Gli usa e getta pesano sul Pianeta in tutto il loro ciclo di vita. Tra le alternative possibili ci sono i pannolini lavabili e quelli biodegradabili. Ecco una piccola guida per scegliere quello più adatto alle esigenze del tuo bambino.
Negli ultimi decenni il consumo di pannolini usa e getta è cresciuto in maniera esponenziale: durante il periodo di avvio all’uso del vasino, oggi un bambino utilizza dai 6000 agli 8000 pannolini1. Dunque, a partire dal processo produttivo, con il consumo di risorse e materie prime, fino allo smaltimento, l’impatto ambientale è enorme: pensate che un pannolino convenzionale ha bisogno di circa 500 anni per biodegradarsi.
Eppure, le alternative esistono. In primo luogo ci sono i pannolini lavabili di nuova generazione, che grazie a nuovi tessuti e capacità sartoriali rappresentano oggi un’alternativa valida, pratica ed efficiente ai monouso. Se invece si vuole restare nell’ambito dell’usa e getta ci sono i pannolini biodegradabili che, oltre ad avere un ridotto impatto ambientale, sono realizzati con materiali più sicuri.
Ecologia e risparmio
L’interesse per i pannolini lavabili non è cresciuto solo per una più diffusa consapevolezza riguardo alle questioni ambientali. I pannolini usa e getta convenzionali, infatti, possono contenere sostanze potenzialmente pericolose, come la diossina prodotta dallo sbiancamento della cellulosa con il cloro e alcuni agenti con funzione di coloranti, conservanti e colle. Il rischio di mettere in pericolo la salute dei piccoli è dunque un’altra motivazione forte, alla quale se ne aggiunge una di tipo economico. Secondo i dati raccolti dall’Osservatorio di Federconsumatori, utilizzare pannolini monouso richiede una spesa che va da un minimo di 684 a un massimo di 1073 euro all’anno2. Con i lavabili, invece, sono sufficienti 20-25 pannolini per garantire la rotazione per il cambio, con una spesa che varia da 250 a 600 euro (a seconda della marca e della tipologia), che coprirà tutto il periodo di avvio all’uso del vasino. Se a questo aggiungiamo anche i costi per i lavaggi, il risparmio resta comunque superiore al 50% rispetto all’acquisto dei monouso3.
Tipologie e modelli
Un genitore che decide di acquistare dei pannolini lavabili potrebbe avere qualche difficoltà iniziale relativa alla scelta del modello, soprattutto se è abituato ai classici usa e getta, per i quali la scelta è limitata sostanzialmente a una tipologia unica.
L’ampia varietà dei modelli in commercio contribuisce a soddisfare richieste ed esigenze diverse, come budget di spesa contenuti, preferenze per materiali naturali a contatto con la pelle, praticità e semplicità nell’asciugatura.
I pannolini lavabili si dividono essenzialmente in due diverse tipologie: a pezzo unico e a due pezzi.
Il «pezzo unico»
I modelli a pezzo unico, che sono i “tutto in uno”, i “tutto in due” e i “pocket”, ricordano molto il pannolino monouso sia nella forma che nella modalità con cui vengono indossati. Sono composti da una parte esterna impermeabile e traspirante, di solito in poliestere, che ha la funzione di trattenere il bagnato, e una parte interna assorbente che può essere in cotone, bambù o fibre sintetiche. In aggiunta, per aumentare l’assorbenza, ci possono essere degli inserti, anch’essi in cotone, bambù o fibre sintetiche. La chiusura è realizzata con il velcro o con bottoni, e i bordi sono elasticizzati e rinforzati per evitare perdite.
Nel pannolino tutto in uno, indicato anche con la sigla AIO (dall’inglese «all in one»), la parte esterna e quella interna sono cucite assieme, e formano un unico corpo. Si tratta di un modello estremamente pratico e comodo, che assicura rapidità nelle operazioni di cambio. Lo svantaggio riguarda invece i tempi di asciugatura, che risultano un po’ più lunghi rispetto agli altri modelli. (…)
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