La tecnica degli orti autoirriganti, che richiede poco lavoro e poca acqua, si presta a essere realizzata e utilizzata praticamente ovunque e diventa utilissima soprattutto laddove gli spazi possono essere piccoli o disagevoli oppure è scarsa la disponibilità di suolo e acqua.
La tecnica degli orti autoirriganti, che richiede poco lavoro e poca acqua, si presta a essere realizzata e utilizzata praticamente ovunque e diventa utilissima soprattutto laddove gli spazi possono essere piccoli o disagevoli oppure è scarsa la disponibilità di suolo e acqua.
Balconi e piccoli spazi
Questa tecnica si presta perfettamente a essere utilizzata anche in città sul balcone. Basta poter realizzare delle cassette, chiaramente di misura inferiore rispetto al bancale 120 x 80 centimetri, che possano stare comodamente, e senza gravare troppo nel peso, in un balcone largo anche solo un metro. I contenitori si possono anche collegare tra loro per la condivisione della riserva idrica.
Vasi ornamentali
Lo scopo per il quale sono stati ideati gli orti autoirrigante è quello della produzione alimentare, ma è possibile utilizzarli anche come sistema per far crescere meravigliose piante ornamentali. È possibile trasformare qualsiasi recipiente in un vaso autoirrigante. L’autonomia sarà limitata ma pur sempre ottimizzata, offrendo alla specie vegetale il perfetto quantitativo equilibrato di acqua che farà esprimere il massimo dello splendore e rigogliosità alla pianta. Oltre tutto si potrà ottenere un vaso autoirrigante esattamente nello stile e materiale che più aggrada.
Tetti e contesti ampi
Sempre nel contesto urbano, troviamo spesso terrazzi o lastrici solari in cima a palazzi che possono essere trasformati in un ottimo orto urbano utilizzando in questo caso i bancali con misura standard, 120 x 80 centimetri, e i paretali per chiuderli. Accertandosi che il solaio possa sostenere il peso che andremo a posizionare, è possibile trasformare un pallet in un perfetto bancale autoirrigante e utilizzarlo in qualsiasi contesto urbano o anche rurale, facendo ricorso Principalmente a materiali di recupero.
Ambiente rurale con e senza suolo e poca acqua a disposizione
Anche negli ambienti rurali si possono realizzare gli orti autoirriganti rendendoli produttivi. Si possono usare anche mattoni avanzati da ristrutturazioni o lavori vari o veri e propri bancali.
LETTURE UTILI
La soluzione per coltivare praticamente ovunque utilizzando pochissima acqua e senza fare fatica? Gli orti autoirriganti!
Un metodo rivoluzionario che, con una modalità di realizzazione semplice e low-tech, permette di ottenere rese abbondanti di numerosissime colture, in città e campagna, sui balconi, negli orti urbani e non, nelle aiuole e persino nelle zone aride, anche laddove lo spazio a disposizione è molto limitato.
E con un impegno lavorativo davvero ridotto al minimo.
In questo libro Alessandro Ronca e Paolo Ermani guidano il lettore nella comprensione dell’importanza di questa soluzione, ora più che mai attuale con i problemi di siccità che viviamo; e spiegano, punto per punto, come progettare e autocostruire bancali, cassoni e vasi autoirriganti, all’interno di una nuova concezione di agricoltura leggera per le persone e l’ambiente.
GLI AUTORI
Paolo Ermani è agricoltore, formatore, scrittore, facilitatore, consulente per progetti di pianificazione energetica, ambientale e lavorativa, presidente dell’associazione Paea.
Alessandro Ronca è fondatore e direttore scientifico del
Parco dell’Energia Rinnovabile (
PeR), struttura all’avanguardia sulle colline umbre. Il suo scopo è promuovere, diffondere e perseguire uno stile di vita sostenibile. È autore di
Vivere senza bollette, libro che lo ha reso popolare anche presso il pubblico televisivo.