La fibra di eucalipto si presta in modo particolare al periodo estivo, ma rappresenta un’alternativa valida anche per le stagioni più fredde. È simile al bambù, ma vanta un ciclo di lavorazione più ecologico e sostenibile.
Fibre artificiali. A nominarle viene da pensare a materiali di plastica o sofisticati prodotti dell’ingegneria umana. In realtà non hanno niente a che vedere con i tessuti sintetici, che sono derivati dal petrolio. La loro provenienza è per lo più di origine vegetale e possono avere dei vantaggi ecologici rilevanti rispetto alle cosiddette fibre naturali, come seta, lana, lino e cotone.
Eucalipto a basso impatto
L’artificio consiste nel ricavare il filamento naturale attraverso un processo di trasformazione della materia prima. La viscosa, per esempio, si ottiene da rinnovabili, come la cellulosa ricavata dal legno di alcune piante particolari che generalmente hanno un impatto ambientale decisamente inferiore a quello del cotone convenzionale, il quale, oltre a richiedere ingenti quantitativi d’acqua, detiene il record negativo per l’uso di pesticidi nella fase agricola. Tra le varietà più utilizzate per ricavare la cellulosa si distinguono, tra le altre, il bambù e l’eucalipto, un albero noto per le proprietà aromatiche delle sue foglie.
Il bambù è un infestante molto versatile e a crescita rapida, che non richiede concimazioni e si sviluppa in poche settimane, riuscendo a sequestrare ingenti quantità di CO2 dall’atmosfera: ben 62 tonnellate di anidride carbonica per ettaro contro i 15 di una foresta comune.
Meno conosciuta come fibra, anche se utilizzata da alcuni decenni, è quella ricavata dalla polpa di eucalipto, che ha una performance vantaggiosa dal punto di vista ambientale, soprattutto se proviene da foreste gestite in modo responsabile.
Più performante del cotone
Fresco d’estate e caldo in inverno, il tessuto di eucalipto, al pari di quello in bambù, ha un potere di assorbimento del vapore acqueo di circa il 50% maggiore rispetto al cotone. «Dal punto di vista di versatilità, morbidezza e traspirabilità, eucalipto e bambù in realtà quasi si equivalgono» spiega Emiliano Santi, imprenditore pratese, depositario del marchio H-earth, azienda tessile che produce una linea di abbigliamento intimo naturale, traspirante e anallergico. «L’unica differenza è che per l’eucalipto il ciclo di produzione è molto meno impattante: la cellulosa viene trattata in diverse fasi con soluzioni a base di acqua ed enzimi di origine organica, che vengono riutilizzati al 99,7%. Nel caso del bambù invece si usano ancora sostanze chimiche più inquinanti come la soda caustica e l’acido solforico».
Più economico di altri
A questi vantaggi ambientali, si aggiunge anche quello relativo ai costi di mercato, che sono molto competitivi. «A conti fatti» dice Emiliano «il filato di eucalipto, con un costo di 6-7 euro al kg, è leggermente più economico del cotone bio». La fibra utilizzata anche in Italia è riconosciuta come ecologica in tutto il processo di lavorazione e prende il nome di Tencel Lyocell Eucalyptus (Tle).
Viene realizzata ai piedi delle Alpi, in Austria, dal produttore Lenzing, nell’omonima città non lontana da Salisburgo. La materia prima deriva da alberi di eucalipto provenienti da boschi certificati Fsc, un marchio che identifica i prodotti contenenti legno proveniente da foreste gestite in maniera corretta e responsabile, secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici.
Una delle sue particolarità più interessanti riguarda il fatto che ha proprietà antibatteriche naturali che la rendono adatta per la realizzazione di biancheria intima e calzini. Queste proprietà dipendono essenzialmente dal fatto stesso che il tessuto è in grado di cedere velocemente all’ambiente l’umidità in eccesso; inoltre, la struttura porosa della fibra, che facilita il passaggio di una maggior quantità di aria, crea un ambiente ostile allo sviluppo di batteri e acari. I tessuti in eucalipto riescono a mantenere i piedi caldi in inverno e freschi e asciutti in estate, una peculiarità che li rende spendibili in tutte le stagioni.
Non serve stirare
Ma l’eucalipto non è usato solo per confezionare intimo; sul mercato, infatti, si possono trovare anche t-shirt, camicie e lenzuola, a dimostrazione del fatto che si trattta di un tessuto altamente versatile. Infine, un altro vantaggio non trascurabile è la facilità di uso e gestione: i tessuti in fibra di eucalipto si asciugano molto rapidamente e non si stropicciano, come succede con lino e cotone. Per chi non ama stirare, una comodità in più.
Le informazioni sono tratte dalla rivista Terra Nuova
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