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Latte: quali rischi?

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Latte e latticini sono alimenti nutrienti, ricchi di vitamine del gruppo B e di proteine, ma presentano anche una serie di fattori negativi. Ecco quali possono essere i rischi legati al consumo di questi alimenti.
Nutrienti e sazianti, ricchi di vitamine del gruppo B, di proteine di alto valore biologico e di minerali, i latticini potrebbero anche essere un buon alimento. Peccato che…
Intolleranze. Spesso con l’età si riduce l’enzima lattasi, indispensabile per digerire il lattosio (lo zucchero del latte). Mal digerito, questo fermenta per l’azione della flora batterica intestinale, con la formazione di gas e acidi organici. Da qui flatulenza, meteorismo, gonfiori e crampi addominali, diarrea; nei casi più gravi si possono presentare anche diminuzione della minzione, astenia, dimagrimento.
Allergie. Dovute alle proteine del latte (principalmente beta-lattoglobuline, alfa-lattoalbumine e caseine, queste ultime presenti soprattutto nei formaggi e in minor misura nello yogurt), sono per diffusione la prima forma allergica nel bambino e la quinta nell’adulto. Causano dolori addominali, vomito, diarrea.
Carenza di Ferro. Nel latte vaccino ce n’è poco, invece quello materno è più ricco di questo minerale.
Nell’adulto il prodotto animale può causare perdite di sangue nell’intestino, favorendo l’impoverimento dei depositi di ferro.
Tumori. Numerosi studi vedono un legame tra il consumo di latte e il rischio di sviluppare alcune forme tumorali. Uno a livello europeo, conclusosi nel 20051 e coordinato dall’Istituto dei Tumori di Milano, individua un legame tra cancro al seno e lattosio. Nelle donne con storie di tumore al seno in famiglia, soprattutto se in sovrappeso, il consumo di latte si è rivelato un fattore di rischio. Per gli uomini adulti c’è la possibilità di sviluppare il cancro alla prostata se in età adolescenziale c’è stato un forte consumo di latte; probabilmente la causa è da attribuire ai residui di estrogeni contenuti in questo alimento.
Malattie cardiovascolari. L’elevata presenza di grassi saturi può essere un fattore di rischio per queste patologie, a causa dell’aumento del colesterolo.
Morbo di Parkinson. Dimostra la correlazione con il consumo di latte, tra l’altro, uno studio americano2 che ha seguito per 9 anni 130.000 persone. Chi consumava molto latte (circa 800 ml al giorno) mostrava un rischio maggiore del 60% rispetto a chi ne beveva meno; a maggior rischio gli uomini rispetto alle donne.
Diabete. A causarlo sarebbe l’albumina (una proteina del latte), innescando una resistenza insulinica che porta anche all’obesità. A rischio pure i bambini: sembra infatti che le proteine del latte non siano riconosciute dall’organismo, che reagisce cercando di eliminarle. Così facendo si sopprime anche una proteina simile ma necessaria per proteggere dal diabete infantile.
Acne. Vari studi evidenziano una correlazione tra il consumo di latte vaccino e la presenza di acne.
La maggior parte dei ricercatori la attribuisce allo stimolo insulinico e alle infiammazioni che questo innesca.
Mortalità per tutte le cause. Uno studio svedese del 20143 ha seguito per 20 anni circa 61.000 donne di 39-74 anni e 45.000 uomini di 45-79 anni, riscontrando una mortalità più alta in chi consumava più latte (da 3 bicchieri in su al giorno), oltre a un maggior rischio di fratture per le donne (non presso gli uomini, che però non risultavano maggiormente protetti).
Osteoporosi e fratture. Latte e derivati hanno proteine fortemente acide; per abbassare questa acidità l’organismo sottrae il calcio alle sue riserve di questo minerale, situate nelle ossa. Così queste risultano indebolite anziché rafforzate. A questo proposito parla chiaro l’imponente Harvard Nurses’ Health Study4 che ha seguito per 12 anni oltre 77.000 donne. Il risultato? Maggiore era il consumo di latte, maggiore l’incidenza di fratture e viceversa.

I derivati

Il latte non è l’unico imputato, lo stesso vale per i suoi derivati, formaggi in particolare. L’abuso di prodotti caseari è associato a un aumento della pressione arteriosa (per la forte concentrazione di sale, soprattutto nei prodotti stagionati) e del colesterolo, ma anche a un rischio di cancro al testicolo.
I formaggi presentano inoltre difficoltà digestive, in particolare se a pasta filata come la mozzarella. Contengono tirosina, un amminoacido che con la stagionatura genera una sostanza detta tiramina, potenzialmente allergenica e capace di interferire con certi farmaci antidepressivi. Le conseguenze possono essere ipertensione, cefalee, palpitazioni cardiache. L’alto tenore di sodio del formaggio, indipendente dalla quantità di sale aggiunta nel corso della lavorazione, lo rende inadatto per chi soffre di insufficienza renale o cardiaca e per i malati di cirrosi epatica.
Note
1. Pasanisi P, Berrino J, Fusconi E, et al. “A European Case-Only Study (COS) on familial breast cancer”, J Nutr., 2005; 135(12): 3040S-3041S.
2. Chen H, O’Reilly E, Rodriguez C “Consumption of Dairy Products and Risk of Parkinson’s Disease”, Am.J. Epidemiol., 2007; 165(9): 998-1006.doi: 10.1093/aje/kwk089.
3. Michaëlsson K, Wolk A, Langenskiöld S et al. “Milk intake and risk of mortality and fractures in women and men: cohort studies”, BMJ., 2014 Oct 28;349:g6015. doi: 10.1136/bmj.g6015.
4. Feskanich D, Willett WC, Stampfer MJ, Colditz GA, “Milk, dietary calcium, and bone fractures in women: a 12-year prospective study”, Am J Public Health, 1997 June; 87(6): 992–997.

Articolo tratto dal libro Senza latte e senza uova

Sempre più persone stanno rinunciando a latte e uova, per motivi di salute (in aumento è l’intolleranza al lattosio), etici o ambientali. Questo libro risponde alle domande di chi desidera evitare questi due prodotti, presentando alternative credibili dal punto di vista nutritivo e del piacere del cibo.
Senza latte e senza uova spiega nel dettaglio tutti i problemi etici e nutrizionali connessi al consumo di latte e uova, dimostrando una volta per tutte che cucinare senza questi ingredienti è possibile e alla portata di tutti, come testimoniano le oltre 100 ricette qui raccolte, sane e gustose, realizzate con prodotti biologici, stagionali e a Km 0. 
Le alternative ci sono, e sono tante. Da cereali e semi oleosi infatti si possono ottenere latte, burro, formaggi, maionesi, salse dolci e salate; tutti prodotti realizzabili in casa, anche con un notevole risparmio economico.
Il ricettario è ricco di appetitosi primi, dalle Lasagne con besciamella ai porri ai Cannelloni della festa, e saporiti secondi, come il Burger di verdure e tofu o le Polpette veloci ai ceci, e si chiude con una raccolta di dolci che include i gelati e il tiramisù. Bellissime fotografie a colori accompagnano i piatti più intriganti.
Un manuale rivolto a tutti, dai vegan convinti a chi si avvicina per la prima volta a un’alimentazione senza carne e derivati animali.

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