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Illusioni ottiche e lavatrici

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Cosa si nasconde dietro il bianco immacolato promesso da smacchiatori e sbiancanti presenti sul mercato? I consigli di Elena Tioli, autrice del libro Vivere senza supermercato.
Illusioni ottiche e lavatrici
«Bianco che più bianco non si può». Sulle confezioni degli smacchiatori e degli sbiancanti industriali si trovano a caratteri cubitali promesse di bucati immacolati, candidi e profumati. Ma all’occhio attento del consumatore informato basta poco per scorgere la fregatura. Tra le minuscole paroline delle etichette spesso si trova la dicitura «sbiancanti ottici»: un’espressione che non preannuncia niente di buono. Dal 2014 per il produttore è obbligatorio indicarli in etichetta.
Gli sbiancanti ottici (detti anche candeggianti ottici, optical brighteners) sono degli additivi di origine petrolchimica utilizzati nei detersivi commerciali per coprire le macchie. Sì, avete letto bene: coprire, non eliminare. Queste sostanze non fanno altro che modificare la lunghezza d’onda dei raggi UV, rendendo così lo spettro riflesso più ricco di azzurro. Il risultato? Una patina che, attraverso un gioco di fluorescenza, inganna l’occhio, facendo percepire il bianco al posto degli aloni. Una vera e propria illusione ottica.
Ma quello che resta depositato sui tessuti e che andrà a finire nei nostri scarichi è più che mai reale. Si tratta infatti di sostanze non biodegradabili e dotate di tossicità a lungo termine per il ciclo riproduttivo (dati Iuclid European Chemical Bureau, Rtecs). Gli sbiancanti ottici sono potenzialmente allergizzanti, soprattutto per soggetti deboli, bambini o per chi già soffre di dermatiti e patologie connesse all’epidermide. Aderendo tenacemente ai tessuti occorrono addirittura quattro o più lavaggi per eliminare i loro residui. Occhio quindi, se siete particolarmente sensibili, meglio evitare i prodotti che li contengono.
Ma non temiamo! Un’alternativa c’è. Come sbiancante ecologico possiamo utilizzare il più sincero percarbonato di sodio, un sale cristallino biodegradabile che si attiva già a 30° (ma giunge alla sua massima potenzialità a 50°), in grado di candeggiare e igienizza in modo efficace, attraverso l’azione combinata dell’ossigeno e dell’anidride carbonica.
Dire addio alle macchie non sarà più un’illusione.
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Articolo tratto dalla rubrica Cosa c’è dentro

Leggi la rubrica su Terra Nuova Febbraio 2020
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