A ottobre parte un corso di permacultura sociale per progettare comunità in chiave ecologica. Un’idea che appare molto interessante, di cui parliamo con Lorenzo Ci, attivista, permacultore e regista, tra gli organizzatori dell’iniziativa insieme a Sauro Guarnieri.
A ottobre parte un corso di permacultura sociale per progettare comunità in chiave ecologica. Un’idea che appare molto interessante, di cui parliamo con Lorenzo Ci, attivista, permacultore e regista, tra gli organizzatori dell’iniziativa insieme a Sauro Guarnieri.
Lorenzo a ottobre parte il corso di permacultura sociale per progettare comunità in una chiave ecologica. Un’idea che appare molto interessante. Spiegaci di cosa si tratta.
«Abbiamo pensato di creare il corso “Progettare comunità” dopo molti anni di esperienza in questo ambito nei quali ci siamo chiesti come migliorare i gruppi nei quali siamo. Ci troviamo molto spesso a lavorare o a fare progetti con gruppi con cui è facile andare in conflitto, che ci portano via energia ed entusiasmo; con la Permacultura Sociale è possibile riprogettarli; progettare noi stessi e come ci relazioniamo agli altri, utilizzando una visione ecologica come guida. Il filo conduttore del lavoro è un coinvolgimento nelle dinamiche relazionali attraverso la visione sistemica della Permacultura. L’obiettivo è quello di mettere ciascun partecipante in condizione di trovare i propri strumenti, attraverso un accompagnamento da parte di docenti diversi ma uniti da un percorso di gruppo. Il risultato finale atteso è quello di fare esperienza diretta di varie pratiche portando chiunque a tentare la costruzione e la cura di comunità ecologiche, resilienti e rigenerative. Si lavorerà in gruppi in modo da sperimentare direttamente e fare esperienza pratica. Sarà un percorso, a mio avviso, molto innovativo e sono convinto che ci sorprenderà!».
Quindi la permacultura non è solo un approccio applicabile all’agricoltura, come molti ancora pensano, giusto?
«Esatto; la Permacultura è un sistema di progettazione che si basa sullo studio di modelli naturali e li applica a qualunque situazione. Normalmente è conosciuta in ambito agricolo, sì, ma è molto di più. La Permacultura si basa su tre Etiche, la cura della terra, la cura della persona e la condivisione equa delle risorse; in tanti però si occupano quasi esclusivamente della parte agricola. Io credo che sia giusto vedere la Permacultura come un sistema che ci possa aiutare ad affrontare le sfide che ci si presentano davanti ogni giorno con una visione d’insieme più coerente, con più strumenti da mettere a sistema. La Permacultura Sociale declina la visione sistemica nella cura della persona per gli aspetti umani e relazionali, sempre attraverso l’imitazione di modelli naturali rigenerativi. Ci dà la possibilità di attingere a questi strumenti per lavorare con noi stessi e soprattutto con gli altri e con i gruppi».
Quanto è importante e che effetti positivi può avere progettare relazioni, condivisioni e rapporti comunitari in una visione permaculturale soprattutto in questo momento storico?
«Per come la vedo io, in questo momento storico ci troviamo di fronte a un bivio: da una parte la possibilità di continuare nello stile di vita di sempre, a sfruttare il pianeta e, in qualche modo, le persone che ci circondano, scadendo facilmente in comportamenti individualisti. Dall’altra parte una visione diversa del mondo, più ecologica, presuppone un atteggiamento diverso non solo nelle nostre scelte di sostenibilità e rigenerazione ambientale, ma anche e in grande parte in come ci relazioniamo con gli altri esseri umani. Le due cose sono interconnesse ed essenziali l’una alla fioritura dell’altra. Progettare relazioni ci permette di avere più coscienza e conoscenza dei meccanismi che sono in gioco e quindi di avere una maggiore trasparenza e controllo, limitando così i conflitti, le ferite e ci aiuta a funzionare meglio insieme. Non è infallibile, ma credo che possa essere quello che molte volte sposta l’ago della bilancia verso un presente ed un futuro migliori».
Ci sono già esperienze in Italia che porterete ad esempio? Se sì, parlacene brevemente.
«Ci sono molte esperienze in Italia che vorremmo portare ad esempio durante il corso, ma partiremo soprattutto dalla nostra esperienza. Gli otto formatori e formatrici del corso hanno tutti grandissime esperienze di progettazione e gestione di comunità, non sarà difficile trovare esempi tra tutti quelli che abbiamo a nostra disposizione. Oltre a me e Sauro Guarnieri che porteremo il filo conduttore della Permacultura Sociale attraverso i vari capitoli del corso e che abbiamo entrambi esperienze diverse nell’ambito di costruzione di comunità sul territorio fiorentino, ci saranno
Francesco Ridolfi che porterà lo strumento di teatro sociale per iniziare il processo di gruppo,
Rachele Venturin che grazie alla narrazione e all’autobiografia darà spazio alla dimensione individuale, per poi passare ad una visione più collettiva con
Francesca Guidotti (che fa parte di
FacilitArte e che per Terra Nuova ha scritto l’utilissimo libro
“Ecovillaggi e cohousing”) che porterà lo strumento della facilitazione nei processi collettivi e a
Melania Bigi (che ci guiderà nella gestione del potere nei gruppi e nell’accompagnamento del conflitto).
Alessandro Caddeo e Lara Bassu verranno dalla Sardegna per portare un approccio ecologico nella progettazione e riprogettazione in Permacultura. Finiremo insieme con una progettazione su un caso reale portato da chi partecipa. Parafrasando il motto: “non si può dare ciò che non si ha”, il nostro obiettivo è stato “non si può insegnare ciò che non si fa”. Per questo motivo abbiamo scelto la via meno facile: anziché mettere insieme i singoli interventi, ci siamo impegnati a formare un gruppo in cui le individualità si possano riconoscere, responsabilizzarsi, cooperare. Per cui l’esperienza di preparazione del gruppo di docenti sarà già una delle basi di esempio che potremo portare. Ma soprattutto lavoreremo sull’esperienza di chi parteciperà al corso, cercheremo di integrare, dare spazio ed aiutare i partecipanti a lavorare sui loro casi personali. Non vediamo l’ora di buttarci in questo percorso ed arricchirlo con i feedback e la partecipazione di più persone. Sarà un percorso di crescita per tutte e tutti noi».

Lorenzo Ci
“>
Lorenzo Ci è un attivista, permacultore e regista.