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Il ruolo di luce e aria nel nutrimento delle piante

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I vegetali assorbono dall’aria e dalla luce gran parte dei nutrienti indispensabili al loro sviluppo. Scopriamo come.
Il ruolo di luce e aria nel nutrimento delle piante
Con il termine “aria” si intende tutto ciò che esiste nell’atmosfera a livello gassoso e che penetra nelle viscere del terreno per arieggiarlo e vivificarlo, proprio come accade per l’essere umano. “L’atmosfera è composta da innumerevoli gas, quali idrogeno, azoto, ossigeno, anidride carbonica e tante piccole particelle, in dose omeopatica (R. Steiner)”. Oltre ai macroelementi, quindi, dall’aria vengono assorbiti anche numerosi microelementi, tutti utili alla crescita delle piante. I vegetali, infatti, assorbono dall’aria più del 90% dei nutrienti indispensabili al loro sviluppo.
La luce visibile all’occhio umano esiste grazie al supporto dell’aria che le permette di manifestarsi sotto forma di biofotoni. Saremmo molto limitati se ci fermassimo a considerare solamente lo spettro del visibile quando sappiamo bene che la pianta, quale sofisticato organo di senso cosmico e terrestre, percepisce anche dalle frequenze udibili dall’orecchio umano (da 20 a 20.000 hz), passando per gli infrarossi, il visibile, gli ultravioletti, i raggi x, i raggi gamma e oltre. È esperienza comune che un ortaggio coltivato in serra è quasi sempre meno gustoso rispetto allo stesso cresciuto all’aperto. Il motivo è molto semplice: la copertura della serra, sia essa in vetro o in plastica, impedisce ai raggi UV di esplicare la loro azione sulla pianta, limitando di conseguenza lo sviluppo del sapore, dei profumi e del contenuto nutrizionale.
La pianta, quindi, utilizza principalmente la luce per il suo nutrimento. Nella foglia, grazie alla fotosintesi, avvengono i principali processi di trasformazione chimica degli elementi grezzi in composti elaborati. Dalla terra, attraverso le radici, vengono assorbiti gli elementi minerali di cui è ricca la linfa grezza, principalmente azoto, fosforo e potassio, resi vivi dai microrganismi del suolo.
Sempre attraverso la foglia, la pianta assorbe il nutrimento dall’aria in forma di luce solare, anidride carbonica, ossigeno e altri microelementi. Nella foglia, attraverso un ciclo continuo, scorre la linfa elaborata costituita in prevalenza da carboidrati (zuccheri, amidi, cellulosa) e proteine, nuova energia che nutre e produce nuove cellule vegetali. Una piccola parte di questa linfa elaborata verrà rilasciata nel terreno attraverso le stesse radici sotto forma di essudati radicali. Questi ultimi hanno l’importantissimo compito di nutrire funghi e batteri utili che, a loro volta, assicureranno poi alla pianta il nutrimento necessario per il suo sviluppo, creando in tal modo un ciclo costante di perfetta simbiosi naturale.
Ecco perché con il metodo biodinamico si cerca di portare sempre più fertilità nel terreno, evitando di utilizzare prodotti come fungicidi e anticrittogamici che impediscono lo sviluppo della vita: infatti il nome BIO-DINAMICA sta a indicare “vita in movimento”.
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Articolo tratto dal libro Orto biodinamico familiare

I motivi per occuparsi di un orto familiare e i benefici che se ne ottengono sono davvero numerosi, ma certo l’esperienza più pregnante è proprio quel “mettere le mani nella terra”: seminare, trapiantare, curare la crescita, raccogliere i frutti e alla fine mettere in tavola il risultato di quella misteriosa trasformazione di un piccolo seme in una croccante insalata o in una paffuta melanzana.

Nutrirsi di quello che si è fatto crescere con le proprie mani arricchisce l’anima, stimola l’osservazione, rilassa, gratifica, ci mette in connessione con il ritmo delle stagioni e soprattutto ci assicura alimenti freschi, di elevato valore nutrizionale e privi di residui tossici. Purtroppo non è sempre così: l’agricoltura convenzionale, anche quando viene praticata su piccola scala come in un’orto familiare, fa ricorso a concimi e pesticidi di sintesi, che oltre a contaminare l’ambiente e gli alimenti mettono in pericolo in primo luogo chi quei prodotti li utilizza.
Questo manuale, scritto da tre orticoltori biodinamici di lunga esperienza, è un invito a sperimentare il piacere e la bellezza del coltivare, coniugando una pratica agricola profondamente rispettosa dell’ambiente con la riscoperta dei cicli naturali come solo l’agricoltura biodinamica sa fare.
Una guida dedicata a chi è alle prime armi, ma anche a chi desidera approfondire la conoscenza dell’influsso dei pianeti sulla coltivazione delle piante, imparare a realizzare i preparati biodinamici e i macerati vegetali, allestire un cumulo di compostaggio, costruire un semenzaio, utilizzare sovesci e pacciamatura.
Completano il volume oltre trenta schede con le indicazioni dettagliate sui tempi e le modalità di semina, le cure colturali, le consociazioni consigliate e i suggerimenti per la raccolta e la conservazione dei principali ortaggi.
 

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