Tra gli oli impiegati in cucina l’olio di canapa è il più salutare? Quali sono i suoi effetti sulla salute dell’uomo? È davvero capace di abbassare i livelli del colesterolo cattivo impedendo l’accumulo di prodotti metabolici? Scopriamolo insieme con l’intervista alla dottoressa Chierici.
Su questo argomento abbiamo intervistato Antonella Chiechi medico chirurgo, specialista in endocrinologia e malattie del ricambio.
Dottoressa Chiechi, ci spiega innanzitutto quali sono i principi benefici legati al consumo di olio di canapa?
Una dieta ricca di acidi grassi insaturi migliora il metabolismo del colesterolo nel sangue, abbassando in particolar il colesterolo «cattivo» LDL e mantenendo livelli desiderabile di HDL. Questo effetto benefico deriva in particolar modo dall’acido oleico, elemento principale dell’olio d’oliva, e dagli acidi grassi omega-3 e omega-6.
L’acido linoleico omega-6 e l’acido alfa-linolenico omega-3 sono acidi grassi essenziali, il corpo di fatto non riesce a sintetizzarle da altre molecole. Questi acidi devono essere necessariamente presenti nella nostra dieta in quantità sufficiente per non sviluppare sintomi di carenza. Globalmente gli acidi grassi polinsaturi omega-6 e omega-3 dovrebbero essere assunti in una proporzione ideale di 3:1 fino a 5:1.
Il seme di canapa presenta una frazione grassa (34-35%) di ottima qualità e di composizione equilibrata, costituita per il 70-75% da una miscela di acidi grassi polinsaturi quali omega-6, omega-3 e l’acido gammalinolenico, insostituibile nel processo di sintesi delle prostaglandine, sostanze che regolano l’attività di numerose ghiandole, dei muscoli e dei ricettori nervosi. L’alto valore dell’olio di canapa risiede nel suo fornirci entrambi gli EFA in una proporzione benefica per l’uomo (3:1). Spesso alcuni alimenti sono ricchi di principi nutritivi, ma la biodisponibilità risulta poi ridotta. Cosa dire della canapa a questo proposito? La maggior parte degli oli vegetali non contiene il rapporto ottimale di omega-6/omega-3 (3 a 1), e tende a promuovere l’accumulo di prodotti intermedi che ostacolano il metabolismo degli acidi grassi. L’olio di semi di canapa, al contrario, è correttamente equilibrato e non promuove accumulo di prodotti metabolici. Considerevole anche la dotazione di vitamine A, E (antiossidanti naturali), PP, C e del gruppo B (esclusa la B12), oltre che di carboidrati e aminoacidi.
Com’è meglio consumare l’olio di canapa? Sempre e solo a crudo? Si può anche scaldare senza perderne le qualità?
L’olio di canapa ha un odore e un sapore gradevole e può essere utilizzato, sempre a freddo, come condimento per l’insalata, la pasta, il pesce, oppure essere introdotto nell’uso quotidiano al posto degli altri oli di semi. Come per tutti gli oli vegetali, è importante la qualità dei semi, meglio se biologici; la spremitura a freddo; la conservazione in ambiente fresco e al buio per evitare l’ossidazione e l’irrancidimento, inconvenienti che possono essere evitati con l’uso di contenitori di vetro scuro e mantenendo la bottiglia in luogo fresco, o nel frigo dopo l’apertura.
Quali sono le dosi raccomandate?
L’individuo sano deve assumere preventivamente un cucchiaino d’olio di canapa al giorno, per tutto l’anno, con eccezione dei mesi più caldi. Questa dose minima può essere aumentata a un cucchiaio da tavola al giorno nel momento del bisogno.