoricum).
Sono rosse, ma fredde al tatto? Questo potrebbe indicare un fabbisogno del numero 7 (Magnesium phosphoricum) oppure del numero 10 (Natrium sulfuricum). Con il tempo si affina la capacità di leggere i tratti più essenziali, come gli occhi cerchiati di scuro, le rughe vicino all’orecchio, sotto agli occhi, o le cosiddette «zampe di gallina» e così via. «L’aspetto più sorprendente è che il metodo si presta molto bene all’autoanalisi» sostiene Claudia. «Non occorre essere medici. Anche se inizialmente può sembrare difficile individuare le carenze giuste, con un po’ di esercizio ognuno di noi sarà perfettamente in grado di farlo».
I mattoncini della nostra salute
Non creiamo facili illusioni: in caso di carenze prolungate di minerali nel corpo, bisogna guardare anzitutto all’alimentazione e all’equilibrio nutrizionale.
Claudia Boni paragona i sali minerali ai mattoni, le fondamenta della nostra struttura fisica. «Noi esseri umani siamo paragonabili a muratori in possesso di mattoni» spiega «ma restiamo senza lavoro perché non sappiamo come utilizzarli.
I sali minerali di Schüssler assomigliano ai tecnici dell’edilizia che dirigono i lavori nei vari cantieri: distribuiscono ai lavoratori i materiali e gli strumenti adatti, danno istruzioni e organizzano bene il lavoro. Solo quando gli operai sono supportati nel giusto modo è possibile costruire un edificio stabile e vederlo finito».
In ogni caso, il presupposto di base rimane sempre un corretto stile di vita e una sana alimentazione, facendo attenzione a quelli che sono i cibi «ladri» di sali minerali, come il caffè o i latticini.
«Ho allevato due figli con i sali di Schüssler, e ormai loro sanno quali scegliere e come utilizzarli nei momenti di bisogno» spiega Claudia. «Tutte le persone alle quali li consiglio, quando li assumono con regolarità, vedono i disturbi scomparire. Ma soprattutto si ritrovano una rinnovata vitalità. Sono efficacissimi in caso di dolori mestruali, ritenzione idrica, mal di gola, malattie stagionali e molti altri sintomi, anche dolorosi; sono utili anche in caso di stati d’ansia, come la paura degli esami».
Se nel mercato tedesco esistono anche creme e pomate specifiche per applicazioni locali, in Italia purtroppo la scelta è molto più limitata. Ma la bella notizia è che è possibile prepararle da soli a casa, utilizzando le pastiglie dei sali, che si possono mescolare con fiori di Bach e oli essenziali. Un modo creativo per prendersi cura di sé.
Per approfondimenti:
L’arte dell’analisi visuale per mantenersi in salute e vitali
Capita a tutti – specialmente in periodi particolarmente impegnativi (a causa di gravidanze, allattamento, grandi cambiamenti, situazioni di stress fisico e mentale) -di non sentirsi troppo in forma, di avere un aspetto stanco, un colorito spento, una pelle arrossata e sciupata. O, peggio, di provare un senso di malessere e magari di manifestare una vera e propria patologia.
E’ possibile che all’origine di questi problemi vi sia una carenza di uno o più sali in qualche zona del nostro organismo, che la segnala attraverso sintomi precisi e, talvolta ancor prima, tramite segni visibili sul viso e sul corpo, che l’analisi visuale consente di riconoscere e classificare.
Esiste un modo semplice e naturale per integrare quello che serve, dove serve, e ritrovare salute e vitalità: i 12 sali del dottor Schussler.
Scoperti nel 1873 e in uso da allora soprattutto in Germania, questi minerali sono in grado di colmare le carenze o di soddisfare le eventuali necessità, ristabilendo l’equilibrio e quindi il benessere.
In questo manuale Claudia Boni spiega come funzionano, come utilizzarli nei vari casi (con particolare attenzione alla vita della donna e del bambino), e come combinarli a un’alimentazione e a uno stile di vita davvero sani.
Note: