Piogge torrenziali, perdite da tubature varie o errato drenaggio del terreno possono causare l’allagamento dell’orto, col rischio di perdere le colture. Ecco allora cosa fare, grazie ai suggerimenti di Francesco Beldì, agronomo ed esperto di interventi naturali per l’agricoltura.
Piogge torrenziali, perdite da tubature varie o errato drenaggio del terreno possono causare l’allagamento dell’orto, col rischio di perdere le colture. Ecco allora cosa fare, grazie ai suggerimenti di Francesco Beldì, agronomo ed esperto di interventi naturali per l’agricoltura.
«Innanzi tutto è bene controllare che il sistema per la regimazione delle acque funzioni correttamente – spiega Beldì – Questo significa che l’acqua deve scorrere senza impedimenti verso i fossi o verso il sistema di scarico delle acque. In caso di forti piogge può accadere che l’acqua porti con sè terra o residui vegetali e che i fossi di scarico si intasino o, comunque, riducano la loro portata. Si può intervenire allora durante la pioggia o immediatamente dopo per mantenere libere le vie di sgrondo delle acque utilizzando una zappetta».
«Bisogna quindi agevolare lo sgrondo dell’acqua – prosegue Beldì – E naturalmente qiuesto è più facile se già nell’allestimento dell’orto era stata previsto questa eventualità, ad esempio realizzando delle aiuole rialzate. La situazione è più problematica nei terreni pesanti, ricchi di argilla e limo, che sono meno permeabili dei terreni sciolti (ricchi di sabbia) dove l’acqua percola in profondità più facilmente. In ogni caso fino a quando il terreno è intriso d’acqua bisogna evitare qualsiasi tipo di lavorazione perché queste causerebbero un compattamento del suolo così intenso che le radici farebbero poi fatica a superare l’ostacolo che si è creato. Bisogna quindi armarsi di pazienza, attendere che l’acqua sgrondi, eventualmente facilitando tale operazione ed evitare di intervenire sul terreno e, per quanto possibile di calpestarlo. Terminata la pioggia si possono invece riprendere senza problemi le attività di raccolta».
«Se sappiamo che il terreno del nostro orto è a rischio, sarebbe indispensabile intervenire in modo preventivo – consiglia Beldì – predisponendo delle aiuole rialzate in modo che gli ortaggi coltivati dispongano più rapidamente di 20-30 cm di terra in grado di non rimanere saturi di acqua e regimando le acque predisponendo dei fossetti che facilitino l’allontanamento dell’acqua in eccesso. Naturalmente poi occorre cercare di innalzare il tenore in humus del terreno per migliorarne le prestazioni non solo in termini di fertilità, ma anche di ritenzione idrica e di mantenimento della struttura del suolo».
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LETTURE UTILI
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