Eco-pulizie di primavera

Lo ammetto, non sono una casalinga perfetta: l’idea di rivoltare la casa come un calzino per le proverbiali pulizie di primavera mi trasmette una certa ansia. Ma va da sé che mantenere gli ambienti domestici puliti e ordinati aiuta a preservare la nostra salute e a mantenere in buono stato mobili ed elettrodomestici. A patto però di farlo in maniera razionale ed ecologica, senza eccedere con le manie di igiene e disinfezione che, oltre a inquinare mari e fiumi, possono al contrario favorire l’insorgenza di allergie. Ambienti «troppo puliti», infatti, non ci permettono di entrare in contatto con i microrganismi benefici che consentono lo sviluppo e il corretto funzionamento del nostro sistema immunitario. Esattamente l’opposto di quello che certe campagne pubblicitarie ci vogliono far credere: a sentire la tv, un bambino sarebbe libero di gattonare felicemente solo dopo aver trasformato il pavimento in un ambiente totalmente asettico.

Ormai non c’è superficie o anfratto che sfugga al marketing dei prodotti per la pulizia. Il risultato è che spesso ci ritroviamo in casa, senza quasi accorgercene, una grande quantità di prodotti sostanzialmente inutili, o quantomeno intercambiabili: sgrassatori, pulitori per vetri e piastrelle, lavapavimenti, spray per la pulizia di frigo e forno, detergenti per fughe o cristalli della doccia… per citarne solo alcuni.

Prima di capire quali sono i detergenti di cui abbiamo realmente bisogno, diamo un’occhiata all’etichetta dei prodotti convenzionali presenti sugli scaffali. Ciò che balza subito agli occhi è la mancanza di una lista completa degli ingredienti. Il regolamento europeo1, infatti, prevede che, a differenza dei prodotti cosmetici, sui detergenti siano indicate solo informazioni generiche: il tipo di tensioattivi utilizzati, la profumazione, gli allergeni del profumo, i conservanti, e infine alcuni dettagli sul produttore, sul dosaggio ed eventuali precauzioni d’uso. (…)