Ci sono degli studi che dimostrano come la consuetudine di leggere ad alta voce ai bambini in età prescolare abbia una profonda influenza sia dal punto di vista della relazione con i genitori, sia dal punto di vista emotivo e cognitivo. Ecco perchè…
Sviluppo emotivo
Quando mamma e papà leggono, la situazione che si viene a creare è molto piacevole. Generalmente il bambino viene tenuto in braccio, o comunque è seduto vicino ai genitori, e questi momenti di attenzione esclusiva (mentre legge, l’adulto non si può distrarre e il bambino sente di averlo “tutto per sé”) sono preziosi per rinforzare il legame affettivo che li unisce e per consolidare nel bambino la sensazione di essere amato e quindi la fiducia in sé stesso e in quanti lo circondano.
Durante la lettura inoltre adulto e bambino condividono le stesse emozioni e gli stessi pensieri, si può ridere insieme di fronte a un’immagine o una parole particolarmente buffa o provare tristezza e paura. Anche le emozioni negative che un racconto può suscitare rappresentano un’opportunità importante: infatti il bimbo riesce ad affrontare più serenamente grazie alla presenza rassicurante e protettiva del genitore.
Sviluppo cognitivo
Gli effetti benefici della lettura ad alta voce in età precoce (dai sei mesi circa) non riguardano solo la relazione tra genitori e figli, ma anche lo sviluppo di alcune abilità cognitive.
Se quella della lettura rappresenta una consuetudine, se crea nel bambino l’abitudine all’ascolto, si sollecitano la sua immaginazione e la sua curiosità e pian piano i suoi tempi di attenzione si allungano.
Ascoltando i racconti dell’adulto il linguaggio del bambino e la sua comprensione verbale si ampliano, grazie ai nuovi termini che vanno ad arricchire il suo vocabolario e la struttura sintattica delle frasi.
Recenti studi hanno inoltre dimostrato un collegamento tra questa consuetudine e, raggiunta l’età scolare, un apprendimento più rapido e meno difficoltoso della lettura. La lettura ad alta voce favorisce, infatti, lo sviluppo di una serie di prerequisiti necessari per l’apprendimento della lettura e della scrittura, quali la consapevolezza fonologica, ovvero la capacità di percepire e riconoscere i suoi che compongono le parole, e la conoscenza delle convenzioni della scrittura.
Per tutti questi motivi, la consuetudine di leggere ai più piccoli rappresenta una forma di prevenzione nei confronti dell’insuccesso e quindi dell’abbandono scolastico.
E, infine, ricordiamo uno degli aspetti forse più importanti: un bambino che muove i primi passi nel magico mondo dei libri, accompagnato dai genitori, associa a questa esperienza, le sensazioni positive che ha vissuto con mamma e papà.
Il rapporto quotidiano con il libro, la familiarità con il tempo lento e quieto della lettura, costituiscono la premessa ideale per sviluppare nel bambino l’interesse e la gioia di leggere.
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