Come costruire una cesta per la legna
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La base
• Puntare il coltello in mezzo a uno dei portanti corti, bucarlo con la punta e poi girare il coltello per creare una fessura nel ramo.
• Infilare i tre portanti lunghi facendo attenzione ad alternarne due dalla parte della punta e uno dal piede. Infilare anche gli altri cinque portanti corti, sempre alternati. Sistemare due coppie distanti fra loro 4 cm, e due centrali distanti 4 cm.
• Infilare un salice sottile e lungo circa 140 cm dalla parte del piede, nella fessura dove sono infilati anche i portanti lunghi.
• Piegare il salice verso sinistra sotto i portanti lunghi. Passare sopra quelli corti, poi sotto, poi sopra, ancora sotto, verso destra sopra i portanti lunghi, poi sotto, poi sopra, ancora sotto, e infine sopra i due portanti corti.
• Ora che siamo alla partenza, piegare il tessitore intorno ai due portanti corti e tornare indietro fino al punto di partenza.
• Aggiungere un tessitore mettendo il piede fra due portanti lunghi nello spazio vicino all’altro tessitore. Si intreccia a due tessitori incrociati, divaricando i portanti per farli aprire piano piano come i raggi di un sole (ovale).
• Le giunte vanno fatte preferibilmente nella parte lunga, per sfruttare gli ampi spazi, mettendo il nuovo tessitore dalla parte del piede.
• Intrecciare allargando i portanti e rendendo regolari gli spazi.
• Aggiungere un tessitore e intrecciare a tre tessitori incrociati.
• Ogni tanto, con l’aiuto di un ginocchio, aggiustare il fondo che tende spesso a venire torto.
• Quando si è terminato, l’ovale va fermato con un nodo. In questo caso si può fare lo stesso nodo usato per legare le viti: tenere la punta del salice, girare due volte in senso antiorario con il piede intorno alla punta, e portarlo a sinistra in basso.
• Tagliare i portanti e i tessitori che eccedono: la base è finita.
I montanti
• Inserire i montanti alla destra di ogni portante. Inserire due montanti per ogni portante nei punti dove andranno le maniglie.
• Piegare tutti i montanti e poi alzarli, centrarli e legarli con una striscia di gomma ottenuta da una camera d’aria di bicicletta.
L’intreccio corale
• Aguzzare 18 tessitori; prenderne uno e infilarlo nella fessura a forma di triangolo creata con l’intreccio a tre.
• Piegarlo verso destra, saltare due montanti, entrare e poi uscire dal terzo.
• Infilare un altro tessitore nella fessura precedente e piegarlo come prima. Fare la stessa cosa con gli altri tessitori.
• Per il diciottesimo tessitore bisogna fare attenzione: va infilato come gli altri e deve fare il suo percorso, saltando due montanti, entrando e uscendo dal terzo, per poi passare sotto il primo tessitore che abbiamo posizionato.
• Tutti i tessitori devono essere paralleli e non incrociarsi. Alla fine deve esserci un tessitore per ogni spazio fra due montanti. Ora procedere con un intreccio semplice: ogni tessitore entra “di pancia” dentro il montante successivo ed esce subito.
• Ripartendo con il primo salice, si crea la cosiddetta “forchetta”: tre tessitori poggiano sullo stesso montante; il primo a partire è quello più in basso dei tre: il primo passa dietro, il secondo davanti e il terzo dietro. Bisognerà ricordarselo in seguito. Ora intrecciare andando “all’indietro”: prendere il tessitore di sinistra, entrare e uscire, prendere il successivo a sinistra, entrare e uscire e così via, fino al penultimo.
• Quando si arriva alla “forchetta” bisogna fare attenzione: prendere il più basso dei tre salici, senza incrociarlo con gli altri, entrare e uscire. Poi prendere il secondo a partire dal basso, entrare e uscire. Siamo così di nuovo nella situazione iniziale: un tessitore in corrispondenza di ogni montante. Ripartire portando avanti un tessitore, creare un’altra forchetta e così via.
• Intrecciare fino a quando i salici non saranno troppo fini: quindi tagliarli in modo da avere una punta per ogni spazio.
Se i tessitori sono tutti “uguali”, il risultato è un intreccio molto regolare e ordinato.
• A questo punto chiudere con un giro a tre tessitori. Infi lare il primo appoggiando il piede dietro un montante, saltarne due, poi entrare e uscire. Infilare il secondo tessitore con il piede sotto il primo, saltarne due, entrare nello spazio dove esce il primo, poi entrare e uscire.
• Infilare il terzo tessitore sotto il secondo, saltarne due, poi entrare e uscire. Da adesso, prendere sempre il salice più a sinistra ed entrare nello spazio dove esce il salice più a destra.
• Nel lato opposto, quando i salici cominciano a diventare fini, sostituirli con altri tre nuovi.
• Per chiudere, affiancare a sinistra la punta del primo con il piede del primo tessitore con cui siamo partiti.
• Il secondo passa sotto il primo tessitore di partenza e affianca la punta al piede del secondo con cui siamo partiti.
• Il terzo si affianca al terzo con cui siamo partiti passando sotto agli altri due. Tagliare gli esuberi a raso.
• Ripartire con un altro corale, in questo caso di Salix alba scuro.
• Per evitare che l’intreccio si chiuda, slacciare la gomma.
Procedere con “balze” composte da un corale e da un giro a tre tessitori, che serve anche per regolarizzare l’inclinazione dei montanti e gli spazi fra l’uno e l’altro.
• Controllare la forma, schiacciando il cesto a terra nella parte che si vuole stondare.
• Fare altri due corali: in questo caso si usa il Salix alba arancione per il primo e il Salix alba scuro per il secondo. Inframmezzare con un giro a tre.
L’altezza deve misurare circa 35 cm. Se ci sono differenze, cercare di compattare le parti che risultano più alte.
Il bordo a treccia piatta
• Piegare allo stesso modo altri tre montanti.
• Affiancare il primo montante (piegato) a destra del quarto montante (anch’esso piegato) dietro il quinto che è ancora in piedi.
• Piegare il quinto montante sopra i due affiancati, tenendoli ben piatti e non sovrapposti.
Portare l’avanzo del secondo montante accanto al quinto. Piegare il sesto e posizionarlo accanto all’avanzo del terzo. A questo punto procedere avendo tre coppie di avanzi.
• Piegare il montante successivo e affi ancargli l’avanzo più a destra della prima coppia (quello che “ha fatto meno strada”). Procedere così fino all’ultimo montante.
• Bisogna far attenzione quando si incontrano i montanti doppi, perché uno è per i manici. Prendere solo uno dei due, di solito il primo a sinistra. Quando si piega l’ultimo montante (il 18°), passare sotto il primo montante della partenza.
• Affiancargli l’avanzo di montante di destra della prima coppia.
• A questo punto ho solo tre coppie di avanzi e tutti i montanti piegati, di cui tre “solitari”. Questi ultimi vanno individuati prima di andare avanti. Affiancare il primo avanzo al primo montante, aiutandosi con un punteruolo.
• Affiancare il secondo avanzo al secondo montante “solitario”, uscendo sotto tutti i tessitori della treccia piatta.
• Affiancare il terzo avanzo al terzo montante solitario, uscendo sempre sotto.
• A questo punto ho un avanzo in ogni spazio. Tagliare a raso con il resto dell’intreccio: restano solo i quattro montanti per i manici.
I manici a “maniglia rivestita”
molto peso nel cesto.
• Inserire l’estremità integra accanto al montante rimasto in piedi. Poi inserire l’estremità biforcata (tenendola unita) accanto all’altro montante rimasto per la maniglia. Ripetere l’operazione per l’altra maniglia.
• Snervare il salice torcendolo su se stesso manovrando le due pance che crea.
• Infilarlo sotto la maniglia. Quindi proseguire attorcigliandolo intorno alla maniglia in senso orario, fino a farlo passare sotto la treccia piatta.
• Prendere il secondo montante, girarlo intorno alla maniglia affiancandolo al primo.
• Con gli avanzi rimanenti chiudere gli spazi e, se necessario, aggiungere altri salici snervati.