La propria soluzione energetica è come un abito di alta moda o di alta sartoria. Non si trova sullo scaffale della grande distribuzione, va cucito su misura, ma con una difficoltà in più rispetto agli abiti. Un vestito è cucito con maestria sulla misura della persona, un progetto energetico di autosufficienza va cucito su misura intorno a voi a alla vostra casa.
La difficoltà è poi acutizzata dal fatto che la casa è normalmente stata costruita senza minimamente pensare alle soluzioni energetiche. Immaginate di voler far entrare una persona in sovrappeso di 50 kg in un abito molto succinto. Certo, ognuno è libero di indossare ciò che gli piace, ma il risultato potrebbe non essere quello desiderato. Quindi bisogna “essere laureati” anche in nutrizione energetica perché, prima di mettersi a disegnare quest’abito, bisogna fare un po’ di “dieta”.
C’è poi un altro fattore da considerare, cioè la posizione geografica della casa, variabile che costringe a essere anche un geografo energetico.
La migliore ricetta, non dimenticatelo, deve essere la Vostra, con la V maiuscola. Deve diventare uno stile.
Ecco i quattro punti fondamentali a cui deve rispondere la Vostra ricetta:
1) Deve adattarsi al vostro stile di vita, a quello della famiglia e alle capacità di relazionarvi con le tecnologie.
2) Deve essere plasmata intorno alla vostra casa, così come è stata costruita.
3) Deve adattarsi all’ambiente bioclimatico circostante e al contesto geografico in cui vivete.
4) Dovete essere disposti ad adattarvi alla natura incostante delle fonti rinnovabili.
Ho tenuto fuori da questa lista il quinto pilastro della soluzione energetica, perché questo è veramente lontano anni luce dal pensiero tecnico ingegneristico, pur rendendola più umana e ancora più attraente: la vostra scelta energetica rinnovabile va amata.
Si tratta infatti di un vero e proprio amore; il vostro sistema energetico rinnovabile ha bisogno di ricevere cure e attenzioni, come in una relazione di coppia affiatata. Se gli offrirete attenzioni e premure, “lui” vi ripagherà con autosufficienza, risparmio e libertà. Se al contrario, lo trascurerete, lo considererete come una caldaia murale a gas (che sono certo non vi ha mai suscitato amore), quindi un semplice ammasso di tubi e pompe inzuppato di fonti fossili, allora potrebbe tradirvi. So che può sembrare assurdo, ma se non sarete disposti ad accettare questo compromesso, la vostra sarà sempre una relazione burrascosa.
Non potete non sapere nulla di cosa succede dentro il vostro impianto fotovoltaico, nella vostra pompa di calore o nella caldaia a pellet. Non dovete essere ingegneri termotecnici, ma dovete lavorare sulla vostra “polimatia”, cioè la capacità di conoscere altri ambiti-campi che non siano solo quelli consueti. Questo modo di agire vi darà nuovi stimoli e punti di vista che vi porteranno a essere di supporto e ispirazione anche ad altre persone. Non sottovalutiamo il fatto che, come nella pubblicità, il passaparola è veramente molto importante nella diffusione di un pensiero. Abbiamo bisogno di un pensiero energetico sostenibile contagioso. Nel mondo del turismo si dice che “un cliente soddisfatto ne porta dieci, un cliente insoddisfatto non ne porta cento”.
Per la diffusione di un modo diverso di vivere su questo Pianeta, purtroppo gli Stati e la politica non saranno mai il motore del cambiamento. Chi può fare la differenza siamo noi e dobbiamo sentirci investiti di questa responsabilità, senza farci scoraggiare pensando di non poter incidere sulla società e di essere troppo “piccoli” davanti alle megapotenze commerciali che tutti conosciamo.
Una delle cose che mi ha spinto a cambiare modo di vedere e a prendere fiducia nelle mie possibilità è stato un pensiero indiano, citato nel libro Ognuno può fare la differenza di Julia Butterfly Hill, che recita più o meno così: “se pensi di essere infinitamente piccolo per non cambiare le cose, significa che non ti sei mai trovato a letto con una zanzara”.
Quando lo lessi, soprattutto dopo avere passato diversi anni in Africa, dove le zanzare non solo ti infastidiscono ma sono causa ancora di sofferenza e morte con la malaria, trovai quelle parole estremamente stimolanti. Credo veramente di poter essere una zanzara che, nel suo piccolo, cerca di far valere le proprie convinzioni. Vorrei far salire più persone possibile sul treno dell’autosufficienza sostenibile perché amplifichino questo pensiero.
Uno dei motivi principali della scarsa diffusione di soluzioni autonome nel mondo dell’energia domestica sta proprio nella difficoltà di conciliare campi eterogenei tra loro. La soluzione è necessariamente differente per ciascuno di noi. Nel variegato campo delle esperienze personali, potrei annoverare, tra le domande più frequenti che mi sono state e mi vengono ancora fatte, questa: “Sì ok molto belle tutte queste soluzioni che ho visto in funzione al PeR, ma qual è il sistema energetico migliore?”.
Ovviamente, capite bene che una risposta non c’è. Ovvero una potrebbe esserci: l’efficienza energetica, che evita di “curare ex post”, ossia evita di produrre energia che avremmo potuto risparmiarci. Produrre energia, anche se rinnovabile, costa sempre di più che risparmiarla.
Quando vengono le scuole a visitare il PeR, spesso racconto di come, nel fumetto Topolino, uno dei personaggi che ho sempre ammirato sia Zio Paperone. Un personaggio apparentemente antipatico, ma che ci insegna qualcosa che nelle nostre vite abbiamo un po’ trascurato, almeno io senz’altro: è molto più facile risparmiare denaro che guadagnarlo. Se guardate alla vostra casa dovete usare il metodo di Paperone. Risparmiare energia e molto più facile che produrla.
La casa ideale potrebbe esistere, ma nella mia esperienza la maggior parte delle volte mi sono dovuto trovare ad adattare soluzioni a case esistenti.
Dovrete essere voi a estrarre il vostro stile, per adattarlo alla vostra casa.
Anch’io desidero una nuova casa dei sogni, che sia però figlia della “riduzione tecnologica” che in questi ultimi anni ho grandemente rivalutato e applicato.
Ricercare un aumento di efficienza del 2% a volte non ha senso perché può essere un vantaggio in termini di risparmio, ma ha di contro un prezzo altissimo in termini di affidabilità e costi. La sperimentazione e applicazione del minimalismo tecno-abitativo è oggi una delle mie attività principali.
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Chissà quante volte avete fantasticato di
avere una casa autonoma,
energeticamente indipendente, libera dalle bollette! Renderebbe la vita molto più semplice ed economica.
Ebbene, questo libro spiega esattamente cosa fare per raggiungere l’obiettivo, che è veramente alla portata di tutti.
Quello che avete tra le mani non è solo un volume tecnico per non tecnici, ma anche una guida concreta, che vi accompagna passo passo, che rende chiaro il percorso da intraprendere verso l’autonomia e l’indipendenza, utilizzando un linguaggio semplice e comprensibile e con tante illustrazioni utili.
A questo punto risparmiare, vivere in modo più sostenibile e rendersi più autonomi dal sistema è una scelta che dipende solo da noi!
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