Esiste un legame tra infertilità e alimentazione? Quali sono gli alimenti che sembrano influire sulla possibilità di avere figli? Scopriamo di più.
A livello medico il rapporto fra queste patologie e dieta è stato considerato solo in questi ultimi anni.
In realtà il tutto è partito da un’osservazione casuale. Si è notato infatti come alcune donne che faticavano a rimanere incinte risultassero celiache agli esami di routine, e come la situazione cambiasse nel momento in cui il glutine veniva escluso dalla loro dieta.Tuttavia il legame fra queste problematiche e alimentazione è tutto ancora da approfondire e verificare. L’abuso o il consumo in alcune costituzioni di determinati alimenti può essere visto anche come causa o concausa di difficoltà al concepimento. Si è in alcuni casi valutato il legame fra obesità e infertilità, oppure fra l’uso di alimenti quali latticini e prodotti da forno e la presenza di muco denso che rende più difficile sia la discesa dell’ovulo verso l’utero sia la risalita degli spermatozoi. Una loro diminuzione o esclusione, con l’introduzione di altri cibi che invece aumentano la fluidità o favoriscono l’eliminazione del muco, sono state in questi casi determinanti: fra questi le rape, i ravanelli, il daikon, le foglie verdi scottate e l’orzo.
Un altro legame tra fertilità e alimentazione è stato messo in evidenza con l’assunzione o meno di vitamina E. A metà degli anni Cinquanta, negli Stati Uniti, è stata scoperta casualmente l’azione di questa sostanza sul cuore proprio in un reparto ostetrico in cui veniva somministrata a scopo profilattico a tutte le donne – sotto forma di olio di germe di grano – per evitare interruzioni di gravidanza, parti prematuri e aborti dovuti a distacco di placenta. Sempre nello stesso periodo e dalla stessa équipe di medici venne poi scoperto l’antagonismo fra estrogeni e vitamina E.
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