L’importanza che Maria Montessori ha attribuito alla mano nel processo di apprendimento è ormai riconosciuta a livello scientifico.
La mano è l’organo dell’intelligenza.
Questa osservazione, che Maria Montessori ha posto al centro del suo approccio, è ormai indiscussa a livello scientifico: se il bambino può esplorare l’ambiente con le proprie mani, afferrare gli oggetti, esercitare i muscoli e accrescere la propria manualità, la sua comprensione del mondo risulta facilitata e la sua curiosità si acuisce.
Inoltre, il legame tra la mano e il cervello è così stretto da favorirne lo sviluppo.
L’esercizio delle mani scolpisce il cervello, rafforza l’apprendimento e facilita l’acquisizione del linguaggio.
Grazie alla manipolazione e al contatto con elementi concreti, il pensiero si struttura.
Molto più che un catalizzatore, la mano è un vero e proprio motore concettuale, cognitivo, sociale e creativo.
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Il periodo che va dalla nascita fino ai 3 anni è cruciale
per la formazione del futuro adulto. Se, con le opportune cautele, man mano che cresce si lascia al bambino la possibilità di scegliere e gli si affidano incarichi semplici, questo contribuirà positivamente alla
costruzione della sua individualità.
Inoltre, potendosi muovere in libertà e interagendo in prima persona con il mondo reale, il bambino impara a focalizzare la propria attenzione e acquisisce una maggiore sicurezza.
Per applicare queste semplici proposte, che costituiscono l’essenza dell’approccio montessoriano, è necessario ripensare il nostro modo di essere e di agire con il bambino: dobbiamo lasciargli fare da solo alcune cose e non dobbiamo agire al posto suo.
Chiunque può mettere in atto questo approccio all’interno della propria famiglia, ed è proprio quello che vi proponiamo di fare con i suggerimenti e le attività presentati in questo libro.
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