Data la delicatezza della zona intima è meglio evitare l’utilizzo di saponi solidi perché il pH di una saponetta è troppo basico per le esigenze di questa parte del corpo. Ecco alcune soluzioni completamente naturali.
Ci sono alcuni rimedi naturali, in particolare per le donne, che possono essere applicati sostituendo ogni tanto il sapone intimo liquido, soprattutto in momenti di squilibrio.
Innanzitutto abbiamo l’
olio essenziale di Tea Tree (
Melaleuca alternifolia), di alta qualità, distillato solo a vapore, acquistato in
negozi biologici o
erboristerie fidate; ha un’
azione antibatterica. In particolare, in caso di prurito vaginale non lo si usa puro, ma si riempie una bacinella ben pulita con un litro di acqua tiepida in cui si mettono una decina di gocce di olio essenziale di Tea Tree. Fare sciacqui della parte intima per una decina di minuti.
Allo stesso scopo si può sciogliere un cucchiaio di amido di mais biologico in poca acqua e poi mescolarlo a un litro di acqua tiepida in una bacinella pulita. Lo si applica alla stessa maniera.
Un lavaggio con un decotto di malva (o anche achillea millefoglie) è ottimo per lenire le mucose infiammate, grazie all’alto contenuto di mucillagini. Versare una manciata di foglie e fiori di malva in un pentolino di acqua fredda. Portare ad ebollizione, abbassare la fiamma e lasciare sobbollire una decina di minuti. Raffreddare prima dell’uso e applicare immediatamente, facendo degli impacchi con del cotone pulito.
In caso di arrossamento si possono fare lavaggi intimi aggiungendo un cucchiaio di tintura madre di calendula in un litro di acqua in una bacinella pulita. Se i pruriti dovessero essere associati a perdite ed essere prolungati nel tempo, si consiglia di consultare un medico.
Un ultimo appunto. Per evitare irritazioni intime, sia per donne che per uomini, è sempre meglio evitare di usare biancheria intima sintetica. Esiste ormai un’ampia varietà di abbigliamento intimo in cotone biologico non sbiancato e non tinto, o trattato con colori privi di sostanze tossiche.
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Articolo tratto dal mensile Terra Nuova