Percorso in due tappe: il 23 e 24 giugno sulla via Francigena, dal Gran San Bernardo ad Aosta, e il 5 luglio, a Milano, in un percorso tra Piazza del Duomo, Santa Maria delle Grazie e Sant’Ambrogio.
«Camminare significa aprirsi al mondo. L’atto del camminare immerge in una forma attiva di meditazione che sollecita la partecipazione di tutti i sensi» ha scritto David Le Breton, «si cammina per nessun motivo, per il piacere di gustare il tempo che passa, per scoprire luoghi e volti sconosciuti, o anche, semplicemente, per rispondere al richiamo della strada. Camminare è un modo tranquillo per reinventare il tempo e lo spazio. Prevede una lieta umiltà davanti al mondo»
Noi di ISMO, con oltre 40 anni di esperienza nel campo della formazione, abbiamo immaginato di utilizzare il cammino come un vero e proprio laboratorio di sviluppo personale e relazionale.
Abbiamo progettato di realizzare lungo un percorso, un cammino introspettivo, ma anche di condivisione e di relazione. Saranno tre giornate di lavoro su di sé, con gli altri, per imparare a conoscersi, ri-conoscersi e scoprirsi.
Camminare non è avere una meta sicura – sostiene Duccio Demetrio e quindi il cammino diventa una forma di scoperta. Il camminare è sempre stato una necessità, ma anche la prima forma di esplorazione, dove attraversare un territorio significava venire in contatto con esso e provare a conoscerlo intimamente. E conoscere e attraversare un territorio era anche un modo per conoscere sé stessi più profondamente. Non è un caso, infatti, che già i filosofi greci sostenessero che deambulare, camminare era il vero rimedio per i mali dell’anima.
Le tappe:
Il percorso si svilupperà in due tappe: il 23 e 24 giugno lungo un tratto della via Francigena, dal Gran San Bernardo ad Aosta, passando per Echevennoz; il 5 luglio, a Milano, in un percorso tra Piazza del Duomo, Santa Maria delle Grazie e Sant’Ambrogio.
L’obiettivo fondamentale è quello di riscoprire e di riappropriarsi dei propri tempi di vita e dei propri luoghi per renderli abitabili.
Il cammino, l’andare, il vagabondare consente l’esplorazione di più dimensioni, sia interne che esterne:
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Sentire e avere consapevolezza del proprio corpo, della propria mente e del proprio spirito: è dunque un’esplorazione verticale dell’interno di se stessi,
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Incontrare il mondo, guardare e farsi penetrare dal mondo, riscoprire, attraverso la dimensione estetica, la vicinanza, la continuità fra noi e le cose. Gli oggi sono parte di noi e della nostra vita, vanno maneggiati con cura.
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Incontrare i compagni e le compagne di viandanza: riconoscere differenze e somiglianze, allenare tolleranza e gratitudine.
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Ridare vita e abitabilità con il mio sguardo ed il mio pormi anche a spazi che sembrano anonimi o ‘brutti’: la moderna flanerie alla riscoperta della lentezza per saper vedere, ascoltare, fare silenzio.
La metodologia usata:
Camminare e sostare. Il cammino sarà accompagnato da momenti di sosta e di esercizi di meditazione di consapevolezza (mindfulness), di scrittura biografica ed autobiografica, di letture poetiche silenti e ad alta voce, di espressione con materiali d’arte.
Info e costi
Sono previsti sconti per iscrizioni multiple e per gli iscritti alla newsletter.