La nascita dell’ecoacustica
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L’ecoacustica è una disciplina ecologica emergente che studia la qualità di un ecosistema in base alla presenza di suoni biologici.
Dagli anni 2000, si riconosce che l’ambiente acustico, ovvero l’insieme di tutti i suoni, dagli infrasuoni agli ultrasuoni, è una componente necessaria degli ecosistemi e, come tale, ha caratteristiche proprie che possono essere studiate, monitorate, gestite, conservate e anche ripristinate.
L’ecoacustica è una disciplina ecologica emergente che consente di studiare la qualità di un ecosistema in termini di ricchezza e diversità dei suoni biologici. Permette, con strumenti abbastanza agili e poco impattanti, di monitorare in modo efficace un ambiente naturale per lunghi periodi, rilevando la biodiversità, l’impatto dell’uomo, l’arrivo di eventuali specie alloctone che possono risultare invasive o ancora la presenza di specie rare, notturne o comunque particolarmente elusive, più difficilmente identificabili con i mezzi tradizionali.
Nel noto libro Silent Spring (1962), simbolo della nascita del movimento ambientalista contemporaneo, che è stato descritto come una «perla di scienza divulgativa e militante», Rachel Carson è stata probabilmente la prima studiosa a considerare i suoni della natura come espressione dell’integrità degli ecosistemi, e la loro mancanza come espressione di una profonda alterazione.
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