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La pratica del digiuno: i consigli e i benefici

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Il digiuno è una pratica di purificazione, che gradualmente può diventare un’abitudine sostenibile. I consigli del dottor Berrino.
La pratica del digiuno: i consigli e i benefici
Quando si nomina il digiuno, le persone tendono subito a fare associazioni negative, di punizione e rinuncia, a pensare con terrore all’impossibilità di effettuarlo. È vero che nutrirsi è uno dei bisogni fondamentali primari per ogni essere vivente ed è l’atto istintivo che ci muove fin dalla nascita, ed è anche vero che il cibo ci nutre, ci procura piacere e ci appaga, ma bisognerebbe cercare di guardare al digiuno con occhi diversi.
La procedura base per la purificazione è il digiuno stesso: è una pratica di rispetto del corpo perché mette a riposo tutti gli organi, concede loro del tempo affinché possano ritrovare il loro equilibrio. Non è solo rinuncia e sofferenza, è una pratica efficace nell’attivare i processi di disintossicazione che ci permettono di preservare il nostro organismo e vivere più a lungo.
Il digiuno, tra l’altro, è sempre stato consigliato nella guarigione delle malattie ed è stato utilizzato anche in pratiche religiose. Oggigiorno, la sua valenza spirituale si è completamente persa, insieme al suo significato e alla sua importanza; è considerato troppo difficile, ma introducendolo gradualmente può diventare un’abitudine sostenibile.
Quello più semplice è quello serale, perché il nostro corpo non ha particolari necessità di mangiare alla sera. Un antico adagio, da tenere sempre a mente, recitava: «Colazione da re, pranzo da principe e cena da povero».
Il digiuno può essere praticato in varie modalità:
• per 16–18 ore, saltando la cena;
• per 24 ore, cioè dalla colazione del mattino fino alla colazione del giorno dopo;
• per 36 ore, cioè saltando colazione pranzo e cena;
• per due o più giorni;
• per due o più giorni non consecutivi alla settimana, cioè il cosiddetto «digiuno intermittente».

Graduale e senza stress

Il digiuno si deve praticare durante giornate tranquille, stando a riposo, in un ambiente riscaldato. Bisogna bere molta acqua, tè e tisane. Si può decidere di iniziare con un breve semi digiuno preparando solo del brodo. Bisogna fare tutto gradualmente, nel rispetto del nostro corpo, e quando si torna a mangiare dopo un digiuno prolungato, si consiglia di consumare solo un brodo vegetale senza sale il primo giorno, le verdure il secondo giorno e poi gradualmente aggiungere cereali e legumi.
Il nostro corpo, però, non è nutrito esclusivamente da alimenti, ma anche da emozioni, pensieri e dalla qualità della nostra respirazione. Quando parliamo di digiuno, quindi, non intendiamo solo quello dal cibo: è opportuno anche digiunare dalle emozioni e dai pensieri negativi. Anche lo stato d’animo richiede una purificazione.
Possiamo anche fare a meno della televisione, dei social, delle pubblicità e di tutte le fonti di stress. Riconosciamo i pensieri che ci attraversano e le emozioni che ci governano e poi aiutiamoci con la respirazione consapevole per calmarci e allontanarli.

Il ruolo chiave delle emozioni e della mente

Il silenzio mentale interiore è la condizione essenziale in cui la mente resetta il sistema ed è fondamentale per mantenere giovani e in buona salute mente e corpo. Se il digiuno dal cibo ci permette di purificare i nostri organi, il silenzio interiore è di fondamentale importanza per la salute e il funzionamento dell’intelligenza mentale. Così come il nostro corpo ha bisogno ogni tanto di un digiuno salutare per rigenerarsi, così anche la nostra mente ha bisogno di digiunare da pensieri e idee, soprattutto dopo essersi ingolfato con pensieri ossessivi e con la ruminazione mentale. Da questo silenzio dipende la nostra capacità di fare scelte e prendere decisioni, di creare, di orientarsi e di discernere, di avere una visione distaccata complessiva di ciò che avviene all’esterno e all’interno di noi stessi. La mente trova uno spazio in cui si annullano pensieri, giudizi, idee e stati d’animo, rientra in contatto con la sua forma originale, depurata da tutti i nostri filtri.

Sarà capitato a tutti di riuscire a trovare soluzioni o idee in seguito a un momento di silenzio interiore, dove la tranquillità crea i presupposti per riallineare ogni pensiero. Alla stregua del digiuno dal cibo, anche il silenzio può fare paura, soprattutto perché ci costringe a rimanere da soli con noi stessi e ascoltare il turbinio caotico che sentiamo dentro.

Una tecnica efficace e semplice per iniziare a sperimentare il potere del silenzio esteriore nello sviluppo dell’attenzione è il camminare nel silenzio: consiste nel camminare per circa trenta minuti nella natura, cercando di non produrre alcun tipo di rumore. Ogni movimento deve essere compiuto lentamente con presenza e attenzione. È necessario focalizzare tutta l’attenzione nel non emettere rumore mentre ci muoviamo. Bisogna sentire il silenzio. Con questa pratica si sviluppa un’attenzione focalizzata intensa, grazie alla quale siamo in grado di migliorare il nostro stato di presenza e consapevolezza. Alla fine della camminata è bene sedersi alcuni minuti ad ascoltare i suoni della natura, in una condizione di quiete interiore.

Un esercizio pratico con il respiro

Ultima pratica a cui fare attenzione mentre ci dedichiamo al digiuno del corpo e della mente è quella di trasformare la respirazione in un atto consapevole che ci permette di rigenerare il corpo e la mente, di risvegliare la consapevolezza di noi.
Le emozioni possono cambiare il nostro modo di respirare, pensiamo ad esempio a quando siamo agitati o ansiosi e il nostro respiro diventa corto e superficiale. Allo stesso modo il respiro consapevole influenza lo stato emozionale e l’umore: quando ci sentiamo in balia delle nostre emozioni, sediamoci, chiudiamo gli occhi e cerchiamo di fare dei respiri profondi e lenti, respirando con la pancia, aiutandoci con il diaframma; teniamo così la concentrazione per cinque minuti e noteremo che anche il nostro stato d’animo sarà mutato. Il respiro è l’unica funzione vegetativa autonoma che può essere cambiata in base alla volontà. Imparare a controllarlo in maniera consapevole influenza il sistema nervoso involontario, che a sua volta influenza le emozioni.
L’energia vitale assunta attraverso la respirazione è la forma di energia più importante per il corpo. Ricordiamoci che possiamo stare trenta giorni senza mangiare, tre giorni senza bere, solo tre minuti senza respirare. La priorità per la sopravvivenza è quindi quella dell’ossigeno.
Praticare una respirazione consapevole ogni giorno ci permette di imparare a vivere in uno stato di calma e presenza vigile, riducendo i livelli di stress e ansia, e ci permette di rispondere diversamente ai problemi e a migliorare la qualità generale della nostra vita. Una respirazione lenta e profonda consuma meno energia, fornisce una quantità maggiore di ossigeno alle cellule e agli organi, aumenta l’energia vitale e ci permette di vivere più sani e più a lungo.
 
In collaborazione con Alessandra Baruffato, medico chirurgo esperto in nutrizione, laureata all’Università degli Studi dell’Insubria di Varese, medico ricercatore del progetto EDUC.A.RE (EDUCazione Alimentare nei ricoverati in degenza riabilitativa e day hospital Istituto REdaelli) di Vimodrone (Milano).
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Articolo tratto dalla rubrica Cibo e salute. Appunti di resistenza alimentare
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Gran parte delle cosiddette malattie da civilizzazione, come l’obesità, il diabete, le malattie cardiovascolari e anche per certi aspetti i tumori, sono causate dal sovraccarico alimentare e calorico tipico della nostra dieta. La pratica del digiuno va nella direzione opposta, quella di interrompere per un periodo più o meno breve l’assunzione di cibo, assicurando così la riduzione dei fenomeni di ossidazione e infiammazione che sono alla base della maggior parte delle patologie moderne.

Inoltre, il digiuno svolge un potente effetto rigenerativo, una vera e propria pulizia dei tessuti, eliminando le cellule malate o danneggiate, tanto da essere considerato una pratica efficace per migliorare il benessere generale e rallentare l’invecchiamento.
Oltre a illustrare i benefici processi fisiologici attivati dal digiuno, l’autore, forte della sua lunga esperienza in materia, presenta con un linguaggio semplice e diretto: le varie modalità di digiuno, come e quando praticarlo, i casi in cui è sconsigliato e come prevenire eventuali effetti collaterali.
Una guida pratica puntuale e dettagliata per digiunare in tutta sicurezza e serenità.
 

Una vera rivoluzione oggi può e deve partire dalla produzione del cibo, un grande campo di azione dove il sistema agroalimentare globalizzato ha cancellato la biodiversità, avvelenato il suolo e reso la nostra dieta sempre più omologata e insostenibile.
Il cambio di paradigma si impone anzitutto nella produzione agricola e nella salvaguardia dell’ambiente, da cui dipende il mantenimento degli ecosistemi e della salute dell’uomo. Gli autori del libro, tra cui spiccano le figure di Vandana Shiva e Franco Berrino, tracciano un’inversione di rotta a cominciare dal nostro stile di vita: bisogna dire sì ai sistemi agricoli naturali su piccola scala, per recuperare la vitalità del cibo e garantire un accesso più democratico alle risorse della terra. E bisogna dire no all’avanzata di un modello produttivo basato sullo sfruttamento dei popoli e degli ecosistemi.
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