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Latte si, latte no?

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Il latte è un alimento completo ma nonostante questo non fa così bene come molti pensano. La nutrizionista Elisa Cardinali ci spiega perché.
Quante volte ci siamo sentiti dire dalle nostre mamme e dai nostri nonni «bevi il latte che ti fa bene» oppure «bevi il latte che è ricco di calcio»! Ma è effettivamente così?
Da un punto di vista puramente nutrizionale il latte vaccino è un alimento completo in quanto contiene contemporaneamente carboidrati, proteine e grassi, ma se l’intestino e il sistema immunitario di una persona sono particolarmente sensibili, il latte non è tra gli alimenti più consigliati.
Infatti, questo alimento è sottoposto a un trattamento termico detto pastorizzazione e, quanto più questo trattamento è pesante, tanto più le proteine del latte perdono le loro caratteristiche originarie. Questo processo dà origine a proteine denaturate di cui la principale è la caseina che rappresenta l’80% delle proteine del latte vaccino. La caseina denaturata (che tra l’altro è la stessa sostanza usata per incollare le etichette delle bottiglie!), nel tratto digestivo, produce del muco spesso e filamentoso che altera la permeabilità intestinale dando origine a fenomeni come riniti, dermatiti, coliti, reflusso gastrico, otiti e tonsilliti. Una barriera intestinale più permeabile predispone a un maggior passaggio di sostanze tossiche con un indebolimento progressivo del sistema immunitario. Non a caso i neonati nutriti con latte materno sono meno soggetti a infezioni rispetto a quelli nutriti con latte di mucca.
Tra l’altro il latte materno è ricco di alcuni amminoacidi liberi che paiono essere specifici per lo sviluppo cerebrale del bambino, mentre il latte di mucca contiene altri amminoacidi liberi come fenilalanina e tirosina che, in eccesso, potrebbero essere anche dannosi per l’encefalo. Inoltre i nutrienti maggiormente presenti nell’ultima “poppata” del latte materno sono i grassi che danno quel senso di sazietà che permette al neonato di auto-regolarsi, a differenza dei preparati artificiali, la cui composizione rimane costante in ogni momento. Per questo i bambini che non sono allattati al seno sono spesso obesi.
Infine i consumatori di latte vaccino difficilmente assimilano calcio a sufficienza in quanto la pastorizzazione distrugge l’enzima fosfatasi deputato al suo assorbimento. Il latte crudo è ricco di quest’enzima, ma la pastorizzazione purtroppo lo disperde quasi completamente. Non a caso la dieta degli astronauti, che vanno incontro a fenomeni di demineralizzazione ossea, non contiene tanto formaggio e latte ma è ricca di fonti vegetali di calcio come cavoli, broccoli, fagioli, piselli, alghe, frutta secca, uvetta, semi di lino e girasole e cereali integrali.
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ELISA CARDINALI

Elisa Cardinali, classe 1978, è laureata in scienze biologiche e svolge attività di biologa nutrizionista. Elabora piani alimentari per persone che vogliono migliorare, attraverso l’alimentazione, il proprio stato di salute e stati patologici come diabete, obesità, ipertensione, reflusso, stipsi, colite.

Si è specializzata in nutrizione e integrazione sportiva e segue atleti di ogni livello.
Il punto cardine della sua professione è quello di accompagnare le persone in un percorso di educazione alimentare senza abbandonare il piacere dello stare a tavola. Si aggiorna costantemente con corsi, seminari e congressi.
È coautrice, insieme a Laura Gogioso, dei libri La dieta vegetariana e vegana per chi fa sport e Acidità di stomaco addio! editi da Terra Nuova edizioni.
Per contatti: elisacardinali78@gmail.com
 

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