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Perché i batteri “buoni” sono essenziali per il nostro benessere?

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Nel nostro intestino sono presenti una serie di batteri che portano molti benefici, ecco quali.
Che cosa fanno per noi, nell’intestino, i batteri “buoni”? Ecco alcuni modi in cui la biomassa presente al nostro interno ci offre dei benefici:
1. Batteri anaerobi (cioè che possono sopravvivere senza ossigeno) del colon sono responsabili della metabolizzazione dei carboidrati e delle proteine che assumiamo con il cibo. Li fanno fermentare, convertendoli in acidi grassi a corta catena (come l’acido butirrico). Questo tipo di acidi grassi costituisce la principale fonte di energia per i colonociti (cellule dell’epitelio del colon) e nutre l’epitelio intestinale. Grazie a questi batteri, tali cellule hanno cibo, possono rigenerarsi e riescono a controllare la propria crescita.
2. Sottoprodotti batterici, compresi l’acido acetico e l’acido propionico, svolgono un ruolo importante nella capacità del fegato di regolare il metabolismo del glucosio (lo zucchero nel sangue) riducendone i livelli postprandiali (successivi al pasto) e migliorando la risposta dell’insulina (l’ormone vitale secreto dal pancreas, responsabile del trasporto e distribuzione del glucosio e della nutrizione delle cellule di tutto l’organismo). Chi avrebbe pensato che la qualità del contenuto intestinale influisse direttamente sul metabolismo del glucosio? È importante nei diabetici, nelle persone sovrappeso o obese, che hanno vari disordini metabolici e ormonali. L’equilibrio batterico intestinale aiuta a controllare i livelli di glucosio, insulina e grassi.
3. La fermentazione dei carboidrati da parte di batteri ci aiuta ad assorbire meglio importanti minerali e micronutrienti come il calcio, il magnesio, il ferro, la vitamina D e così via. Chi soffre di anemia (carenza di ferro), osteoporosi (ridotta densità ossea per carenza di calcio), perdita di memoria e disturbi del sistema nervoso, e quelli a cui viene sempre consigliato di assumere supplementi di ferro, calcio o magnesio, possono stimolare queste vitali risorse organiche migliorando il transito batterico nel colon, cieco compreso, e prendendosi cura della propria ecologia interna.
4. La flora intestinale può sintetizzare la biotina (vitamina B7), l’acido folico e altre vitamine del gruppo B, come pure le vitamine K ed E, tutti nutrienti essenziali e importanti.
5. La flora intestinale trasforma gli acidi della bile e il colesterolo in una gran quantità di metaboliti. La conversione del colesterolo in coprostanolo per opera dei batteri aiuta a ridurre il colesterolo ematico totale. Circa l’80% delle persone con il colesterolo alto riferisce di avere costipazione cronica o temporanea, gas, digestione difficile o altri problemi digestivi. Inevitabilmente, questo conduce a disbiosi. Dispongo di centinaia di casi clinici che mostrano un maggior controllo del colesterolo, semplicemente regolando la microflora intestinale e accelerando il transito biliare e fecale.
6. La microflora del tratto digerente svolge un ruolo importante nella proliferazione e differenziazione dell’epitelio intestinale. I batteri che vivono a stretto contatto con le cellule dell’intestino aiutano a controllare la crescita e la riproduzione dell’epitelio.
Aiutano a regolare le espressioni geniche dell’intestino, garantendone il normale svolgimento, senza anomalie né mutazioni.
Le cellule intestinali sono esposte ai batteri proteolitici (microbi putrefattivi come i Clostridia, che sono una normale componente della flora intestinale e secernono tossine come l’ammoniaca) e possono proliferare in modo incontrollato, dando luogo alla formazione di polipi (in alcuni casi lesioni precancerose) nelle pareti del colon. Se non vengono asportati in tempo, i polipi possono portare al cancro del colon.
7. La microflora intestinale è essenziale per lo sviluppo e la maturazione del normale sistema immunitario, sia a livello sistemico (le difese generali dell’organismo contro le infezioni esterne), sia a livello locale (attraverso la mucosa intestinale). Distribuiti nell’intero tratto digerente ci sono vari tipi di cellule immunocompetenti (cellule immunitarie come i linfociti T, che funzionano normalmente in seguito all’esposizione a un antigene) e i follicoli linfoidi, associati con l’apparato digerente e simili alle tonsille. I batteri buoni addestrano il sistema immunitario a difendersi; lo aiutano a formare e mantenere la memoria immunologica, a competere con i batteri nocivi e patologici per il cibo e lo spazio; in più aiutano a nutrire la mucosa. L’equilibrio di questo sistema può essere turbato se i batteri residenti dominanti e predominanti si rivoltano contro di noi. Questo si verifica spesso dopo un ciclo di antibiotici o altri farmaci, come risultato di livelli cronici di stress o come conseguenza di una dieta squilibrata. Compaiono allora frequenti infezioni, problemi digestivi e disturbi generali della salute.
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Articolo tratto dal libro L’intestino, secondo cervello

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