La fermentazione è una pratica che ci permette di gustare in modo diverso molti alimenti, conservando le loro proprietà e proteggendo la nostra salute. Ecco la ricetta per preparare i cavolfiori fermentati.
Ingredienti
• 5 kg di cavolfiori
• 4 l di acqua salata
• 140 g di sale
Facoltativi: peperoncini, alloro, aglio, aneto, finocchio selvatico
Procedimento
Lavare i cavolfiori e separare i fiori.
Far bollire l’acqua sciogliendo il sale e lasciar raffreddare.
Mettere i cavolfiori nei barattoli, aggiungere le eventuali spezie e la salamoia.
Assicurarsi che tutti i vegetali siano immersi nel liquido. Coprire i vasi con pezze di stoffa o con un piatto, senza chiuderli ermeticamente.
Lasciar fermentare per 8-10 giorni a 20-22° C.
Per evitare la formazione di muffe indesiderate o l’eventuale sviluppo del botulino prima dell’acidificazione della salamoia, è sufficiente ossigenare il contenuto del barattolo una volta ogni 2-3 giorni, agitando i barattoli ben chiusi o versando la salamoia in una bacinella e rimettendola nel vaso per 3-4 volte.
Una volta iniziata la fermentazione (lo si capisce dal profumo e dal sapore acidulo della salamoia) spostare in luogo fresco.
Gustare i cavolfiori nelle insalate o con patate lesse, ma anche da soli, con un filo di buon olio extravergine di oliva.
Ricetta tratta dall’articolo Le nuove frontiere della fermentazione selvaggia
PER SAPERNE DI PIÙ
La fermentazione dei cibi è una tecnica antica di conservazione e manipolazione degli alimenti, che oggi merita di essere riscoperta per le sue qualità salutari e per contrastare l’omologazione del gusto prodotta dell’industria alimentare.
Questo ricettario insegna ad autoprodurre, con grande soddisfazione e pochissima spesa, molti cibi fermentati che renderanno più appetitose le nostre pietanze. Pane lievitato con la pasta madre, aceto di vino e di mele, crauti, verdure lattofermentate e diversi tipi di frutta, olive in salamoia, kefir, sidro, yogurt, cagliata, formaggio di mandorle… con poca spesa e poco tempo possiamo creare alimenti gustosi, che nello stesso tempo migliorano la salute del nostro intestino e del sistema immunitario.
Inoltre nel libro non mancano incursioni nelle tradizioni alimentari di altri paesi: la tarhana/trahana greca e turca, le dosa indiane, l’amasake giapponese e tante altre ricette portano sulle nostre tavole tecniche e sapori meno consueti. Le foto che accompagnano le ricette sono un ulteriore invito a produrre in casa i propri cibi fermentati.
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