La casa schermata dall’elettrosmog

Sindrome da sensibilità chimica multipla (MCS), elettrosensibilità (EHS), fibromialgia sono patologie in gran parte imputabili a fattori ambientali, che costringono molte persone a rivedere lo stile di vita, i rapporti con la famiglia e i conoscenti. Visto che passiamo gran parte del nostro tempo all’interno di edifici e abitazioni, la cosa più ragionevole da fare è cominciare a migliorare la salubrità dei nostri ambienti.
I fattori determinanti sono la qualità dell’aria indoor (respiriamo 15 kg di aria al giorno), la qualità dell’acqua e i campi elettromagnetici (CEM).

Questi ultimi sono tra gli inquinanti più invasivi nella nostra vita, eppure non conosciamo bene le possibili conseguenze di questa continua esposizione. Tendiamo a dimenticarcene proprio perché sono inodore, incolore, invisibili ai nostri occhi, e spesso non vengono percepiti al livello fisico corporeo.

Da circa un secolo, l’uomo ha assistito a un incremento smisurato di campi elettromagnetici artificiali (centinaia di migliaia in più), che continuano ad aumentare con una dinamica esponenziale. Quanto tutto questo sia dannoso per gli esseri viventi è facilmente comprensibile; la comunicazione fra le varie parti del nostro organismo avviene attraverso due sistemi: quello bio-chimico e quello bio-elettrico, e l’interazione tra atomi e molecole è di tipo elettromagnetico. L’organismo vivente emana un campo elettromagnetico, in modo diverso a seconda dei singoli organi. Il cuore, ad esempio, crea dei campi elettrici quasi 60 volte più forti dei campi elettrici generati dal cervello. I campi elettromagnetici esterni interferiscono con le funzioni organiche, facendo perdere alle cellule viventi la loro naturale polarizzazione e dando luogo a uno stato patologico detto «stress elettromagnetico». Influiscono quindi negativamente sui normali processi biologici, alterandoli e determinando una condizione di disordine elettrico all’interno delle cellule e dando luogo a vari disturbi e patologie.
Molti dei disturbi di cui soffre gran parte degli individui sono infatti imputabili a questo eccesso di radiazioni che invadono i nostri tessuti, penetrando le membrane cellulari e danneggiandone il nucleo, a volte in maniera irreparabile.

Nelle camere da letto, in particolare, passiamo un terzo della nostra vita, motivo che ci dovrebbe indurre a indagare se l’ambiente è salubre e in grado di donare al nostro corpo la possibilità di una sana rigenerazione notturna.

Certo, la salubrità di un ambiente non può essere definita soltanto dai campi elettromagnetici, bisogna pensare anche alle pitture che vengono applicate sui muri, ai tessuti delle nostre lenzuola, al materiale del letto, all’umidità nell’aria, alla luminosità e alla pulizia. Ma un rilevamento delle interferenze elettromagnetiche può senz’altro darci indicazioni utili per migliorare il benessere abitativo all’interno di una casa.

Come si fa, dunque, a capire in che misura siamo soggetti a questo tipo di interferenze? E di che tipo di inquinamento parliamo? La prima distinzione da fare è tra campi elettromagnetici naturali e artificiali. […]