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Appunti di permacultura: risemine naturali

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Non tutti sanno che il terreno può essere seminato utilizzando scarti di piante oppure frutti interi che poi germogliano. Seguendo alcune semplici tecniche di permacultura è possibile produrre raccolti successivi sfruttando naturalmente scarti alimentari come cime di carote, fusti di cavoli e baccelli di fave.
Invece di acquistare ogni anno i semi si può lasciare andare a seme alcune piante (circa il 4-6%) e fare in modo di utilizzare le piante che germogliano “da sole” nell’orto. Per fare questo è preferibile che il terreno sia coperto da una pacciamatura organica, ma è possibile ottenere risultati anche in un orto senza pacciamature.
I semi dei baccelli della parte basale delle piante di fava lasciati cadere sul terreno a seccare, germogliano nuovamente fra l’autunno e la primavera successiva. Lasciando andare a seme qualche pianta di basilico, lattuga, prezzemolo, queste diffondono i semi, da cui nasceranno piccole piantine che potranno poi essere trapiantate.
Analogamente si possono lasciare a terra frutti interi di pomodori, zucche e zucchine i cui semi daranno vita a nuove piantine che si possono poi trapiantare. Anche le patate, se sono lasciate sotto la pacciamatura o sotto terra in primavera germogliano di nuovo.
 
I “secondi ” raccolti
In permacultura si sono sviluppate alcune tecniche per fare in modo che le piante annuali possano dare produzioni anche successive al primo raccolto. Quando i porri sono raccolti lasciando le radici nel terreno, questi ricacciano dando un secondo raccolto più scarso del primo, ma interessante e lo stesso accade per le piante di fava che, tagliate alla base dopo il raccolto, ugualmente ricacciano e danno un secondo raccolto. Nei cavoli cappucci, al momento del raccolto si può effettuare un’incisione a croce sul fusto tagliato a pochi centimetri dal terreno. L’incisione stimola la formazione di piante più piccole che possono essere raccolte o trapiantate.
Nei climi caldi i germogli ascellari del pomodoro (femminelle) si possono piantare nel terreno durante tutta l’estate (come fossero delle talee) per dare nuove piante. Inoltre gli ultimi trapianti possono essere fatti in grandi vasi da mettere al riparo dal freddo e avere così frutti durante l’inverno.
Per ulteriori approfondimenti vedi B. Mollison e R. M. Slay, “Introduzione alla Permacultura”, Terra Nuova Edizioni.
 

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