«La Costituzione sancisce, testualmente all’articolo 30, che è dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori dal matrimonio. Nei casi di incapacità dei genitori, la legge provvede a che siano assolti i loro compiti. Quindi, è l’istruzione a essere obbligatoria, non la frequenza scolastica: principali responsabili dell’educazione dei figli restano i genitori, che possono avvalersi della scuola se lo ritengono opportuno».
La legislazione italiana successiva contempla la possibilità di intraprendere un percorso di istruzione autogestito o con l’ausilio di tutor o insegnanti esterni, ma a una condizione: «I genitori dell’obbligato, o chi ne fa le veci, che intendano provvedere privatamente o direttamente all’istruzione dell’obbligato devono dimostrare di averne la capacità tecnica ed economica e darne comunicazione anno per anno alla competente autorità» (articolo 113, Testo Unico D.L. 297 del 16 aprile 1994).
Il decreto legislativo del 13 aprile 2017, numero 62, articolo 23, ha introdotto controlli più stringenti sull’istruzione parentale e ora il minore deve presentarsi a un esame di fine anno per ottenere l’idoneità alla classe successiva.
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Brano tratto dall’articolo
Io imparo da solo
IL LIBRO
«Come sarebbe a dire, che non mandate i vostri figli a scuola? Ma non è obbligatorio? E allora come fanno a imparare a leggere, a scrivere e a far di conto? E in che senso, imparano da soli? E la socializzazione?».
Queste domande nascono spontanee quando si affronta il tema dell’unschooling, e il libro che avete tra le mani cerca di fornire le risposte a partire dall’esperienza di chi ha fatto questa scelta per i propri figli.
L’apprendimento spontaneo in un ambiente familiare e sociale incoraggiante e ricco di stimoli, costituisce un valido percorso di istruzione, anzi di autoistruzione, in grado di sostituire quello scolastico. I bambini semplicemente continuano, come hanno fatto in millenni di evoluzione, a imparare da soli: sono biologicamente programmati per farlo e non ne possono fare a meno.
Le numerose esperienze di unschooling sparse per il mondo ci dimostrano che i bambini, anche senza un programma didattico prestabilito e imposto dall’esterno, sviluppano con successo le loro capacità in autonomia, seguendo i propri ritmi.
Rifacendosi a un nutrito corpus di studi sull’apprendimento, le neuroscienze e la psicologia dell’età evolutiva, questo libro racconta come e perché adottare l’unschooling, riportando con decisione al centro del dibattito sull’educazione i legittimi protagonisti: i bambini.
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