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Le bottiglie in Tritan sono ecologiche?

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Sono una vostra abbonata e faccio parte di un gruppo di acquisto (Gassingrasso, quartiere 5, Firenze)… la lettera di Dina giunta in redazione dal titolo “Le bottiglie in Tritan sono ecologiche?“.
 
Vorremmo acquistare delle bottiglie da acqua da mezzo litro e da un litro che siano in materiale non dannoso alla salute e all’ambiente come pensiamo che siano quelle delle acque minerali che normalmente riempiamo con l’acqua del rubinetto o delle fontanelle.
Ci hanno consigliato bottiglie rigide in Tritan, distribuite da CommercioEtico.it e prodotte in Germania al prezzo di 4,50 e 5,50 euro rispettivamente per mezzo litro e 1 litro.
Poiché non sappiamo molto su questo materiale, ci chiediamo se sia veramente sicuro e se ci sono prodotti analoghi in commercio di altro materiale.
Grazie per le informazioni che potete darci in merito. Cari saluti,Dina Pasqualetti
Risponde Francesco Imbesi, del Centro Tutela Consumatori Utenti dell’Alto Adige
Gentile lettrice,
il nome Tritan è un marchio registrato, cioè un nome di fantasia che un’azienda produttrice di plastiche (co-polimeri) ha attribuito a un materiale da essa inventato, prodotto e commercializzato. Si tratta di una specie di «superplastica», da poco introdotta sul mercato, fabbricata in base a una formula e a un procedimento che l’azienda ovviamente tiene strettamente segreti. Resta comunque il fatto che è un tipo di plastica, anche se a quanto viene dichiarato non conterrebbe bisfenolo-A (cioè BPA; ed è per questo che viene considerata non dannosa per la salute).
Non è dato sapere, al momento, se ci siano altre sostanze di sintesi che potrebbero risultare problematiche per i consumatori che si servono di bottiglie in Tritan per l’acqua. Va tenuto presente comunque che ad esempio il PVC, un altro polimero molto usato nel secolo scorso, per decenni è stato considerato assolutamente innocuo e, solo dopo molto tempo dall’introduzione dell’uso, è risultato che le sue esalazioni fossero cancerogene, dopo che ormai molti addetti alla produzione e consumatori ne avevano già fatto le spese.
Più di recente, anche il policarbonato (BPA) era stato definito sicurissimo, fino a quando le ultime indagini vi hanno connesso rischi di intossicazione ed è stato ad esempio bandito dai biberon per la prima infanzia. Ma lei naturalmente si pone anche la questione dell’impatto ambientale. Considerato che questa plastica viene propagandata come estremamente resistente e inalterabile nel tempo, si può pensare che anche il suo impatto sull’ambiente sia corrispondente: un materiale derivato dal petrolio, resistentissimo, inalterabile, non degradabile e molto sofisticato come composizione chimica potrebbe non essere così facile da smaltire in natura. In confronto al vetro, che è fatto a partire dalla materia prima silicio, cioè sabbia, e che costa poco, è senz’altro meno fragile e meno pesante, ma certamente anche meno conveniente e sostenibile.
Lettera pubblicata nella rubrica Terra Nuova dei Lettori, sul mensile Terra Nuova

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