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La scelta del luogo in cui collocare un’arnia

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Qualche prezioso suggerimento per scegliere il luogo più adatto per installare un’arnia o un apiario.
La scelta del luogo in cui collocare un’arnia
La collocazione di un’arnia o di un apiario (insieme di più arnie) deve essere effettuata in un luogo adeguato.
Scegliete un bella zona appartata e fiorita da febbraio a ottobre. Bisogna ugualmente tenere presente che il luogo deve assicurare alle api una libera circolazione, senza tuttavia diventare un disturbo insopportabile per il vicinato.
Ciò implica la ricerca di un luogo che risponda ad alcuni precisi principi:
 Permettere un accesso facile all’apicoltore e ai visitatori.
 Assicurare la tranquillità necessaria alle colonie che vi abitano e la vicinanza a fonti alimentari (che sono indispensabili).
 Ridurre i fattori nocivi, specialmente i rischi di punture (persone e animali che circolano nelle vicinanze) creando siepi o staccionate che rispettano il regolamento previsto.
 Adattare la densità delle colonie all’ambiente (quantità e tipi di fioriture, presenza di grandi vie di comunicazione e infrastrutture paesaggistiche come siepi o alberi, altri apiari…) e agli obiettivi di utilizzo dell’apiario. Per le esigenze alimentari, se si considera che l’ambiente non assicuri sufficienti fioriture durante la stagione, limitare il numero a circa dieci colonie sullo stesso sito.
 Trovare l’orientamento migliore in relazione al sole, Generalmente si preferisce orientare l’entrata delle arnie verso sud, sud-est.
È inoltre necessario evitare siti con condizioni estreme: troppo caldi oppure troppo ombreggiati, umidi, soggetti a inondazioni, troppo ventosi o alla mercé di correnti d’aria.

VALUTARE LA RICCHEZZA DI FIORITURE PRESENTI NELL’AREA

È una valutazione indispensabile: nessun apicoltore può sfuggire alla ricerca di un luogo ideale per le sue colonie. Se si tratta di un apiario stanziale, si tratta in particolare di prevedere sia nello spazio che nel tempo la disponibilità di nettare e polline. In questi casi, lo spirito d’osservazione è un grande vantaggio: quando percorrerete la zona selezionata, verificate nel raggio di 3 chilometri la presenza di grandi aree verdi selvatiche o coltivate (foreste, boschi, brughiere, colture, prati, siepi, parchi urbani, giardini…).
In seguito, focalizzate l’attenzione sulle principali specie vegetali presenti e le superficie associate. Le api domestiche apprezzano innanzitutto le grandi superfici fiorite (castagneti, boschi di acacia, filari di tiglio, brughiere, macchie di colza, girasole, erba medica o favette, frutteti, prati naturali fioriti…). Completate la vostra valutazione aggiungendo i periodi di fioritura delle piante presenti. Un luogo ideale per l’apiario deve presentare una successione di fioriture da febbraio-marzo a ottobre senza interruzioni.
Soprattutto nelle regioni calde e secche è da prendere in considerazione anche la presenza di corsi d’acqua, stagni e altre possibilità di approvvigionamento idrico accessibili alle api.
Infine, fate attenzione alle coltivazioni che circondano l’area, ai metodi di produzione e all’uso di pesticidi da parte degli agricoltori. Prima di prendere qualsiasi decisione, non esitate a parlare con gli agricoltori confinanti per informarli della vostra intenzione di collocare un apiario nella zona.
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Articolo tratto dal libro Piccoli apicoltori

Negli ultimi anni l’ape è diventata il simbolo della biodiversità in pericolo, un baluardo da proteggere per evitare la catastrofe ecologica, ma le api sono anche un esempio di grande operosità, cooperazione e socialità. Per tutti questi  motivi, per un bambino conoscere il mondo delle api rappresenta un’esperienza educativa affascinante e ricca di insegnamenti.

Questo libro, rivolto a genitori, educatori e animatori culturali, è una guida per avvicinare i più piccoli al fantastico mondo delle api. Oltre ai consigli sul come e quando visitare un alveare in tutta sicurezza, l’autore propone numerosi laboratori per far comprendere la complessa vita di una colonia e l’insostituibile ruolo ecologico delle api.
Osservare da vicino le api – è il messaggio di Allier – è il modo migliore per comprendere la preziosa funzione di questi pronubi e creare con loro un legame che rimarrà indelebile e aiuterà il bambino a maturare una coscienza ecologica autentica perché nata dall’esperienza diretta.
 

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Il libro che avete tra le mani non è l’ennesimo manuale di apicoltura, né tanto meno un trattato animalista. È più semplicemente la testimonianza di un grande amore per le api e la presentazione di un nuovo approccio all’apicoltura, un approccio profondamente ecologico e rispettoso dell’organismo alveare.

Negli ultimi anni, a causa delle continue morie di api, dei cambiamenti climatici in corso e dei numerosi trattamenti contro i parassiti vecchi e nuovi, il lavoro dell’apicoltore è diventato difficile e poco remunerativo. La proposta provocatoria e rivoluzionaria di Mauro Grasso parte da un principio semplicissimo: proviamo a mettere le mani nell’arnia il meno possibile e lasciamo fare alle api.
Ispirandosi al metodo ideato da Oscar Perone, ideatore della permapicoltura, l’autore suggerisce una pratica apistica a basso impatto ambientale, basata su un nuovo modello di arnia in grado di soddisfare a pieno le esigenze etologiche dell’organismo alveare, in modo da offrire alle api le condizioni migliori per sviluppare strategie per sopravvivere ai nuovi parassiti e a un ambiente sempre più contaminato.
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