È come quando da un libro strappiamo una pagina, poi un’altra e un’altra ancora. Finché non ci sono più pagine e resta soltanto la copertina. Stiamo parlando del morbo di Alzheimer, una patologia organica degenerativa dovuta alla morte progressiva delle cellule cerebrali che perdono la capacità di comunicare tra loro: si manifesta con un progressivo deterioramento delle facoltà cognitive e della memoria. La migliore arma per ora resta la prevenzione: vediamo quindi come difenderci.
L’Oms definisce la malattia di Alzheimer quando sono presenti i seguenti disturbi: deterioramento della memoria che causa un peggioramento delle attività della vita quotidiana, deterioramento delle capacità intellettuali, deterioramento delle capacità di controllo delle emozioni, del comportamento sociale e motivazionale. Inizia con alterazioni a carico delle cellule cerebrali che portano disturbi delle funzioni cognitive, soprattutto della memoria, formulazione e comprensione dei messaggi verbali, capacità di parlare, ricordare, muoversi.
Fare prevenzione
L’approccio più valido è quello della prevenzione. È importante evitare tutte le fonti conosciute di alluminio (vedi box fine pagina), in primo luogo le pentole, antiacidi, prodotti antitraspiranti, carta stagnola.
Il magnesio riduce l’assorbimento dell’alluminio in quanto utilizza la stessa molecola trasportatrice sia a livello intestinale che a livello cerebrale. Da evitare sono i cibi raffinati, latte e latticini, da sostituire con cereali integrali, noci e soprattutto semi che sono buone fonti di magnesio.
Ci sono molti dati che sottolineano il ruolo dei processi ossidativi nell’insorgenza e nella progressione della demenza di Alzheimer, pertanto l’alimentazione quotidiana deve prevedere una buona quantità di sostanze antiossidanti.
Fondamentale è la vitamina E insieme alla vitamina C, oltre alla tiamina, vitamina del gruppo B, l’acido folico e la vitamina B12.
Lo Zinco, di cui i semi commestibili sono molto ricchi, è uno dei deficit nutrizionali più comuni negli anziani e sembra uno dei maggiori fattori implicati nell’insorgenza dell’Alzheimer. La sua carenza potrebbe essere una delle cause della distruzione dei neuroni, della formazione delle neurofibrille gangliari e delle placche.
Si raccomanda inoltre un buon apporto di vitamina F attraverso l’olio di lino spremuto a freddo. Come prevenzione è sufficiente un cucchiaino al dì; in caso di patologia si consiglia almeno un cucchiaio al giorno.
Alghe e semi
Le alghe sono un ottimo alimento che consente di integrare l’alimentazione con una buona quantità di vitamine, minerali, clorofilla e aminoacidi, oltre all’effetto depurativo dovuto alle mucillagini contenute in esse.
Semi di sesamo, girasole, lino, zucca garantiscono un buon apporto di zinco e oli insaturi, l’olio di germe di grano apporta vitamina E, la frutta e la verdura fresca, meglio ancora se biologica, apportano vitamine e sostanze antiossidanti.
Dal punto di vista energetico, proprio della medicina tradizionale cinese, il cervello viene considerato come parte dei «midolli», che sono nutriti e sostenuti dall’energia renale, pertanto gli alimenti che tonificano i reni sono di grande importanza.
Di nuovo troviamo sesamo e gomasio (sesamo e sale), alghe, fagioli azuki, castagne, grano saraceno. I cereali integrali sono fondamentali per l’apporto di fibre, che aiutano l’organismo a ripulirsi dalle tossine. Un sangue puro vivifica e nutre il cervello, oltre ad apportare nutrienti fondamentali per la vitalità delle cellule.
Un eccesso di carne e di grassi animali, in particolare latticini e formaggi, intossica il sangue, al contrario pesce e alimenti vegetali sono di grande aiuto.
Per le vitamine del gruppo B si può integrare l’alimentazione con il lievito di birra in scaglie, da aggiungere ai primi piatti o alle insalate. È infine importante lo stile di vita, esercizio fisico, passeggiate nel verde, buone respirazioni per ossigenare il sangue.
Per i soggetti affetti dalla malattia occorre usare le stesse misure consigliate come prevenzione, ma l’integrazione di antiossidanti deve essere più massiccia. Si consiglia inoltre l’utilizzo del Gingko biloba, una pianta medicinale che migliora la circolazione cerebrale. Vi sono esperienze di musicoterapia, reflessologia plantare e floriterapia effettuate in ospedali italiani grazie a personale infermieristico esperto in naturopatia, che hanno permesso di ridurre le dosi degli psicofarmaci che questi malati generalmente utilizzano, con un miglioramento del sonno, dello stato emotivo ed ampia riduzione dell’aggressività.
Ci si augura che una sempre maggiore diffusione dell’alimentazione naturale e la presa di coscienza dei pericoli di certi materiali come l’alluminio, possa contribuire a ridurre i casi del morbo di Alzheimer e migliorare così la qualità della vita.
Box: I pericoli dell’alluminio
Sono molte le ipotesi sull’eziologia del morbo di Alzheimer in età avanzata e familiarità, soprattutto nei casi con insorgenza precoce. Sebbene i fattori genetici siano molto importanti, anche i fattori ambientali hanno un ruolo fondamentale. Traumi cranici, esposizione cronica ad alluminio, esposizione a neurotossine ambientali e danni da radicali liberi sono tutti fattori causali implicati.
Si è riscontrata la presenza di alluminio nelle neurofibrille gangliari di soggetti ammalati di Alzheimer. Non si sa ancora se sia l’alluminio la causa delle lesioni, o se la sua presenza si sviluppa in risposta alla malattia. Ci sono però molte prove che correlano l’esposizione cronica all’alluminio e l’Alzheimer.
Uno studio effettuato su 356 persone in salute mostra come la concentrazione sierica di alluminio aumenti con l’invecchiamento. I soggetti affetti da demenza di Alzheimer hanno livelli di alluminio significativamente superiori alle persone normali: anche in coloro che non presentano una vera e propria malattia cerebrale, elevati livelli di alluminio sono associati ad una ridotta funzionalità mentale.
L’alluminio pare derivare dal cibo, dagli antiacidi, dai deodoranti e purtroppo dall’acqua potabile: quest’ultima è addirittura la fonte più importante perché oltre ad essere presente nell’acqua naturalmente, spesso è aggiunto, sotto forma di allume, nei processi di depurazione.
Articolo tratto dal mensile Terra Nuova
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