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Digiuno e benessere: i meccanismi che si attivano

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In Europa, uno dei primi medici a osservare e documentare sistematicamente gli effetti del digiuno su un’ampia gamma di malattie e a sviluppare il concetto di digiuno terapeutico è stato il tedesco Otto Buchinger; per questo in Germania si è poi dato seguito al filone di ricerca e oggi si contano diversi esperti tedeschi.
Tra questi c’è il professor Andreas Michalsen, che dirige il Dipartimento di medicina integrata e naturopatia all’Immanuel Hospital di Berlino. «Per digiuno si intende un periodo di tempo limitato in assenza di cibo solido in cui il corpo utilizza quasi esclusivamente le proprie riserve di energia senza provocare danni alla salute». specifica Michalsen nei suoi studi. «Durante il digiuno l’assunzione di brodi vegetali o succhi di frutta e verdura non dovrebbe eccedere le 500 calorie al giorno ed è importante che la scelta sia un atto volontario del soggetto e che si evitino cibi solidi e sostanze stimolanti, come caffè o nicotina».
Se seguito in maniera adeguata, il digiuno può consentire di sperimentare un buon livello di vitalità e assenza di stimolo della fame. Michalsen consiglia anche di abbinare alla restrizione calorica opportune tecniche mentecorpo, attività spirituale ed esercizio fisico: «L’organismo umano ha la capacità fisiologica di passare dall’utilizzo di alimenti esterni a quello di riserve interne di nutrienti. Le riserve di glicogeno nel fegato e nei muscoli sono limitate e solitamente si esauriscono dopo ventiquattr’ore, ma l’energia è poi attinta dalle riserve di grassi. Le proteine vengono utilizzate per rilasciare amminoacidi per la gluconeogenesi in modo da fornire glucosio al cervello. La restrizione a 500 calorie al giorno porta ad una risposta neuroendocrina complessa e ben regolata e attiva adattamenti cardiovascolari, metabolici e psicologici».
Michalsen osserva anche che, dopo decenni di diffidenza e critiche, la medicina sta riscoprendo l’approccio di Buchinger e sta osservando «un numero crescente di benefici in diverse malattie croniche». Nel 2002, la tedesca Ärztegesellschaft für Heilfasten und Ernährung (Società medica per la nutrizione e il digiuno terapeutico) ha pubblicato le prime linee guida per il digiuno terapeutico.
E’ stato dimostrato che un regime di digiuno sotto stretto controllo medico ha mostrato effetti positivi anche sulle performance di atleti impegnati in discipline che richiedono sforzi aerobici, come ad esempio i maratoneti.

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