Quando si hanno piante da frutto o un piccolo orto è necessario difenderli dai possibili attacchi degli animali selvatici. Scopriamo come costruire delle reti di protezione.
L’uso delle reti e delle recinzioni per tenere lontani gli animali indesiderati è piuttosto frequente ed è il sistema di dissuasione più utilizzato contro gli animali di grossa taglia, come gli ungulati e i cinghiali, perché rappresenta una misura di prevenzione adeguata soprattutto per piccole parcelle dove si verificano danni ripetuti.
Le recinzioni fisse sono costruzioni destinate a durare nel tempo. I pali vanno conficcati nel terreno a un metro di profondità e ad una distanza massima di 4 metri uno dall’altro. La rete deve essere collocata ben tesa per renderla pienamente efficiente utilizzando un filo tenditore in acciaio del diametro di almeno 3,5 mm. Le reti migliori sono quelle con una maglia di 20×20 cm, mentre sono da evitare le reti a nodi e il filo spinato che possono provocare ferite anche mortali alla fauna selvatica. È possibile ridurre i costi tendendo sopra la rete due cavi supplementari a una distanza massima di 25 cm uno dall’altro.
Verificare regolarmente l’integrità delle recinzioni e provvedere alla loro costante manutenzione permette di mantenerle efficaci anche per molti anni.
Le recinzioni realizzate per impedire l’ingresso degli ungulati sono spesso adatte a evitare anche i danni provocati da lepri e tassi.
In appezzamenti di dimensioni più grandi si preferisce utilizzare recinzioni elettrificate, che hanno dimostrato la loro efficacia in molte prove sperimentali.
L’uso di protezioni individuali, cioè una per ogni pianta, è giustificato quando si impianta un frutteto, un vigneto o un bosco in zone in cui si teme che la fauna selvatica possa danneggiare le piantine scortecciandole. Gli appositi shelter si trovano facilmente in commercio. Ce ne sono di vari tipi, scegliete quello che permette la migliore protezione nei confronti dell’animale più temuto.
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Indicazioni per la costruzione delle recinzioni
Fauna responsabile dei danni
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Danni provocati
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Note per la costruzione delle recinzioni fisse meccaniche
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Cinghiali
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Danneggiano seminativi, orticole e vigneti nutrendosi delle produzioni e rivoltando il terreno alla ricerca di vermi e radici
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Le recinzioni possono essere alte 80- 120 cm, ma la rete dovrà essere interrata almeno 50 cm e fissata saldamente al suolo
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Caprioli, daini, cervi ecc.
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Si nutrono dei germogli di fruttiferi, orticole, vite. Inoltre, scortecciano alberi da frutta e piante forestali, provocando danni soprattutto nella fase di accrescimento
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Le reti devono essere alte circa 250 cm. In caso di terreni declivi l’altezza effettiva della recinzione dipende dell’altezza del terreno a monte. Vanno fissate saldamente al suolo ancoraggi in ferro (sardine, ferri a U) perché i caprioli hanno l’abitudine di passare sotto la rete
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A differenza degli ortaggi, gli alberi da frutto richiedono maggiore cura e attenzione, soprattutto quando si sceglie di non usare concimi e pesticidi di sintesi, pericolosi per la salute e l’integrità degli ecosistemi.
L’intento di questo volume è quello di offrire al frutticoltore hobbista, come a quello professionista, una guida puntuale e approfondita per riconoscere, prevenire e contrastare le malattie e gli attacchi parassitari che più frequentemente colpiscono gli alberi da frutto, ricorrendo ai rimedi e alle strategie di difesa utilizzati in agricoltura biologica.
Il ricco corredo fotografico assicura, anche ai meno esperti, il rapido riconoscimento dei sintomi e dei patogeni, mentre le schede di approfondimento illustrano in dettaglio le modalità di impiego e i meccanismi d’azione dei prodotti e dei metodi di difesa.