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Succhi di pianta fermentati: come autoprodurli per nutrire orto e colture

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succhi di pianta fermentati sono ammendanti minerali sostenibili e rigenerativi che si possono autoprodurre, come ci spiega Nigel Palmer, agricoltore ed esperto di agricoltura biologica. Questi prodotti sfruttano i grandi accumulatori di minerali dell’orto: le erbacce e i frutti imperfetti e di fine stagione. Inoltre, oltre ai minerali contengono altri composti benefici quali enzimi e proteine in forme che le piante possono utilizzare.
Succhi di pianta fermentati: come autoprodurli per nutrire orto e colture
I succhi di pianta fermentati sono ammendanti minerali sostenibili e rigenerativi che si possono autoprodurre, come ci spiega Nigel Palmer, agricoltore ed esperto di agricoltura biologica. Questi prodotti sfruttano i grandi accumulatori di minerali dell’orto: le erbacce e i frutti imperfetti e di fine stagione. Inoltre, oltre ai minerali contengono altri composti benefici quali enzimi e proteine in forme che le piante possono utilizzare.
Le erbacce ricche di minerali come il tarassaco e le ortiche sono ottime per iniziare perché si trovano facilmente e contengono un’elevata quantità di minerali di diverso tipo che rappresentano una buona fonte di cibo in grado di assicurare una sana crescita e uno sviluppo armonico di molte specie di piante. Si può provare a realizzare fermentati con altre piante, con la consapevolezza che ciascuna specie presenta caratteristiche proprie che possono essere sfruttate. I succhi di pianta fermentati si possono usare assieme ad altri ammendanti per agevolare le piante in specifiche fasi del loro sviluppo quali la germinazione, la crescita vegetativa, la riproduzione o la senescenza. 
Occorre circa 1 kg di materiale vegetale per riempire un recipiente da 4 litri. Il rapporto tra materiale vegetale e zucchero varia da 2:1 a 1:1. Più il materiale da far fermentare presenta umidità, più zucchero è necessario. Ad esempio, i frutti hanno bisogno di più zucchero rispetto alle foglie. La ricetta si può adattare a qualsiasi volume.
La ricetta in sintesi
  • Raccogliere il materiale vegetale prima dell’alba quando è an- cora bagnato di rugiada; non lavarlo.
  • Miscelare il materiale vegetale con zucchero di canna biologico.
  • Riempire un barattolo con questa miscela e coprire la superficie con ulteriore zucchero.
  • Dare avvio al processo di fermentazione mettendo un peso sopra il materiale. Coprire con un panno.
  • Lasciare che si formi il liquido finché il materiale non ne viene sommerso, quindi rimuovere il peso.
  • Conservare all’ombra a temperatura ambiente per una settimana.
  • Filtrare il liquido usando solo la forza di gravità.
  • Etichettare il contenitore.
  • Conservare a temperatura ambiente in un luogo ben ventilato e all’ombra.
  • Utilizzare come spray fogliare o fertirrigazione diluendolo 1:500 con acqua buona.
L’utilizzo come ammendanti di succhi di pianta fermentati rappresenta un approccio bilanciato alla nutrizione vegetale. Per cominciare è bene usare fermentati di piante singole prendendo diligentemente nota di ciò che si applica e dei risultati che si ottengono. 
I succhi di pianta fermentati si possono applicare direttamente sulle foglie e sulla corteccia, se le foglie non sono presenti (ad esempio sugli alberi dal tardo autunno all’inizio della primavera), come spray fogliare, oppure come fertirrigazione per nutrire le radici delle piante e i microrganismi del suolo.
La diluizione ottimale dipende dal tipo di pianta utilizzata e dal suo fabbisogno. Si può iniziare con un rapporto di 1:1000 o di 1:500. Per diluire il succo di pianta fermentato una buona pratica potrebbe essere quella di usare un secchio da 20 litri riempito con 16 litri di acqua buona così che rimanga spazio sufficiente per consentire una miscelatura vigorosa. Un cucchiaio di succo fermentato in 16 litri d’acqua corrisponde a un rapporto di 1:1000; 2 cucchiai sono 1:500. Con 1 litro di succo fermentato diluito a 1:500 si otterrebbero 500 litri di ammendante! Ne bastano quantità davvero piccole.
Il succo di pianta fermentato è utile anche per reidratare i semi prima della semina e favorirne la germinazione. Si diluisce il succo fermentato come sopra e vi si immergono i semi per diversi minuti prima di seminarli così che i minerali necessari alla crescita siano disponibili alla pianta fin dall’inizio. Continuare a trattare le plantule con il succo di pianta fermentato assicura un costante apporto di minerali.
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LETTURE UTILI

Che si tratti di un piccolo orto familiare o di una vera e propria azienda agricola, che si pratichi il biologico, la biodinamica, la permacultura o l’agricoltura organica rigenerativa, alla fine si ha sempre bisogno di acquistare concimi e preparati per la difesa delle piante. E spesso si tratta di una spesa non indifferente, perché i prodotti naturali sono molto più costosi dei pesticidi e dei concimi di sintesi. Oltre all’aspetto economico, va poi considerato anche l’impatto ambientale legato alla produzione e al trasporto.

Che fare dunque per risolvere questo evidente paradosso che si trova ad affrontare chi sceglie l’agricoltura pulita? In queste pagine, Nigel Palmer suggerisce una soluzione molto semplice: l’autoproduzione. Forte della sua lunga esperienza di agricoltore e delle conoscenze derivanti dalla sua formazione di ingegnere, l’autore presenta una lunga serie di ricette per preparare ammendanti minerali e microbici, il cui impiego aumenta l’attività biologica del suolo e la disponibilità di minerali per le piante. Tutto questo sitraduce in un potenziamento della resistenza dei vegetali a parassiti e malattie, e in un incremento delle rese e del valore nutrizionale degli ortaggi.
Il testo include approfondimenti sull’interazione pianta-suolo, istruzioni per monitorare la salute del terreno e per estrarre minerali da scarti vegetali o animali. Offre anche preziose indicazioni su compostaggio, copertura vegetale, pacciamatura e altri aspetti di orticoltura sostenibile, che rendono questo libro una risorsa indispensabile per chi è interessato a migliorare la sua produzione.

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