Il continuo aumento dei rifiuti urbani è oramai un problema planetario, continuamente messo in rilievo da amministratori ed esperti. Se una parte del problema risiede nella riduzione dei consumi superflui, l’altra è sicuramente nella pratica del riciclaggio che consente di trasformare i rifiuti in risorsa.
Molto si è fatto fino ad oggi per il riciclaggio di carta e cartoni, plastica, vetro e alluminio. Poco o quasi niente per il riutilizzo degli scarti organici. Eppure questa è una pratica molto semplice per chiunque abbia la disponibilità di un piccolo terreno, traducendo una volta tanto le parole spese a favore dell’ambiente in atti concreti.
Il compostaggio dei rifiuti organici è una pratica facile, ecologica, educativa per adulti e bambini, e soprattutto completamente naturale. Esso consente di ottenere dagli scarti organici il compost, un terriccio fertile e ricco di humus, riconsegnando così la sostanza organica al ciclo della vita, in maniera controllata e accelerata.
Se diamo un’occhiata al nostro sacchetto dei rifiuti, noteremo che per circa la metà è costituito da «materiale organico»: scarti di frutta e verdura, resti di cibo, pane secco, sacchetti del tè e fondi di caffè… Che perdita inutile di preziosi elementi e che impoverimento del suolo, che dobbiamo poi arricchire con fertilizzanti e concimi chimici!
Invece, il compostaggio domestico…
– garantisce la fertilità del terreno fornendo un concime naturale, utilizzabile nell’orto, in giardino e per le piante in vaso;
– consente un risparmio economico, grazie alla riduzione dell’acquisto di terricci, substrati e concimi organici;
– previene la produzione di inquinanti atmosferici che si formerebbero dalla combustione di questi scarti;
– diminuisce i costi di smaltimento, rallenta l’esaurimento delle discariche riducendo gli odori e il percolato da esse prodotti;
– evita l’incenerimento degli scarti organici umidi garantendo una migliore combustione e diminuendo lo spreco di energia;
– contribuisce a risolvere il problema dei rifiuti poiché il rifiuto «organico» è circa un terzo del totale dei rifiuti urbani prodotti
Quante volte ti rechi al cassonetto per lanciare i tuoi sacchetti di rifiuti nei contenitori?
Con la compostiera i viaggi si riducono di almeno un terzo.
Come funziona?
Per facilitare il compostaggio, i residui organici vanno raccolti in un cumulo di compostaggio. Quando si ha a disposizione poco spazio – un piccolo giardino, un orto familiare – si può utilizzare un apposito contenitore chiamato compostiera, che si può acquistare già bella e pronta, oppure può essere realizzata utilizzando delle assi di legno o una rete metallica fine.
Giorno dopo giorno, i rifiuti organici accumulati nella compostiera vengono progressivamente decomposti dai microrganismi presenti in natura.
Per primi entrano in azione i batteri che, grazie alla presenza di ossigeno, attaccano la materia organica più facilmente degradabile con un forte e progressivo innalzamento della temperatura del cumulo (anche 70 °C). Dopo questa prima fase, chiamata anche di fermentazione, che dura circa 15-20 giorni, le temperature si stabilizzano al di sotto dei 50 °C. Infine, con la fase di maturazione, che necessita dai nove ai dodici mesi, le temperature si stabilizzano a valori inferiori. Per accelerare il processo di compostaggio è bene non rivoltare la massa dei rifiuti organici, in modo da permettere la completa decomposizione anche delle sostanze più resistenti.
Dove si compra?
La compostiera si può acquistare nelle ferramenta, nei negozi di bricolage e «fai da te», nei vivai e nei negozi di articoli di giardinaggio. Vista la particolarità del prodotto, molto spesso la compostiera non è presente in esposizione e la si può richiedere al negoziante su ordinazione. Esistono modelli con forme a campana o modulari (riducibili o allungabili secondo la stagione e le esigenze) e con capienze diverse. Nulla vieta, per chi può utilizzare grandi spazi aperti, l’uso di un semplice cumulo o di una cassa di compostaggio in legno.
Dove metterla?
La collocazione ideale della compostiera nell’orto o nel giardino è in un luogo praticabile tutto l’anno, senza fastidiosi ristagni d’acqua e fango tipici del periodo invernale. Alla base della compostiera ed a contatto con il terreno, è meglio disporre uno strato spesso 10-20 cm di materiale legnoso o paglia per permettere la penetrazione dell’aria anche dal fondo ed il drenaggio dell’eventuale percolato.
Vi deve essere la vicinanza di una fonte d’acqua o la possibilità di addurla con una canna. La compostiera va posta all’ombra: l’ideale sarebbe sotto alberi che nella stagione invernale perdono le foglie, in modo da evitare un eccessivo essiccamento del materiale nel periodo estivo e permettere in inverno ai tiepidi raggi solari di accelerare le reazioni biologiche.
Qualche problema?
Quello che per voi è l’angolo di giardino ideale per piazzare la compostiera può non esserlo per il vostro vicino. Spesso riscontriamo delle «paure» da parte delle persone, che sono comprensibili, ma non fondate, per radicati pregiudizi nei confronti del «rifiuto». Sarà bene quindi informare, spiegare, rassicurare il vicino sulla natura e gli scopi della nostra nuova attività.
Il corretto compostaggio non genera alcun tipo di odore, se non quello della terra fresca. I cattivi odori si producono a volte conseguentemente ad una cattiva aerazione della massa, spesso dovuta ad un suo compattamento, ad una proporzione eccessiva di erba o rifiuti di cucina, al ristagno di acqua sul fondo. È pertanto sufficiente rivoltare immediatamente il compost, favorendone l’areazione, aggiungere eventualmente un materiale strutturante come la legna triturata.
Il segreto sta tutto nel creare una stratificazione di materiali diversi (erba tagliata, legnetti, avanzi di cucina) che consenta sempre il passaggio dell’aria in mezzo al cumulo. Infatti il compostaggio si differenzia dalla fermentazione (che genera invece cattivi odori) proprio perché la demolizione dei residui organici avviene in presenza di ossigeno. I batteri e i funghi che trasformano i rifiuti in ottimo terriccio sono infatti attivi in presenza di ossigeno.
Se non c’è aria in mezzo al cumulo si sviluppano invece i batteri anaerobi, che provocano una demolizione solo parziale, con fuoriuscita di sostanze gassose dall’odore sgradevole (ammoniaca, acido solfidrico ecc.). È quindi sufficiente stratificare correttamente i materiali, privilegiare compostiere molto areate, arieggiare e rivoltare periodicamente il cumulo, per ottenere in poco tempo un buon terriccio compostato.
Per i più pigri, si potrà anche fare uso dei cosiddetti «acceleratori di compostaggio», che sono dei concentrati di enzimi e spore batteriche (buone), in grado di stimolare l’attività microbica del cumulo. La scelta del compostaggio non ha solo un significato economico o di buon senso, ma rappresenta anche una scelta di vita, una scommessa per il futuro. Recuperare materiali e residui vuol dire anche recuperare ricordi, tradizioni, consuetudini. Il compostaggio, e quindi il riciclo di ogni materiale organico, è la base antica della concimazione di qualsiasi pianta (insieme alla cenere del camino), a simboleggiare i cicli di nascita e rinascita a cui la natura ci educa da sempre.
L’eliminazione dell’eccesso di rifiuti può trasformarsi da spreco a risorsa e rappresentare un risparmio di costi economici e ambientali sia per il singolo che per l’intera collettività.
Lettura consigliata:
Trasformare gli scarti della cucina e dell’orto in ottimo concime. I segreti del lombricompostaggio e del compost sul balcone
In città e in campagna, in giardino o sul balcone, fare il compost è possibile, semplice e poco costoso. Il manuale spiega, in modo molto pratico, come produrre compost e vermicompost utilizzando i rifiuti domestici e quelli dell’orto o del giardino.
Pagina dopo pagina sono descritti i materiali che si possono compostare, i criteri per la scelta della compostiera e i vari passaggi per iniziare, curare, raccogliere e poi utilizzare il compost prodotto.
Ampio spazio è dedicato al lombricompostaggio, la tecnica più adatta per chi vive in città e in un appartamento. I lombrichi, nostri preziosi alleati, in poco tempo trasformeranno gli scarti della cucina in pregiato materiale per le piante e, perchè no, per il nostro orto sul balcone.
Insomma, esiste una forma di compostaggio per tutti, che non solo ci aiuta a diminuire la mole di rifiuti, ma che ci consente di ottenere, da materiali di scarto, una terra ricca, fertile, odorosa di sottobosco e portatrice di vita.