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Le proprietà della betulla

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Con il sapiente utilizzo di ogni sua parte, la betulla può essere un rimedio drenante, diuretico, antinfiammatorio e molto altro ancora. Vediamone insieme le proprietà.
Le proprietà della betulla
Esistono più di quaranta specie di betulle e definire una catalogazione precisa non è semplice. Attualmente le più conosciute sono la Betulla pubescens e la verrucosa. Entrambe appartengono alla specie alba: infatti in un primo momento, intorno alla metà del 1700, Linneo le classifica entrambe come Betula alba, mentre poco più tardi Ehrhart le classifica nelle due specie citate.
La betulla ha la capacità di rigenerare il suolo dove cresce, rendendolo fertile e ospitale per altre specie. E’ interessantissimo osservare che questa particolarità la ritroviamo come proprietà terapeutica nella medicina naturale; quindi avremo una pianta che lavorerà proprio contro l’invecchiamento e il deterioramento dei tessuti in modo indiretto.
Insieme al salice è stata la pianta fondamentale nel dopoguerra per ripopolare la vegetazione nelle zone disastrate. La sua storia si perde nella notte dei tempi. Già nel neolitico si il catrame ottenuto dalla lavorazione della corteccia per sigillare le fessure. Considerata dai Celti l’albero cosmico per eccellenza, con il suo portamento esile e slanciato e il suo odore candido, diviene simbolo di luce e pianta sacra per molte popolazioni. Presso i popoli scandinavi era ritenuta una pianta propiziatoria portatrice di fertilità e protezione, ed era usanza piantarne una vicino casa durante il solstizio d’inverno.
Nella storia più vicina a noi, la betulla ci viene tramandata come pianta diuretica per eccellenza. Ildegarda di Bingen la cita come rimedio nei suoi scritti e così anche Conrad von Megenberg, che per primo riconosce la linfa della pista e la proprietà di sciogliere i calcoli renali e vescicali. Diventa così “l’albero diuretico d’Europa”. All’inizio del 1800 se ne conferma l’azione sulle malattie della pelle e nelle affezioni reumatiche, e negli anni ’30 M. Leclerc ne dimostra gli effetti sulla cellulite.
Costituenti principali
Considerando che di queste piante viene usato praticamente tutto, è chiaro che il numero dei composti che vanno a caratterizzare la droga è veramente notevole. I flavonoidi rappresentano il primo gruppo determinante di principi attivi. Tra questi le molecole che spiccano sono l’iperoside, la quercetina e la miricetina. L’altra classe di costituenti importanti è quella dei glucosidi salicilici. Nelle resine, invece, troviamo la betulalbina e la bettolina.
I flavonoidi e i glucosidi sono i maggiori responsabili dell’attività antinfiammatoria: agiscono direttamente inibendo la produzione di prostaglandine; in particolare i composti salicilici si trasformano in alcol salicilico nello stomaco si ossidano nel fegato ad acido salicilico, ultimando la catena e potendo agire come antipiretico, antinfiammatorio e antireumatico. Ricordiamo che il principio attivo fondamentale dell’aspirina è proprio l’acido salicilico.
La betulina e i due eterossidi contenuti nella linfa, invece, sono i principali attivatori dell’azione diuretica e uricolitica. Anche se nello specifico le estrazioni delle varie parti della pianta differiscono come azione terapeutica, possiamo dire in generale che la betulla è prima di tutto un diuretico volumetrico e selettivo: volumetrico perché studi confermano che a seconda dell’estrazione avremo un aumento della diuresi che va dal 30 al 40%. Selettivo perché vengono eliminati precisi composti come gli azotati, urea e acido urico, i cloruri.
Sembra che parte di questa attività selettiva avvenga a livello del fegato, quindi abbiamo un’azione detossificante e anche ipocolesterolemizzante. In pratica la betulla si presenta come un rimedio drenante di tutti quei tessuti che hanno accumulato scorie metaboliche, stimolante di molti organi e soprattutto del Sistema Reticolo Endoteliale, cioè della risposta immunitaria diffusa in tutto l’organismo.
Altre parti della pianta che hanno suscitato interesse in gemmoterapia sono gli amenti della specie pubescens e i semi della verrucosa. I primi contengono sostanze ormonali che lavorano a livello endocrino sulla sfera sessuale maschile e femminile e stimolano le funzioni tiroidee. I semi invece hanno un’azione tonica sul sistema nervoso centrale.
Indicazioni
Le gemme e la linfa della betulla verrucosa lavorano bene in caso di cistite e di tutte le infiammazioni a carico dell’apparato urinario. Sono efficaci nel trattare l’artrosi e i dolori reumatici ed essendo ottimi drenanti sono consigliabili in caso di cellulite e turbe del sistema linfatico. La linfa è utile anche in caso di iperuricemia, gotta e ipercolesterolemia.
I semi di betulla verrucosa invece si assumono quando è presente una forte stanchezza mentale, in qualunque fascia di età, con perdita di memoria e concentrazione.
Gli amenti di betulla pubescens si utilizzano in presenza di calo della libido, di frigidità o impotenza; lavorano anche sui ritardi della crescita. Le gemme della pubescens, invece, drenano le infiammazioni croniche in caso di gonartrosi, coxartrosi e tendinite; sono utili nell’osteoporosi e nel rachitismo.
Cosa si trova sul mercato
In commercio i prodotti più pubblicizzati sono ovviamente quelli contro la cellulite e praticamente in ognuno di essi è presente la betulla, pianta elettiva del drenaggio linfatico. L’efficacia di questi rimedi composti, che spesso sono degli sciroppi da diluire in abbondante acqua, non sempre è assicurata. E’ possibile trovare già confezionato il decotto della pianta, ma certamente per un’azione più profonda dobbiamo andare a ricercare i macerati e le tinture. 
Sul mercato abbiamo la tintura madre di Betulla alba, generica, mentre per quanto riguarda i macerati glicerinati (M. G.) troviamo le gemme, la linfa o i semi per la Betulla verrucosa e per la pubescens il macerato degli amenti o delle gemme. Per le problematiche dell’apparato urinario generalmente il M.G. della linfa o delle gemme della verrucosa è associato all’Uva ursina, al Ribes nero e al Mirtillo nero o rosso; per la stanchezza e lo stress mentale, invece, troviamo il macerato dei semi con il Fico e l’Eleuterococco.
Gli amenti della pubescens spesso sono associati alla quercia e alla sequoia per favorire l’energia sessuale, mentre le gemme si trovano in composti assieme alla vite rossa, al ribes nero e al salice.
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