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Il primo aspetto della realizzazione: chi siamo veramente

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Riscoprire e realizzare la nostra Mente Pristina ci permette di conoscere chi siamo veramente, senza distorsioni mentali.
Il primo aspetto della realizzazione: chi siamo veramente
I nostri eventi mentali, l’insoddisfazione, le emozioni negative, le percezioni distorte e l’ego sono il risultato della perdita di contatto con la nostra Mente Pristina. La nostra mente ordinaria ha origine dalla nostra paura primordiale.
La soluzione a tutti questi problemi è la scoperta o, meglio, la realizzazione della nostra Mente Pristina; nel riscoprirla, possiamo conoscere chi veramente siamo, senza distorsioni mentali, con un sano senso di sé.
Possiamo così cominciare la cura per l’insoddisfazione, per i pensieri negativi e le errate percezione della nostra mente ordinaria.

Calmare la mente

Mipham Rinpoche afferma:
“Ogni cosa è la magica manifestazione della mente.
Essere liberi significa che la mente è libera; essere intrappolati significa che la mente è intrappolata.
Senza mente, non c’è libertà o schiavitù, non c’è felicità o dolore. Non c’è Buddha e non c’è essere senziente.
Pertanto, non seguite i vostri pensieri e le vostre emozioni. Cercate l’essenza della loro origine nella vostra mente.
Se non trovate nulla, acquisite la certezza che la vostra mente è vacuità.
È così che percepite che la natura della mente è un’illusione di vacuità-consapevolezza”.
In un giorno nuvoloso, tutto quello che possiamo vedere in cielo sono nuvole, impossibile vedere il blu del cielo proprio a causa di esse, pur tuttavia il cielo luminoso, splendido e illimitato è comunque sempre presente.
Allo stesso modo se la nostra mente è indaffarata, caotica, confusa, o agitata, non possiamo vedere il suo stato naturale e in queste circostanze non realizziamo che dietro questi pensieri e altri eventi mentali, essa è calma, splendida, illimitata e senza paure e non realizziamo che questa è la nostra vera natura, chi realmente siamo.
Gli eventi mentali sono come una coltre di nubi che copre il cielo; se la nostra mente ribolle continuamente di eventi mentali: pensieri, emozioni, convinzioni, pregiudizi e abitudini, risulta impossibile avere esperienza del nostro stato mentale naturale e pristino. La nostra mente deve essere calma, sgombra da questi transitori, ma persistenti eventi mentali.
Anche se apprezziamo l’importanza di calmare la mente, tuttavia non saremo in grado di farlo a meno che si sappia come meditare correttamente.
Quando la nostra mente è offuscata, non possiamo accedere alla Mente Pristina, ma quando è limpida, con l’aiuto della meditazione, abbiamo l’opportunità di capire chi veramente siamo. Con questa realizzazione la nostra vita cambia drasticamente, in un modo che mai avremmo immaginato possibile.
Inizialmente potreste anche dubitare di questa affermazione, molti hanno persino difficoltà a credere in una cosa come la Mente Pristina, poiché sono convinti che tutto ciò che esiste altro non è che la mente che già conoscono, quella ordinaria. La ragione è semplice: non hanno mai meditato o lo hanno fatto in modo sbagliato e così non hanno altro modo per comprendere la loro mente. Ma quando iniziano la meditazione in Mente Pristina, i loro pensieri abituali scemano e la Mente Pristina appare: in quel momento nasce la fiducia nella realtà della Mente Pristina.
Quindi il primo passo è imparare il giusto modo di meditare; dobbiamo conoscere l’esatta tecnica ed applicarla in modo corretto per calmare i pensieri e sentire la nostra mente nella sua condizione pristina.
La nostra attenzione è sempre diretta al mondo esterno, adesso invece è tempo di guardarci dentro e solo allora potremo capire la vera natura della nostra mente.
Guru Rinpoche Padmasanbhava afferma:
“Se volete fare i turisti, cercate, invece, di visitare la vostra mente chiara, lucida e tranquilla come uno specchio d’acqua”.

Il decollo verso la Mente Pristina

Che tecnica possiamo usare per iniziare efficacemente il viaggio verso la realizzazione della nostra condizione naturale e pristina?
L’istruzione più chiara e precisa per ottenere ciò ci viene data da Guru Rinpoche Padmasanbhava, il principale architetto degli insegnamenti sulla Mente Pristina. Guru Rinpoche ci ha dato le istruzioni essenziali per iniziare la pratica della meditazione in Mente Pristina in quattro punti:
“Non seguite il passato”.
“Non anticipate il futuro”.
“Rimanete nel presente momento”.
“Lasciate indisturbata la vostra mente”.
Dobbiamo capire bene queste istruzioni; esse sono concepite per aiutarci a stare nel presente momento. Alcune scuole di meditazione insegnano che il supremo obbiettivo della meditazione è rimanere nel presente; tuttavia, il presente in sé non è la perfetta realtà, la perfetta verità o il supremo goal della meditazione in Mente Pristina e neppure è ciò che intendo quando mi riferisco alla nostra fondamentale natura. Stare nel presente, invece, con mente calma e rilassata, crea le giuste condizioni per iniziare a connetterci con la nostra Mente Pristina.
Possiamo immaginare il nostro stare nel momento presente come una pista di decollo verso la Mente Pristina, da cui partiamo per entrare nella nostra naturale condizione mentale. Bisogna però capire che rimanere nel momento presente solo fine a se stesso è paragonabile allo stare immobili e seduti sulla pista di decollo invece che volare verso la Mente Pristina.
Quando iniziai a viaggiare in aeroplano, fu per me un’esperienza insolita, non ero mai stato su un aereo e tutto mi apparve alieno. La forte accelerazione per acquistare velocità e decollare, innalzandosi sempre di più nel cielo, i rumori, le vibrazioni: una nuova esperienza innaturale e strana. Mi sentivo un poco ansioso e a disagio soprattutto in quei primi momenti, quando l’aereo potrebbe essere soggetto a turbolenze. Nessuno poteva alzarsi e tutti dovevano avere le cinture allacciate.
Dopo qualche minuto, però, quando l’aeroplano raggiunse la quota di crociera, la gente si slacciò le cinture e cominciò a muoversi con naturalezza. Il personale di bordo servì i rinfreschi e così scoprii che potevo cominciare a rilassarmi e godermi il volo.
Meditare è simile a quanto ho descritto; se non abbiamo mai meditato prima, se non abbiamo mai placato e fatto riposare la nostra mente, potremmo passare attraverso la stessa esperienza del mio primo volo, sentendoci all’inizio ansiosi e claustrofobici, pervasi da un’energia irrequieta che ci impedisce di rimanere stabili nel momento presente.
Quando iniziamo a meditare per la prima volta la mente si chiude a causa della pesantezza e della quantità dei pensieri ed emozioni che la riempiono e che ci preoccupano; c’è una notevole agitazione mentre la mente continua ad essere intrappolata in questi eventi mentali.
Dapprima, affrontiamo ogni sorta di perturbazione che ci rende difficile rimanere nel presente; non riusciamo a far riposare la nostra mente perché dobbiamo passare attraverso queste turbolenze per alcuni minuti, proprio come su un aereo che decolla, se cerchiamo di rimanere nel presente, c’è turbolenza per i primi cinque o dieci minuti.
Col tempo la nostra esperienza interiore cambia, l’agitazione iniziale si placa, ci rilassiamo e rimaniamo in una condizione più confortevole e naturale. Gradualmente, come la mente si calma, rimaniamo sempre di più nel presente; infine raggiungiamo la nostra quota di crociera interiore e noi pure possiamo cominciare a “rilassarci e goderci il volo”.
Questa è la difficoltà che molta gente prova quando inizia a meditare e che spesso ci induce a scoraggiarsi; tuttavia questo tipo di esperienza iniziale è assolutamente normale e non significa che si stia fallendo e neppure che non si stia traendo beneficio da ciò che stiamo facendo. Se perseveriamo con la pratica presto vedremo che la turbolenza passa, fino a quando non raggiungiamo una più confortevole altezza di crociera.
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La vera natura della nostra mente è brillante, serena e gioiosa. Non riusciamo però a sperimentare questa realtà a causa del turbinio di stress, pensieri ed emozioni che caratterizzano la vita quotidiana.

Questo libro è una guida pratica per scoprire il nostro stato mentale originario, che è per sua natura uno stato di benessere, e riconnetterci così con la felicità incondizionata che è già dentro di noi.
Usando un linguaggio semplice e accessibile, Orgyen Chowang Rinpoche ci guida attraverso il percorso della meditazione definita Mente Pristina, una pratica dei solenni insegnamenti conosciuti come Dzogchen.
Riscoprire la nostra mente incontaminata presenta l’intero viaggio della meditazione, dall’inizio fino alla completa felicità dell’illuminazione. È un processo concreto e naturale che può essere praticato e sperimentato da chiunque.
 

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Quando una situazione ci preoccupa, una persona ci irrita o un dolore fisico ci angoscia, in genere, siamo portati a intervenire sulle cause esterne, dimenticando che spesso la prima ragione di quel malessere è dentro di noi. La meditazione ci invita a “fare amicizia” con la nostra mente, a fare pace con noi stessi per riconoscere le vere cause delle nostre sofferenze e, allo stesso tempo, a individuare quello che davvero ci fa star bene. Per meditare, spiega l’autrice, non serve praticare strani rituali, non è neanche necessario ritirarsi sull’Himalaya o diventare monaci buddhisti, si tratta semplicemente di prendere del tempo per stare con noi stessi e questo si può fare ovunque e in qualunque momento.
Con un linguaggio di facile comprensione, non privo di autoironia, l’autrice conduce per mano il lettore alla scoperta della meditazione, una pratica millenaria i cui molteplici benefici sono oggi riconosciuti anche dalle neuroscienze.
Gli oltre quarant’anni di esperienza dell’autrice come insegnante di meditazione fanno di queste pagine una guida preziosa alla meditazione, un valido aiuto per chi vuole iniziare a sperimentarne i benefici, ma anche una lettura di grande stimolo e ispirazione per chi medita da lungo tempo.

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