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Vuoi avviare un’attività agricola? Ecco i consigli per scegliere il luogo

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La scelta del luogo in cui avviare una coltivazione è un fattore importante per il successo e la sopravvivenza dell’attività. Ecco i suggerimenti di Alessio Capezzuoli, agronomo ed esperto di agricoltura biologica per scegliere al meglio.
Vuoi avviare un’attività agricola? Ecco i consigli per scegliere il luogo
La scelta del luogo in cui avviare una coltivazione è un fattore importante per il successo e la sopravvivenza dell’attività. Ecco i suggerimenti di Alessio Capezzuoli, agronomo ed esperto di agricoltura biologica per scegliere al meglio.
«In linea generale, quanto più si è distanti da un centro abitato, tanto minore è il rischio di contaminazione da inquinamento atmosferico, idrico e geologico. Il problema è che in città o in paese bisogna recarsi spesso per vendere a un prezzo remunerativo i prodotti. Quindi è utile tenere presente che la facilità di accesso e la relativa vicinanza ai centri abitati sono importanti per assicurarsi la possibilità di una vendita diretta, con tutti i benefici connessi»: spiega Capezzuoli, autore dell’utilissimo manuale “Orticoltura biologica da reddito”
Importante è anche la qualità del terreno. «Ogni suolo ha le sue caratteristiche, che facilitano la coltivazione di determinate colture piuttosto che di altre – prosegue Capezzuoli – Prima di acquistare o affittare un terreno è dunque fondamentale effettuare un’analisi completa delle sue caratteristiche fisico-chimiche, compreso anche il tenore di metalli pesanti, per verificare eventuale presenza e quantità. I terreni a tessitura più leggera, tipici delle zone costiere e delle aree situate lungo i fiumi, sono generalmente preferibili perché più facili da lavorare e perché garantiscono un arco di tempo di utilizzo più lungo durante l’anno, di contro presentano un serbatoio di elementi nutritivi limitato. Mantenere dei buoni livelli di sostanza organica su questi terreni sarà la sfida principale dell’orticoltore».
«Nei terreni più pesanti è possibile produrre ortaggi dal sapore squisito e generalmente con caratteristiche organolettiche superiori, ma possono presentare difficoltà maggiori, soprattutto per quanto riguarda le lavorazioni e l’uso di macchinari da utilizzare con il trattore – spiega ancora Capezzuoli – Il terreno ottimale, potendo scegliere, è quello definito “terra grassa” nella piramide della tessitura. Facciamo anche attenzione al pH: più è vicino a 6,5 e più grande sarà il range di ortaggi coltivabili con facilità».

Tra pianura e collina «non ci sono grandi differenze a patto che la collina non presenti una pendenza eccessiva, pericolosa per il movimento del trattore e di altri macchinari. Se abbiamo a disposizione una superficie collinare ci saranno zone più umide verso il basso, in cui verranno meglio determinate colture, e altre più secche nella parte superiore. Inoltre, se scegliamo un appezzamento collinare dobbiamo fare molta attenzione al senso di coltivazione per limitare al massimo i fenomeni erosivi. Ci saranno delle colture che si adattano molto bene se coltivate a girapoggio (parallele alle curve di livello), magari alternate con file di alberi da frutto e altre, come i carciofi, che preferiscono una coltivazione in pendenza per evitare i ristagni. Su questo tema è molto utile partecipare a un corso di agricoltura organica rigenerativa o di permacultura. Non dobbiamo sbancare le colline per adattarle alle nostre esigenze ma, al contrario, imparare a interpretare le caratteristiche del terreno per impostare al meglio le nostre coltivazioni».

Utilissima anche la presenza di acqua, «che sia di pozzo, di lago o di fiume (controllate la normativa perché in molte aree è proibito effettuare prelievi direttamente dai fiumi) in un orto, l’acqua non deve mai mancare. Esistono molte tecniche e alcuni libri per limitarne il consumo il più possibile, ma è più facile imparare a risparmiarla che a coltivare senza acqua».
Si può anche imparare a «progettare un impianto di irrigazione in funzione delle caratteristiche della coltivazione e degli obiettivi. È uno dei primi passi da compiere e va completato prima di entrare in produzione, in modo da avere il tempo di risolvere eventuali problemi».
Riguardo alla posizione, se si coltivano ortaggi  «per il loro sviluppo occorrono un buon irraggiamento solare e un’adeguata temperatura, un’esposizione a sud permette di godere dei raggi del sole dalle prime ore della mattina fino al tramonto. In estate, questa eccessiva esposizione in alcune aree potrebbe diventare un problema, ma sicuramente minore rispetto a un versante esposto a nord, dove non esiste nessuna soluzione per incrementare la luce». 
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LETTURE UTILI

Negli anni di esperienza in Italia e all’estero, l’autore ha potuto sperimentare in campo le potenzialità, ma anche i limiti dei vari modelli produttivi e teorici dell’agricoltura non convenzionale: dal biologico al biodinamico, dall’agricoltura sinergica alla permacultura, dall’agricoltura organica rigenerativa, all’agricoltura del «non fare» proposta da Masanobu Fukuoka.

L’errore più frequente, soprattutto nella fase iniziale di avvio di un’attività agricola, sostiene l’autore, è quello di sposare pedissequamente uno di questi modelli senza conoscere in dettaglio il metodo stesso, le potenzialità e le caratteristiche del terreno a disposizione.
Partendo da questa consapevolezza, Alessio Capezzuoli propone un approccio inclusivo dei diversi modelli agroecologici oggi più diffusi, con un occhio particolare all’orticoltura biologica da reddito.
Con un taglio decisamente pratico, questo manuale è particolarmente indicato per l’orticoltore professionista, ma anche per chi solo per passione si avvicina al biologico, offrendo preziose informazioni per avviare, convertire o migliorare la propria attività: da come impostare un’efficace concimazione organica alle soluzioni per meccanizzare la preparazione del compost; dai consigli per una rotazione efficace alle pratiche per il controllo delle infestanti senza far uso di diserbanti; dal recupero dell’antica pratica del sovescio all’innovativo impiego dei microrganismi benefici in orticoltura.

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