I risultati di uno degli studi più importanti a livello internazionale sui problemi causati dalle antenne di telefonia mobile.
Dall’esame di oltre 2600 articoli scientifici sugli effetti sanitari nell’intervallo di frequenza tra 300 MHz e 3 GHz emerge come l’evidenza di effetti termici (cioè il solo surriscaldamento cutaneo) rispetto a quelli biologici (ripercussioni su organi e salute) sia tre volte superiore per questi ultimi1. C’è poi un’anomalia: quasi un terzo degli studi non dichiara la provenienza dei finanziamenti ricevuti.
È invece recente la pubblicazione dei risultati (parziali) di uno degli studi più importanti a livello internazionale, che dura da dieci anni, sui problemi causati dalle antenne di telefonia mobile. Condotto dall’Istituto Ramazzini di Bologna e finanziato solo da enti pubblici si basa sull’osservazione di 2448 ratti Sprague-Dawley2 esposti a elettrosmog per 19 ore al giorno, fino alla morte spontanea. I risultati di autopsie ed esami istologici rivelano schwannomi maligni, rari tumori alle fibre nervose del cuore, e cancro al cervello.
«Abbiamo di fronte un tumore al cuore che si manifesta con il blocco dell’attività dell’organo stesso e raramente si fanno autopsie in persone morte a causa dell’interruzione dell’attività cardiaca» dice Fiorella Belpoggi, direttrice dell’area della ricerca del Ramazzini3. «Inoltre, le cellule base di questo cancro sono uguali a quelle dei rari tumori facciali. Abbiamo identificato un pericolo; non possiamo affrontare la situazione come è successo con il benzene, per il quale sono occorsi 30 anni affinché fossero presi provvedimenti.
Stiamo facendo una raccolta firme tra scienziati perché nelle prossime monografie lo Iarc cataloghi i campi magnetici come probabili cancerogeni. È tempo che l’industria recepisca i risultati della scienza e che economia e politiche della salute si adeguino».
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Brano tratto dall’articolo
Tsunami 5G: saremo tutti irradiati
PER SAPERNE DI PIÙ
L’elettrosmog è un pericolo per la salute? «Non ci sono sufficienti evidenze scientifiche per dimostrarlo». Il libro confuta quest’assioma stereotipato, fondato su ricerche superate di dubbia indipendenza, e offre una panoramica dei rischi prodotti dai campi elettromagnetici dei più moderni strumenti tecnologici.
L’autore indica i confini e le linee guida dell’elettrosensibilità, una nuova forma di malattia ambientale altamente invalidante e tipica dell’Era Elettromagnetica, patita da un numero sempre più grande di cittadini invisibili, costretti alla fuga da città e modernità. Nel libro sono raccolte le testimonianze dei malati, le storie di suicidi e dell’insorgenza di patologie tumorali, e le sentenze shock che stabiliscono il nesso telefonino=cancro; vengono raccontati i lati oscuri dell’elettrosmog e svelate le incongruenze, le distorsioni metodologiche e i conflitti d’interesse alla base del cosiddetto fronte negazionista. Capitoli molto importanti sono inoltre dedicati alle più efficaci terapie elettrodesensibilizzanti, che vengono in aiuto per cercare di ridurre l’impatto dei campi elettromagnetici sugli esseri umani.
Un libro inchiesta fondamentale per una corretta informazione e per chiedere ai cittadini e alle istituzione una presa di coscienza dei rischi dell’elettrosmog in nome del Principio di Precauzione.
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