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Gemma di Zanzibar: la pianta da appartamento ideale

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Una pianta di facile coltivazione e molto bella dal punto di vista estetico. Scopriamo le particolarità e le necessità della Gemma di Zanzibar.
Gemma di Zanzibar: la pianta da appartamento ideale
Sotto molti aspetti, la gemma di Zanzibar (Zamioculcas zamiifolia) rappresenta la pianta da appartamento ideale: cresce molto lentamente, è resistente, facile da coltivare, necessita di poche cure e resiste bene agli attacchi dei parassiti. Oltre a tutti questi aspetti positivi legati alla cura della pianta, è anche molto bella dal punto di vista estetico.
Si tratta di una pianta sempreverde coltivata per le foglie e non per i fiori. Diventa larga e alta fino a 60 cm a partire da uno spesso e carnoso rizoma sotterraneo che assomiglia un po’ a una patata e che immagazzina l’acqua. Una corona di foglie lucide, spesse, coriacee e simili a quelle della felce s’incurva alla base rivolgendosi delicatamente verso l’esterno. Ciascuna foglia, lunga 60 cm, è un composto pennato formato da sei o otto paia di foglioline lisce, lucide e di colore verde scuro. Le foglie sono così robuste da sembrare quasi finte sia alla vista sia al tatto, ma donano alla pianta un tocco artistico, scultoreo, che migliora ancora di più il suo aspetto.
È molto raro che la gemma di Zanzibar fiorisca in uno spazio chiuso, ma, quando ciò avviene, noterete una piccola spata imbutiforme di colore giallo-verde che avvolge uno spadice simile a un dito e ricoperto di minuscoli fiori. L’infiorescenza sembra spuntare direttamente dal terriccio alla base della pianta.
Una volta fecondati, i fiori femminili vicino alla base dello spadice producono delle bacche.

Questa pianta è tossica sia per le persone sia per gli animali e dovrebbe essere collocata in un punto difficile da raggiungere. I suoi tessuti contengono cristalli di ossalato di calcio che, se le foglie vengono ingerite, penetrano nei tessuti morbidi delle labbra, della gola e della lingua provocando un doloroso gonfiore, salivazione eccessiva e vomito. Se sospettate che una persona o un animale abbia ingerito delle parti di questa pianta, o se una persona o un animale mostra sintomi gravi come difficoltà di respirazione, chiamate subito il 118, il centro antiveleni o il veterinario.

CONDIZIONI AMBIENTALI OTTIMALI

LUCE MEDIA. L’ideale è una luce intensa ma filtrata. Riesce a tollerare anche la scarsa luce proveniente da una finestra esposta a nord, ma cresce più rigogliosa con una luce più intensa. Non riesce invece a tollerare l’esposizione diretta ai raggi solari, che brucia le sue foglie.
TEMPERATURE MODERATE. 20-25°C di giorno e 15-20°C di notte.
POCA ACQUA. Annaffiate tutte le volte che la parte superficiale del terriccio è asciutta fino a una profondità di 5 cm.
UMIDITÀ. Questa pianta sopporta molto bene l’aria secca.
TERRICCIO. Biologico specifico per cactus, di buona qualità e altamente drenante, contenente fertilizzante organico, funghi micorrizici e altri microrganismi benefici. Potete creare voi stessi la vostra miscela unendo 1 parte di sabbia a 3 parti di terriccio universale biologico per piante in vaso.
FERTILIZZANTE. Organico, in polvere o liquido, il cui tenore in azoto sia superiore a quello di fosforo e potassio. Applicatene metà dose consigliata ogni tre mesi.
INVASATURA. Quando la vostra pianta deve essere rinvasata, trasferitela in un contenitore dal diametro di 5 cm più grande di quello attuale.
PROPAGAZIONE. Si propaga facilmente mediante divisione e talee fogliari.

PROBLEMI PIÙ COMUNI

Ingiallimento fogliare e marciume radicale.
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Le fronde delle felci si stanno ingiallendo? I fiori e le foglie della tua begonia preferita mostrano preoccupanti macchie scure? L’orchidea è quasi avvizzita e la rosa sul balcone è piena di pidocchi? Niente paura: seguendo i consigli di questo libro potrai curare e mantenere al meglio le tue piante, senza usare pericolosi prodotti tossici.

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Un testo indispensabile per tutti gli amanti del verde attenti al benessere delle proprie piante, ma anche al rispetto dell’ambiente.
 

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