La Ginnastica della Felicità
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Attualmente vive a Perugia e collabora con diversi centri e associazioni, tra cui La Grande Via di Franco Berrino.
Si lavora sull’apprendimento di esercizi di equilibrio e di sincronizzazione biemisferica. In altre parole, si attiva un valore di coerenza che è un indicatore generale della comunicazione e integrazione tra i due emisferi e tra le differenti aree funzionali del cervello. Ne consegue un riequilibrio psicofisico e quindi uno stato di maggior benessere.
Facciamo la ginnastica brain gym per attivare gli emisferi cerebrali, ma soprattutto cerchiamo di stimolare i lobi frontali, che devono essere potenziati rispetto alla parte rettiliana, che risponde a degli automatismi più arcaici. Gli esercizi stimolano la persona alla presenza.
I lobi frontali fanno parte della neocorteccia, la parte più evoluta del nostro cervello, collegata alle capacità cognitive, alla scelta consapevole, al discernimento, all’organizzazione e all’apprendimento di nuove informazioni. Le tecniche comprendono anche meditazioni guidate per creare quella che nel linguaggio scientifico si chiama «coerenza cardiaca». La felicità è il filo conduttore, si tocca la parte fisica, energetica e spirituale.
Cerco di introdurre delle tecniche di gestione dello stress e delle emozioni, attivando un clima aperto alla comunicazione e all’ascolto. Ma ci sono tecniche specifiche di meditazione guidata e autosuggestione. In questi casi, si cerca nel bagaglio della memoria individuale un’informazione esistente, per tornare in quel luogo mentale e riprovare quelle emozioni. Il cervello manda segnali importanti, ha la funzione di attivare le ghiandole che cominciano a secernere ormoni. C’è un rilascio biochimico, una risposta fisica e fisiologica a ogni stato emotivo. Ovviamente questo è possibile quando si ha a che fare con una persona capace di memoria.
Sono molti anni che lavoro con pazienti di ogni tipo e ti posso dire che si possono ottenere ottimi risultati. Ovviamente dipende dallo stadio della malattia. Quelli più avanzati non permettono di lavorare su questi livelli. È importante lavorare su diversi piani: fisico, psicologico ed emotivo. La ginnastica, come dicevo, agisce su più fronti, dando anche delle indicazioni sul corretto stile di vita. La nostra civiltà ci sottopone a degli stimoli continui, che possono essere anche troppi.
Spesso le persone anziane tendono a deprimersi perché guardano troppa tv, con un bombardamento continuo di notizie cattive che creano ansia. È importante focalizzare l’attenzione sul positivo.
Il corso per over 50 si è svolto da ottobre 2017 a fine giugno 2018 e ha messo al lavoro più di cento partecipanti due volte alla settimana per 75 minuti. La Ginnastica della Felicità è arrivata anche in due centri Alzheimer a Perugia e ha coinvolto gli ospiti e gli operatori. A settembre partirà il progetto anche in un’altra struttura per malati di Alzheimer.
Tengo delle lezioni gratuite di yoga e meditazione per le donne operate al seno. C’è poi un altro progetto a cui tengo molto: ho donato un lettore mp3 a ottantacinque malati oncologici affinché potessero ascoltare delle meditazioni guidate che io stessa ho registrato. La finalità è quella di permettere loro di usare la meditazione come strumento di rilassamento e riequilibrio emozionale. Ho inserito anche delle musiche e delle meditazioni specifiche per accompagnarli durante la seduta di chemioterapia.
Certamente. Per gli affetti da morbo di Parkinson ci sono ad esempio degli esercizi specifici che aiutano a raggiungere maggior equilibrio, attivando un’omeostasi tra il sistema nervoso simpatico e il parasimpatico. Comunque è importante anche agire sulla prevenzione. Insieme a La Grande Via di Franco Berrino stiamo per partire con un corso specifico sulla prevenzione delle malattie neurodegenerative.
Nel percorso che propongo si tratta sempre di trovare benessere nel qui e ora. Si dà molta importanza alla sana alimentazione, ma senza limitazioni di principio: ognuno deve scegliere consapevolmente la dieta più adatta per sé, al di fuori degli schemi imposti dalla cultura familiare e dalla tradizione, che molte persone, soprattutto gli anziani, faticano ad abbandonare. La carne che mangiavano i nostri nonni oggi non c’è più e quella che acquistiamo al supermercato è gonfiata di ormoni. Ma bisogna ascoltarsi veramente, la felicità è andare verso quell’alimento che è in vibrazione con te. E poi, lasciami aggiungere una cosa: non basta scegliere gli alimenti giusti, bisogna avvicinarsi al cibo anche con la giusta emozione. Il piacere di mangiare esige una serenità d’animo, altrimenti anche il cibo più sano potrà nuocere.