L’aloe per la cura delle malattie dell’apparato digerente
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È noto che una dieta ricca di acqua, frutta, verdura e cereali integrali associata ad attività fisica anche moderata è fondamentale per la regolarità intestinale. Spesso, però, non si seguono queste regole di vita e questo fenomeno si presenta in modo considerevole soprattutto nelle persone più anziane, che si muovono meno e assumono poca acqua.
L’aloe è dotata di potere lassativo anche grazie alla sua composizione in antrachinoni, per cui favorisce naturalmente l’evacuazione. Ovviamente il dosaggio è individuale e va adattato a seconda della risposta, cominciando da una quantità piccola e man mano aumentando, a seconda dell’effetto desiderato. Questo per evitare sovradosaggi individuali che potrebbero causare diarrea o irritazione intestinale.
L’aloe possiede un effetto tonico sull’intero tratto intestinale perché accorcia i tempi di transito dei materiali. Anche la flora batterica appare beneficiarne, e viene significativamente ridotta la putrefazione all’interno dell’intestino.
Successive sperimentazioni scoprirono la presenza di un componente dell’essudato, chiamato aloeulcina, in grado di bloccare la crescita dell’ulcera sopprimendo la L-istidina decarbossilasi nei ratti.
In un altro esperimento, in cui erano state provocate ulcere da stress – sempre nei topi – veniva dimostrato che l’aloe gel somministrato anticipatamente aveva un effetto sia preventivo che curativo.
In un ulteriore studio del 1985, eseguito in California su pazienti umani, fu dimostrata l’attività di normalizzazione delle funzioni gastrointestinali e la riduzione della flora putrefattiva del 40%. Si mise anche in evidenza come il gel di Aloe vera regolasse il pH gastrico, riducendone l’iperacidità e diminuendo le condizioni che favoriscono lo sviluppo di ulcere gastroduodenali. Studi più recenti hanno dimostrato l’utilità dell’aloemodina nel combattere l’Helicobacter pylori, un batterio fortemente sospettato di provocare l’ulcera gastroduodenale.
La colite è uno dei più diffusi disturbi dell’apparato digerente, spesso di origine psicosomatica ma anche dovuto a problematiche alimentari incongrue. Sia l’esperienza clinica personale sia vari studi scientifici hanno confermato l’efficacia dell’aloe nel regolarizzare la motilità e il pH intestinale, i processi fermentativi e lo stato infiammatorio frequentemente concomitante, oltre a favorire un corretto equilibrio batterico intestinale.
L’efficace azione antinfiammatoria e regolatrice intestinale ha fatto sì che l’aloe fosse studiata anche nelle malattie infiammatorie intestinali croniche come il morbo di Crohn e la rettocolite ulcerosa.
In queste patologie, in passato, l’aloe era controindicata, mentre studi più recenti ne hanno confermato l’efficacia. Il problema che si poteva presentare era legato all’aloina, una sostanza di derivazione antrachinonica con azione irritante e lassativa sulla mucosa intestinale. Questa problematica è stata risolta togliendo quel composto dal gel. In questo modo si è potuto valutare appieno l’efficacia dell’aloe sulle malattie intestinali infiammatorie croniche.
Un attento ricercatore, Langmead, dopo aver verificato in vitro gli effetti antinfiammatori dell’aloe sulla mucosa intestinale, ha voluto esplorarne l’azione anche sulla colite ulcerosa in vivo con un rigoroso studio sperimentale. E gli effetti sulla remissione della malattia sono emersi in modo chiaro.
Inoltre i pazienti spesso riferiscono come l’uso di questa pianta, assunta per migliorare gli squilibri e le patologie gastrointestinali, apporti benefici anche a livello psicologico riducendo l’ansia e la depressione. Questo si può spiegare attraverso la correlazione fra sistema gastrointestinale e sistema nervoso: l’apparato intestinale è percorso da una vasta rete di fibre e cellule nervose che portano informazioni in entrambe le direzioni, cioè dal cervello all’intestino e viceversa.
Un attento ricercatore della Columbia University di New York si è impegnato per anni in ricerche volte a dimostrare la potente correlazione tra intestino e cervello, relazione presente da milioni di anni di storia evolutiva che permette di considerare i nostri visceri un fondamentale centro di elaborazione delle emozioni con input bidirezionali.
Lo stesso microbiota intestinale, modulatore fondamentale di tutto il sistema neuroimmunitario, è stato correlato, ormai da numerosi ricercatori, anche agli stati emozionali e ai fenomeni ansiosi o depressivi, tanto che alcuni studiosi cominciano a parlare di microrganismi dell’umore o psicobiotici. La salute e la regolazione intestinale è quindi da considerarsi di fondamentale importanza per il corpo e per la psiche.